Jovanotti – Lorenzo nei palasport 2015/2016
Visto che Jovanotti predilige la riviera romagnola per la partenza dei suoi tour indoor, abbiamo approfittato delle prime date a Rimini per vedere il nuovo spettacolo e capire il riadattamento della produzione estiva.
Uno sguardo allo show nei palasport dopo gli stadi estivi
La prima novità è che la produzione estiva non è stata ridimensionata, ma del tutto rifatta, con scenografia e palco completamente ridisegnati.
La squadra, invece, è stata riconfermata praticamente in toto.
Diciamo subito che lo spettacolo nei palazzetti è bellissimo e coinvolgente: la dimensione del palazzo dello sport rimane, a nostro avviso, la più adatta a Lorenzo, quella in cui può esprimere e comunicare al meglio tutta la sua energia. Nonostante la minor imponenza, infatti, questo indoor ha coinvolto noi e il pubblico più dello show estivo. Addirittura non è mancato l’omaggio, con tanto di ballerini, a Romagna mia, celebre brano di Secondo Casadei noto in tutto il mondo e icona della Romagna più gioiosa.
Le scenografie video sono state molto valorizzate dalla nuova struttura scenografica del palco ed anche dal disegno luci. Quest’ultimo non è solo di contorno, com’era negli stadi, ma è presente e ben visibile, con momenti molto belli; specialmente i laser hanno avuto molta più efficacia, grazie al nuovo modello multicolor esaltato dall’ambiente saturo di fumo. Possiamo anzi dire che il disegno luci, fatte le dovute proporzioni, era più importante rispetto al tour negli stadi, con l’aggiunta di tanti PAR che, nonostante il loro gusto retrò, avevano il proprio fascino in mezzo a tutta quella tecnologia.
In questo allestimento il video ha avuto un doppio ruolo: quello classico del grande schermo usato come fondale, diviso in tre parti da due inserti trasversali, ma anche quello di superficie calpestabile, posizionato lungo tutta la passerella verso il pubblico, usato a tratti dall’artista per alcuni giochi prospettici. Unico limite, la possibilità di godere pienamente di questo effetto solo dalle gradinate, perché ovviamente dal parterre la prospettiva era molto limitata: un compromesso che si deve chiaramente accettare. Anche il lavoro delle grafiche è stato quasi completamente rifatto, usando solo in minima parte quello realizzato per gli stadi.
L’impianto audio era composto da quattro cluster di main e due cluster come linee di ritardo, una scelta piuttosto inusuale per Rimini, ovviamente dettata dall’intenzione di non dover spingere troppo con il main, costituito da L-Acoustics K1 accoppiato al K2; le linee di ritardo invece erano realizzate con il buon “vecchio” V-DOSC, tutto ai comandi del sound designer Daniele Tramontani.
Da sottolineare un momento molto particolare dello spettacolo, in cui Lorenzo lascia il palco e, passando tra la folla (la sicurezza dovrà pur guadagnarsi la pagnotta?) si reca in regia, dove fa un pezzo con Pinaxa, il fonico di sala, scambiandosi i ruoli: il fonico diventa DJ e l’artista diventa fonico!
Ovviamente la qualità dell’audio, seppur eccellente, era molto meno entusiasmante che all’aperto, anche perché la venue di Rimini è sempre un brutto cliente per il PA. Soprattutto abbiamo notato una certa mancanza di omogeneità fra la sala e le tribune: ma parliamo di dettagli apprezzabili da noi addetti ai lavori, perché per il pubblico ce n’era più di quanto bastasse.
E proprio col pubblico vogliamo chiudere: davvero entusiasta! Tutti quelli con cui abbiamo parlato si sono divertiti moltissimo, ed anche noi. Quindi si tratta senza meno di un gran bel concerto e di una gran bella produzione da consigliare a parenti ed amici.
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