Fonoprint 2.0 – Fonoprint si trasforma... e torna al futuro
Nuova proprietà e nuovi percorsi per lo storico studio di registrazione bolognese.
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Leopoldo Cavalli. |
Pochi posti più di Fonoprint possono essere identificati come il luogo di nascita di così tanta musica italiana negli ultimi quaranta anni. E non pensiamo solo ai tanti artisti emiliani che hanno fatto e fanno la storia della nostra musica leggera, ma anche ai tanti produttori e arrangiatori che li hanno portati al successo.
In un’epoca in cui l’unico mezzo per proporsi artisticamente sembra essere la via del talent televisivo, in Fonoprint si respira un’altra aria, fatta di sudore e gavetta, di creatività e qualità cantautorale legate all’importanza dell’esperienza nei locali e della musica live a stretto contatto col pubblico.
Così gli storici studi, pur conservando l’assodato lavoro conto terzi, hanno virato non solo verso la produzione di giovani cantautori, ma anche verso la gestione di spazi rivolti ad ospitare musica e cultura.
Ciò si deve alle energie fresche ed agli investimenti di un giovane industriale bolognese, Leopoldo Cavalli, che ha deciso di puntare sulla sua grande passione: la musica.
Oggi Leo ha acquisito Fonoprint, indirizzandola verso nuovi orizzonti.
Per capire meglio cosa sta succedendo in quel di Bologna, siamo andati in Fonoprint a trovare Maurizio Biancani, ma abbiamo anche voluto fare una chiacchierata proprio con il nuovo proprietario, titolare di Visionnaire, azienda specializzata e leader mondiale nell’arredamento di lusso, che opera in 55 paesi con una rete di 24 negozi monomarca (vi consigliamo di dare un’occhiata al sito per capire di cosa parliamo).
“Da ragazzo ho tentato la strada della musica – ci racconta Leo – ed ero anche approdato in Fonoprint con la mia cassettina, convinto del mio futuro successo. Purtroppo o per fortuna non mi hanno molto dato retta, così mi sono rivolto altrove. Oggi la mia azienda è la seconda realtà mondiale nel campo del luxury design: realizziamo le case dei multimilionari in tutto il mondo, prendiamo le case al grezzo e le consegnamo, chiavi in mano, dopo aver curato ogni aspetto, opere d’arte comprese: un mestiere molto complicato, perché occorre stupire un cliente che si stupisce raramente, che ha grande disponibilità economica e pochissimo tempo.
“Quando la band di Luca Carboni mi ha fatto notare che dopo la morte di Lucio Dalla il panorama bolognese stava musicalmente regredendo – continua Leo – ho deciso di rientrare in questo mondo, magari solo per curiosità; ma mi sono talmente appassionato che ho preso un amministratore delegato a fare le mie veci in Visionnaire, ritagliandomi uno spazio per la gestione di Fonoprint 2.0. Lo studio vero e proprio rimane sempre un punto di riferimento per le grandi produzioni italiane, grazie alle competenze assodate delle persone che lì lavorano da sempre, ma abbiamo anche cominciato con delle produzioni di giovani talenti; un progetto che ovviamente è economicamente nullo, ma molto affascinante. Io miro però a portare avanti con la nostra etichetta un percorso di qualità, valorizzando la vena creativa dei ragazzi, non facendo fare loro solo del karaoke come in TV. Questo in Italia manca, e sono convinto che il richiamo della bellezza alla fine vinca sempre. Stiamo anche cercando ed individuando dei luoghi per la musica di qualità, come il Parco Agroalimentare del FICO con cui abbiamo un contratto di quattro anni per la programmazione musicale, con cinque eventi a settimana in diretta multi-streaming, anche con nomi di rilievo di artisti che usano il nostro palco anche per promuoversi a Bologna. Inoltre il nostro festival Bologna Musica d’Autore dal prossimo anno sarà sposato dalla Fiera di Bologna, diventando il festival della città di Bologna e non solo il nostro; infatti da Il Celebrazioni ci sposteremo all’Auditorium. L’obiettivo è sempre lo stesso: lavorare sulla creatività degli artisti, insegnare ai giovani ad essere attenti alle parole ed ai contenuti delle canzoni, secondo una nostra prestigiosa tradizione.
Inoltre a Milano, nel mio showroom di Visionnaire, il sabato e la domenica organizzeremo delle cene di gala con concerto privato, con 150 persone, massimo 200, una tipologia di evento che in Italia non c’è, e proporremo un palinsesto molto interessante.
