Il suono di Vasco - Andrea Corsellini
Abbiamo approfittato della gentilezza di Mario Di Cola per una chiacchierata con i tre personaggi più significativi a cui Vasco ha affidato la gestione del suono per i suoi tour.
Abbiamo approfittato della gentilezza di Mario Di Cola per una chiacchierata con i tre personaggi più significativi a cui Vasco ha affidato la gestione del suono per i suoi tour. Il nostro incontro è avvenuto a fine giugno, durante la data allo Stadio Del Conero, ad Ancona.
Un incontro con il Sound Engineer di Vasco Rossi
La nostra visita alla produzione audio della tournée di Vasco continua, incontrando Andrea Corsellini. È molto interessante sentire parlare Andrea. Si capisce subito bene che, oltre ad essere un riconosciuto talento come fonico, conosce molto bene anche i meccanismi della produzione, sia per quanto riguarda i punti di forza sia per quanto riguarda le difficoltà della ripartenza post-pandemia, in termini di organizzazione e di personale specializzato disponibile. Andrea offre una visione molto lucida su come si metta in piedi una produzione così complessa, soprattutto con così tante difficoltà aggiuntive.
Parlando dell’audio del concerto e della sua impostazione del mix, Andrea ci racconta quali sono gli aspetti fondamentali che cerca di curare per creare l’impatto emozionale e, allo stesso tempo, come riesce a rendere al meglio la voce di Vasco, cosa che presenta aspetti non banali in termini di dinamica generale.
I due rack di outboard in regia FoH di Andrea Corsellini.
A mo’ di intercalare ci dice, “sapete, sembra facile ma…” e lo fermiamo subito. “No! non sembra affatto facile, non ti preoccupare…”.
Andrea prosegue, spiegandoci che quest’anno ha voluto implementare una serie di semplificazioni e non ha portato con sé troppi outboard. Tale semplificazione è stata permessa grazie alla console DiGiCo 338 – della quale ha due esemplari disponibili per lo spettacolo – che incorpora una serie molto ampia di plugin che riproducono abbastanza fedelmente moltissimi outboard analogici. Solo per la voce di Vasco usa alcuni outboard fisici: il Compressore Neve 33609, l’equalizzatore George Massenburg Labs GML8200, ed infine il sofisticato compressore Waves MaxxBCL sul gruppo di uscita della voce.
Siamo curiosi di sentire il suo parere sull’efficacia del cluster di altoparlanti aggiuntivo dedicato esclusivamente alla voce. Andrea lo spiega con cura, facendoci sapere di come questa idea sia stata utilizzata con Vasco per la prima volta nel 2013, al suo ritorno ai concerti dopo qualche anno di assenza. L’idea all’epoca fu suggerita da Clair Global, azienda allora incaricata della fornitura del sistema audio per rispondere alla precisa esigenza, anche da parte del management, di riprodurre al meglio la voce di Vasco che, per le sue eccezionali qualità e per quello che l’artista rappresenta, merita davvero di essere riprodotta al meglio delle possibilità tecniche. Questa idea era stata già applicata in precedenza, in altre produzioni internazionali molto importanti e, sebbene Andrea racconti di averla accolta inizialmente con qualche titubanza, ne ha poi apprezzato molto positivamente il risultato, con grande soddisfazione del pubblico e del management. “A questo punto non ho più un termine di paragone,” ci dice, e in effetti non è possibile nella pratica quotidiana provare la differenza. All’ascolto però crediamo che chiunque possa solo confermare che la resa della voce è sorprendente – incredibile, infatti – e questo perché non è riprodotta da un sistema di altoparlanti che è impegnato anche a riprodurre un’intera rock band. Inoltre, essendo il sistema della voce identico a quello della band, non capiterà mai che esso sia sovraccaricato quanto l’altro, poiché il livello della sola voce in un mix musicale è quasi sempre inferiore, almeno di poco, a quello generale e con una banda più limitata. Questo permette di avere una resa della voce sempre perfetta e non distorta, in qualunque condizione e a qualunque livello di pressione sonora. E di pressione sonora ce n’era davvero tanta!
La nostra conversazione prosegue poi con un argomento delicato per un Sound Engineer: come ricreare il mix e l’equilibrio timbrico necessario in ciascuna nuova location, in condizioni spesso significativamente diverse tra di loro, al tempo stesso garantendo che la registrazione che arriva nelle mani dell’artista a fine serata sia corretta e bilanciata. Andrea ha organizzato le console in modo da riuscire a produrre un mix bilanciato ed emozionante per il pubblico e, allo stesso tempo, a produrre una registrazione da dare al management per riascoltare la serata, senza che l'una influenzi il risultato dell'altra.
Ci spiega poi come utilizza i gruppi in uscita per aiutarsi con l’equilibrio timbrico del suono riprodotto, tenendoli però sganciati dall’automazione e dalle memorie. Questo gli permette di mantenere sempre un eccellente bilanciamento della registrazione, avendo sempre la totale libertà di gestire i necessari adattamenti alle esigenze della sonorizzazione per garantire un ascolto emozionante per il pubblico.