Il Volo - Omaggio a Morricone
Si torna a suonare dopo lunghi mesi di stop all’Arena di Verona. Il pubblico limitato a 6000 persone è comunque un bel segnale e una prova generale per la tanto agognata ripartenza che, tutti speriamo, arriverà nel 2022.
di Alfio Morelli
Una serata particolare, sia per la tipologia di concerto, sia per il momento in cui questo evento arriva.
Il 5 giugno, l’Arena di Verona ha aperto le porte a un pubblico numeroso, seppur limitato, che ha potuto godere, finalmente dal vivo, di una musica interpretata da una grande orchestra, insieme ai tre ragazzi del Volo e ai loro ospiti.
La serata è stata anche trasmessa su RAI1, ottenendo un ottimo share.
Molto ben ideata la scaletta, con ospiti importanti e noti quali Stefano Bollani, Salvatore Cascio, Laura Chiatti, Riccardo Cocciante, Marco Giallini e Andrea Griminelli.
“Interpretare Ennio Morricone è un onore, una responsabilità e una sfida; da mesi stiamo lavorando sul vasto repertorio del Maestro. Sarà emozionante tornare ad esibirsi, in questo periodo particolare, proprio all’Arena di Verona, a cui siamo molto affezionati perché come noi fa da ponte tra tradizione e contemporaneità,” hanno dichiarato Piero, Ignazio e Gianluca
E certo l’anfiteatro veronese ha sempre il suo fascino, impreziosito da una bella scenografia e luci eleganti. Ottima, nemmeno a dirlo, la diffusione audio, con un’istallazione PA ormai ben collaudata da parte del service Agorà. D’altra parte quando all’opera ci sono fior di professionisti è davvero cosa molto rara che non ci siano ottimi risultati, pur con 180 microfoni a condensatore aperti sul palco. Anzi: ascoltare una grande orchestra suonare dal vivo è sempre una delle emozioni più forti per chi ama veramente la musica.
I dettagli tecnici, come sempre, ve li raccontiamo tramite la viva voce dei professionisti al lavoro.
Orazio Caratozzolo – Produttore esecutivo F&P
“Ricominciamo da dove ci eravamo interrotti – dice Orazio – a settembre del 2020 con la Settimana della Musica.
“Proponiamo due eventi: Il Volo che celebra Morricone, trasmesso anche in televisione, e due date di Emma che vanno a recuperare la data singola in programma nel 2020.
“Gli altri grandi eventi – continua Orazio – sono stati tutti spostati al 2022 con la speranza di poter lavorare con le normali capienze. Al momento non faccio più previsioni a breve termine, perché davvero non ci si prende mai! Per ora la legge prevede solo 1000 persone all’aperto, noi arriviamo a 6000 solo grazie a varie deroghe. L’estate è un periodo favorevole al contenimento della pandemia, bisognerà vedere cosa succederà a ottobre.
“In questa stagione estiva abbiamo in programma più di 400 date con 25/26 artisti, tutti in ‘configurazione Covid’, cioè con produzioni calibrate su 1000 paganti, che nel migliore dei casi potranno arrivare a 1500. La cosa positiva è la risposta del pubblico che sembra voler recuperare il tempo perso anche nei concerti.
“Al momento il problema della maestranze non sussiste. Potranno esserci dei problemi quando ci sarà la sovrapposizione dei grandi eventi, perché ci sarà una grande richiesta di materiale e uomini come mai fin adesso. Potrebbe insomma esserci un problema sulla disponibilità del materiale: secondo le notizie che arrivano dall’estero, tutto il materiale disponibile è già stato opzionato per il 2022, quindi bisognerà vedere dove reperire il necessario per tutti i tour che partiranno in Italia.
“Oltre ad andare in diretta su RAI – spiega Orazio – questo programma è stato ceduto all’editore americano PBS, che ne proporrà una versione per il mercato statunitense.
“Siamo entrati il primo giugno e il cinque siamo pronti per la diretta, quindi un vero piccolo miracolo di efficienza e organizzazione. Nonostante la nostra produzione, abbiamo anche usato anche il LED dell’Arena, giusto per non lasciarlo spento, che ha comunque migliorato l’effetto finale dello show.
“I fornitori principali sono Italstage, che ha fornito il ground support, e Agorà per audio, luci e video, in collaborazione con STS”.
Enrico Belli – Responsabile audio degli artisti
“Oggi mi occupo della messa in onda – spiega Enrico – ma ho coinvolto due colleghi molto bravi, ovvero Marco Monforte e Fabio Venturi, per la gestione della sala. Tutto è stato fatto in soli nove giorni e siamo tutti molto contenti del lavoro svolto. Qui io mando tutto il pacchetto audio alla RAI. Il mio compito è quello di impacchettare il suono a dovere per non dover poi subire la loro compressione: è musica classica e gli equilibri sono delicatissimi.