“Infine – continua Leo – c’è la grande avventura dei Magazzini del Sale di Cervia, un posto meraviglioso per la cui gestione abbiamo vinto l’appalto; sarà un progetto totalmente Fonoprint, con capitale pubblico e privato: per dodici anni promuoveremo l’eccellenza del benessere, dell’agroalimentare e ovviamente tantissima musica: ci sarà dentro uno studio di registrazione, una radio, grazie all’accordo con un network nazionale, faremo importanti programmi televisivi e ovviamente tanti concerti, grandi e piccoli.
“Se mi sento un imprenditore o un mecenate? – conclude Leo rispondendo alla nostra domanda – beh... nel medio e lungo termine credo si possa e si debba trovare una sostenibilità economica per questo progetto, ma certamente al momento quello che ne ottengo è soprattutto entusiasmo e una gratificazione personale, la possibilità di vivere e frequentare belle persone, giovani creativi... ne ricevo insomma un feedback di natura non economica, ma non per questo meno importante”.
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Maurizio Biancani. |
Maurizio Biancani - Senior Recording Engineer
“Lo studio ha sempre i consolidati storici studi di registrazione A e B – ci racconta Maurizio – con la grande sala di ripresa, e abbiamo rimesso a posto anche tutte le macchine analogiche, un valore aggiunto notevole. Lo studio Mastering è oggi quello che lavora di più, con tantissima post-produzione, compreso il DVD Modena Park di Vasco, nostro cliente dal 1976. Abbiamo anche uno studio video in cui facciamo montaggi, post produzione e authoring, oltre alle aule in cui realizziamo i nostri corsi, per fonici studio e live, accreditati dalla Regione e finanziati dalla UE, quindi gratuiti e con riconoscimento a livello europeo.
“Affianco a tutto ciò – continua Maurizio – abbiamo iniziato un’attività di produzione, grazie a Leo che ci ha permesso di rispolverare la nostra etichetta Fonoprint Records, prima sempre poco utilizzata. Stiamo quindi cercando giovani emergenti nel campo della musica d’autore, perché il nostro humus e la nostra cultura sono i cantautori, da Dalla a Guccini a Carboni, Stadio, Curreri... Quindi cercheremo di far emergere dei veri creativi: insomma meno pop main stream e più qualità dei testi.
“Ma non ci limitiamo alla produzione – dice Maurizio – siamo convinti che per far crescere un vero artista siano necessarie le serate nei locali dal vivo, la gavetta e l’esperienza, grazie alle quali si può fidelizzare un vero pubblico. Poi ci sono certo le radio, internet e i social, e per questo abbiamo anche un apposito reparto. Inoltre, attraverso Enzo Milani, stiamo anche impostando una rete distributiva commerciale per vendere questi tour nei teatri. Infatti vogliamo entrare nel settore del musicale anche tramite i teatri. Ad esempio io sto personalmente producendo Germano Bonaveri, con cui stiamo provando a riportare in auge il teatro canzone, con una parte recitativa che lega le canzoni e intrattiene il pubblico.
“Inoltre, lavorando nei teatri, sto sperimentando anche un audio immersivo, non limitandomi al classico PA front of House L/R. Stiamo anche producendo diversi altri artisti talentuosi, come Carmen Alessandrello e Jacopo Michelini, ed una giovane emergente che si chiama Helle e scrive musiche e testi.
“Abbiamo anche creato un festival – aggiunge Maurizio – il BMA, Bologna Musica d’Autore, un concorso canoro organizzato da Fonoprint e riservato a giovani cantautori – singoli o costituiti in gruppo – che ha proprio l’obiettivo di scoprire nuovi talenti e presentarli sulla scena musicale nazionale valorizzandone l’aspetto autorale.
“La prima edizione, condotta da Red Ronnie in un Teatro Il Celebrazioni sold-out, ha avuto un bel successo e stiamo lavorando alla seconda.
“Ovviamente all’interno di Fonoprint abbiamo formato dei nuovi collaboratori, fonici, arrangiatori e produttori che ci portano dei nuovi artisti. Sta nascendo una fucina di professionisti, con tanti giovani talentuosi ed entusiasti.
“Abbiamo insomma cambiato pelle, ci siamo rinnovati e stiamo tutti correndo appresso alle idee di Leo che è sempre avanti! Grazie a lui viviamo una Fonoprint 2.0.
“O forse facciamo un passo indietro nel passato – conclude Maurizio – perché 40 anni fa qui si creò un polo creativo pazzesco: produttori come Celso Valli, Fio Zanotti, Mauro Malavasi si ritrovarono giovanissimi e insieme alle nostre tecnologie fecero di Bologna la capitale della musica d’autore, da Morandi a Dalla a Carboni; Fonoprint era il catalizzatore di tutto ciò e vogliamo che ritorni ad esserlo”.
Contatti: Fonoprint
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