Ivan Pierri - Regia luci
X Factor è ormai un sistema rodato e altamente performante: intervistiamo i professionisti che lo rendono possibile.
Ivan Pierri e Francesco Angeloni, operatori luci in studio.
L'edizione 2023 del programma Sky X Factor ha portato in diretta le dinamiche di un vero show dal vivo. Abbiamo intervistato i professionisti che hanno reso possibile questo evento.
Ivan, ti abbiamo lasciato lo scorso numero a Roma con Baglioni, e ora ti ritroviamo a Milano con X Factor. Sei un professionista molto versatile, e la domanda vien da sé: come ci si approccia al disegno di una trasmissione televisiva, invece che di un live?
Sono due mondi abbastanza diversi, e di conseguenza anche l’approccio per il disegno delle luci è abbastanza diverso. Per quanto riguarda lo show di Baglioni, si parlava di una rock opera messa in scena da un solo artista, che seguiva un racconto e aveva un suo filo logico. Qui a X Factor è l’opposto: ogni canzone ha una sua storia, una sua scenografia, e ovviamente ogni artista ha un suo immaginario. Non solo, bisogna pensare a qualcosa anche per gli ospiti nazionali e internazionali, e tutto questo deve tenere conto delle esigenze delle riprese televisive. Quindi abbiamo dovuto pensare a un disegno luci molto flessibile, pronto per essere adattato a qualsiasi situazione.
Come avviene l’ideazione del disegno su così tanti brani?
I creativi ci consegnano delle idee circa dieci quindici giorni prima dello spettacolo. Poi, appena finita una puntata ci comunicano gli artisti e i vari pezzi che andranno a eseguire nella puntata seguente. Noi ci mettiamo subito al lavoro sulla carta per costruire lo show, con i vari stacchi e props in scena, considerando anche l’eventuale presenza di ballerini. Dal lunedì cominciamo a mettere a terra e programmare in studio con i creativi e gli artisti, per arrivare al giovedì sera dove tutto è stato provato e tutto deve scorrere perfettamente per la trasmissione in diretta.
Riuscite a fare così tanti show luci ogni settimana, o avete qualcosa di preparato?
Assolutamente no, non c’è niente di preparato. Fino all’ultimo momento possono cambiare i pezzi proposti o le scenografie. Fortunatamente in questo studio i vari reparti audio, video e luci sono tutti in timecode, quindi se uno di questi reparti fa una variazione, in automatico vengono coinvolte anche le altre sezioni. Per quanto riguarda le riprese video hanno usato il software CuePilot, che automatizza e pone anche le riprese sotto il controllo del timecode.
Per quanto riguarda i fari, che tipologia hai scelto?
Il fornitore di audio, luci e video è Madema, di Roma. Noi abbiamo attinto a piene mani dal loro magazzino: trattano molto il marchio DTS Lighting, e quindi qui abbiamo usato tanti proiettori DTS Raptor, Synergy e qualche Evo, con in aggiunta un buon numero di wash Claypaky Sharpy e qualche altro faro. Riusciamo a giocare molto anche sul video, perché abbiamo delle truss sul fondo del palco dove sono montati dei pannelli per il video che riusciamo a unire o dividere, creando tante situazioni diverse; lo stesso vale anche per tutta la scenografia fatta con barre e strip LED, che ci aiutano nel variare spesso la scenografia.
Quante persone siete nel gestire le luci durante il programma?
Di base siamo sempre i soliti due, io e Francesco Angeloni, che è diventato ormai un professionista insostituibile in questo campo. Io mi ritengo una persona fortunata, perché oltre a vantare bravura nel suo lavoro, è anche una persona splendida: quando sei in sintonia nel lavoro, allora il lavoro scivola molto meglio e ti pesa la metà.