“Fortunatamente anche l’audio televisivo è migliorato molto nel tempo. Però non c’è un passaggio evidente dallo stereo al 5.1; per esempio ieri è venuta la troupe di Porta a Porta per un collegamento e ci hanno chiesto un dual mono. Solo Sanremo è qualcosa di più elaborato: ma anche lì ascoltare da Rai Play può essere diverso dall’ascolto del digitale terrestre.
“Io registro vari stem, sia in sync col video sia non, per una questione di sicurezza. Abbiamo usato il rack di Waves per fare solo ed esclusivamente il mastering, ne usiamo solo due canali.
“Lavoro su una console DiGiCo SD7 Quantum, usando le dinamiche interne al banco, poi ho il rack Waves per il master. Mando tutto al pullman e via!”
Fabio Venturi – Fonico FoH
“Ho lavorato molto in studio – racconta Fabio – soprattutto con Morricone, che ho sempre seguito anche nel live. Quindi la gestione dell’orchestra è davvero il mio pane, infatti seguo anche la Filarmonica della Scala e insegno tecnologie al Conservatorio.
“Ho anche registrato il disco del Volo, l’ultimo dedicato a Morricone, la cui parte orchestrale e coristica è stata registrata a Roma, nello studio in Piazza Euclide.
“Stasera – continua Fabio – Marco Monforte si occupa più della parte ritmica, mentre io di quella più prettamente sinfonica. Prevalgono i microfoni di prossimità, vista la parte ritmica ‘importante’, soprattutto DPA, Schoeps e AKG C414.
“La mia carriera mi ha portato a lavorare spesso all’estero e devo dire che in Italia non abbiamo niente da invidiare a nessuno, anzi, a volte siamo anche avanti, come in occasione dell’utilizzo del sistema multi-canale immersivo L-ISA, per esempio. Insomma: un service come Agorà ha ormai uno standard di primissimo livello internazionale”.
Marco Monforte – Fonico FoH
“Sono stato coinvolto nella famiglia lavorativa del Volo da Enrico Belli – ci dice Marco – che di solito si occupa dell’aspetto audio di questi concerti, ma che per questa trasmissione ha preferito seguire la messa in onda. Io sono entrato in punta di piedi e sono qua per occuparmi del lato ‘ritmico’.
“Stasera ci sono sul palco la band del volo, l’orchestra e molti ospiti. Con Enrico abbiamo fatto il progetto audio insieme, io mi occupo della sala e affronto il lavoro con Fabio Venturi che invece si occupa più dell’orchestra. Lui mi manda un program, un mix finito, che io integro con la band e le voci. Una bella opportunità per me, una bella esperienza: avevo fatto qualcosa di musica classica, diversi anni fa, ed è bello cimentarsi di nuovo in questo genere. Si impara sempre a vedere come microfonare un’orchestra, il posizionamento dei microfoni, il mix: la padronanza della dinamica è incredibile, mai un innesco, tutto suona benissimo. Fabio è un vero supereroe e ringrazio chi mi ha permesso di ricominciare con un evento del genere.
“Il mio mix è conseguente al suo – spiega Marco – cerco poi di amalgamare il tutto. Noi facciamo la sala, poi Enrico fa lo stesso lavoro per la messa in onda, da tutt’altra parte.
“In questo periodo di fermo ho fatto il papà a tempo pieno, con il mio bambino di tre anni. Mi è spiaciuto per i lavori posticipati o annullati, ovviamente, ma assestato il panico, è stato un momento per capire realmente com’è la nostra posizione, cosa rappresentiamo per il resto della società”.
Antonio Paoluzi – PA System Engineer
“Qui all’Arena abbiamo scelto una configurazione direi standard – dice Antonio – cioè per noi abituale per questa venue: l’impianto main è composto da dodici L-Acoustics K1 con due K2 sotto come downfill. La particolarità è la presenza dei sub sospesi, girati di 30°, accanto all’impianto, in cluster di sei KS28 in configurazione cardioide. I motivi di questa scelta sono due: limitare i sub a terra, dato il poco spazio, e non dare fastidio all’orchestra. In questo modo mettiamo solo sei sub per lato a terra, giusto per le prime file, mentre il resto è sospeso. La parte sopra è molto direttiva, le frequenze basse partono da un terzo di platea e coprono tutte le gradinate. Essendo sospesi, i sub si accoppiano molto bene col main e le gradinate risultano ben coperte; l’allineamento con i sub a terra è raramente così preciso.
