Jonathan Bonvini – Responsabile video Mister X
Scopriamo i professionisti del tour di Ultimo negli stadi, targato Vivo Concerti.
Questo artista, nato nel ‘96, è riuscito a ottenere grandi soddisfazioni e riconoscimenti in soli 4 anni, di cui 2 cancellati per la pandemia. Nel 2018 si è presentato a Sanremo giovani, vincendolo, e l’anno dopo ha richiamato ben 64.000 paganti in un concerto all’Olimpico di Roma. Nel 2022 è tornato ai live con un tour di 15 date, vendendo oltre 600.000 biglietti. Incuriositi da questo fenomeno, abbiamo voluto partecipare a uno dei due ultimi concerti di San Siro. Pubblicheremo le altre interviste ai professionisti del tour nei prossimi giorni su soundlite.it
In questo tour state lavorando assieme a STS per il video. In dettaglio, chi fa cosa?
La ditta STS si occupa esclusivamente della fornitura e del montaggio dei pannelli video LED, mentre noi facciamo tutte le riprese, la gestione e la messa in onda del video. Per quanto riguarda le riprese, usiamo sette telecamere Blackmagic 4K, di cui quattro presidiate e tre ‘remotate’. Il segnale viene convogliato in un Disguise D3, gestito poi dalla regia e mandato sui tre schermi per il pubblico. Abbiamo diviso i tre schermi in due programmi, uno centrale e uno per i due laterali. Questo per poter evidenziare sia la band, che è abbastanza colorita e numerosa, sia il pubblico. Usiamo anche degli effetti digitali ma, per volere del management, il programma da mandare sullo schermo è formato maggiormente da riprese live dell’artista e della band.
La squadra video di Mister X. Da sx: Corrado Genovese, Jonathan Bonvini, Andrea Russo, Enrico Levi, Diego Andolina, Fabio Bramati.
Le riprese sono completamente live o siete collegati ad un Timecode?
Assolutamente, siamo collegati al timecode dello spettacolo, al quale sono agganciati i vari contributi video. Su questo programma poi noi interveniamo con le nostre riprese live.
Mi dicevi che avete anche uno special, di cosa si tratta?
In un certo brano dello spettacolo Ultimo esce con uno smartphone che usa per fare riprese del pubblico. Il segnale ripreso va direttamente al D3 che manda in diretta il pubblico sugli schermi. Questa operazione potrebbe essere possibile da qualsiasi smartphone, ma nel nostro caso dobbiamo lavorare in uno spazio dove potenzialmente ci sono altri 70.000 telefonini sulla rete wireless. Così diventerebbe tutto molto precario, con possibili interferenze o perdite di segnale che non ci possiamo permettere. Per evitare ogni problema abbiamo quindi ‘customizzato’ uno smartphone, usando la tecnologia NDI Network che permette di usare una frequenza fuori da quella standard. In questo modo lavoriamo con la tranquillità di non avere interferenze da parte del pubblico, e il segnale rimane sempre agganciato.