“Infine abbiamo un side di K2 per coprire la parte laterale. Il fatto che ci sia poca gente non aiuta, ma l’Arena per fortuna suona bene anche da vuota. La sua acustica è stata pensata per altri tempi e altre condizioni, e per noi spesso è una fortuna. Siamo in una situazione orchestrale e un po’ di riverbero dato dalla disposizione ‘una persona sì/una persona no’ non guasta.
“Il punto più critico è stato l’interazione col palco, dove ci sono 180 canali di microfoni a condensatore aperti!
“L’impianto – continua Antonio – resterà montato anche per gli show di domani di Emma. Stasera smonteremo solo le regie che domani saranno sostituite da quelle di Hugo Tempesta. Si integra tutto facilmente, è come avere un impianto residente per una serie di concerti.
“In questi mesi di stop – aggiunge Antonio – ho avuto un piccolo assaggio di pensione… ma alla fine ho iniziato a scalpitare. Ho studiato molto, per impiegare il tempo in maniera produttiva: studiavo e sperimentavo più che potevo l’elettronica e la programmazione. La cosa curiosa è che ieri, a soli 95 dB, mi sembrava tutto assordante! L’anno scorso mi sarebbe sembrato spento! Le orecchie si sono riposate, a quanto pare”.
Francesco De Cave – Disegno luci e scenografia
“Per questo show – dice Francesco – mi sono occupato del disegno della scenografia. Ho inglobato il nuovo grosso LEDwall residente dell’Arena con un nostro sistema pensato per dare un fondo all’orchestra. Abbiamo cercato di coprire le due torri del ground support, per pulire il palco: sono infatti rivestite di video LED sia frontalmente sia lateralmente. Visualizziamo fotografie, scritte, grafiche, dando un racconto alle telecamere squintate che manderanno il tutto in televisione. Ci sono poi due schermi 16/9 laterali che servono sia per riempire lo spazio sia per aiutare il pubblico più lontano nella visualizzazione dello spettacolo.
“Ho poi seguito anche le luci: occorreva illuminare l’orchestra, creare qualche effetto e qualche exploit più luminoso. Ho scelto le mie solite Q7, mentre i Portman davanti riempiono il fronte palco. Abbiamo inoltre tanti Vari-Lite VL4000 Beamwash per riempire il pavimento e tanti DTS NICK 1401. Infine Claypaky Sharpy montati qua e là a gruppi di quattro.
“Per quanto riguarda le gradinate e il pubblico – continua Francesco – quest’anno all’Arena ho voluto montare anche 40 Martin MAC III, che ho scelto di gestire direttamente dalla mia console insieme a una decina di Robe BMFL usati per i tagli sul pubblico.
“La fotografia per la RAI è seguita da Marco Lucarelli, con cui ho lavorato molto bene. Questo show andrà dritto anche sulla televisione americana, su un canale nazionale, quindi era decisamente importante fare molto bene.
“In regia siamo io, Marco Lucarelli, Sebastiano Salata come assistente, Emanuele Vangelatos che ha curato l’impianto, mentre Barbero gestisce il D3. Mi hanno messo a disposizione una bella stanza dove montare il Capture con un bel 55” per fare programmazione.
“Durante il lock-down – aggiunge Francesco – ho comunque lavorato parecchio per Mediaset, da Pio e Amedeo all’Isola dei Famosi… A fine agosto andremo a Roma per All Together Now”.
Carlo Barbero – Operatore D3
“Come operatore del D3 – dice Carlo – agli ordini di De Cave, ho assistito alla progettazione degli schermi e del pixel mapping, confrontandomi con l’autore delle grafiche, Marino Cecada.
“Il cuore dello show sono questi schermi curvi, composti da LEDwall di passo 12 mm nella parte alta e di 3,5 mm nella parte bassa. Sono angolati intorno a questa conca ideata da De Cave. Sono stati piuttosto complicati da installare e da mascherare.
“Nell’arena c’è anche un LEDwall residente, in fondo, fornito da Rooster, sul quale mandiamo delle foto che però non sono gestite da me. Io mi occupo infatti di ciò che è inviato dal D3: per comodità ho montato anche la console, dato che non c’è un time-code e a volte ho necessita di inviare grafiche all’ultimo secondo. Saremo anche su RAI1, quindi servono velocità e precisione.
“Nel periodo di fermo ho preso tutti i patentini per il pilotaggio dei droni che ho subito usato anche per Bauli in Piazza”.