Ermal Meta – Tour estivo 2018
Lo show del cantautore italo-albanese, vincitore di Sanremo, scalda il pubblico di Recanati
Fresco del successo di Sanremo, il cantautore Ermal Meta sta portando in tour il suo terzo album in studio, Non abbiamo armi.
Un tour iniziato in maniera anomala, con una data promozionale al Forum di Assago già in aprile, per cavalcare l’onda lunga del Festival. Poi la trasferta a Tirana, in Albania, anticipata di quasi un mese ma perfettamente riuscita, e finalmente dal 28 giugno l’inizio del giro estivo.
Noi abbiamo assistito allo show di Recanati, nella suggestiva cornice di Piazza Giacomo Leopardi: la risposta del pubblico è stata ottima, compresa quella delle irriducibili fan in attesa in piazza fin dal primo pomeriggio sotto il sole battente.
L’audio ha soddisfatto i tanti presenti, nonostante la non facile regia FoH posizionata molto vicina al palco (a causa della statua del celebre letterato recanatese nel bel mezzo della piazza). Ottime anche le luci, curate da Nicola Costamagna, delfino di Guido “Big Talu” Costamagna: in quanto persona responsabile, in questa occasione, dello storico service, abbiamo incontrato Nicola per scambiare due parole.
Come siete organizzati per seguire questo tour?
Qui, rispetto all’anno scorso, siamo con la mezza produzione allargata: in un bilico riusciamo a fare stare tutto, quando nel 2017 giravamo con una motrice. La nostra mezza produzione è composta dal classico materiale audio, regie e monitoraggi, mentre per le luci curiamo tutto il floor. Abbiamo costruito queste gabbie, relativamente leggere, con dentro due barre led, un led wash, una strobo e due teste mobili Robe. Queste gabbie rimangono sempre montate e cablate, così in un attimo montiamo la scenografia, che rimane uguale per tutti gli spettacoli. Infine, chiediamo sul posto un’americana libera dove appendere le trentasei Showtec Sunstrip, su diciotto barre. In questa data, il service residente che ha fornito il resto delle luci e l’impianto audio Meyer Sound è Extreme Service.
Bella l’idea delle gabbie.
Sì, ci sono state suggerite da Mirco Veronesi, che ha parecchia esperienza. Siamo arrivati a questa conclusione perché è un tour in cui facciamo quaranta date, con tanti back-to-back, eccetera.
Ma Mirco chi è, in questo tour?
Mirco è entrato quest’anno di nuovo in Mescal, e ha seguito tutta la produzione prima per la data del forum, poi per le date di questa estate: ora sta assistendo ai primi show, ma poi con noi resterà solo Stefania Bonomini, che già ci seguiva l’anno scorso. Comunque, grazie a lui siamo arrivati alla conclusione di montare queste gabbie, così che noi in un’ora e mezza montiamo, e in un’ora e mezza smontiamo, riducendo i tempi il più possibile. Sono anche una soluzione d’effetto, perché d’estate non si possono inventare effetti troppo raffinati: il fumo è quello che è, le luci delle piazze pure. Oltre alle gabbie abbiamo comprato dodici Robe MegaPointe, secondo me il faro più bello che ci sia in italia, leggero e potente. Quindi, con MegaPointe e Sunstrip faccio il 70% dello show e funziona bene.
E facendo così la maggior parte della scenografia è vostra.
Certo, io richiedo sempre un tetto standard con spot e wash, ma il nostro show va avanti anche da solo. Ci sono state delle date, per esempio quella a San Galgano, dove siamo stati in una chiesa senza il tetto: ho fatto tutto con la mia roba, e funzionava benissimo. Considera che ci sono sessanta/settanta pezzi luci, divisi tra barre LED, strobo, Martin Rush e Megapointe: non è la classica mezza produzione di una volta, dove non c’era quasi niente.
Comunque, ho dovuto anche limitare alcune scelte: mi sarebbe piaciuto mettere le luci in determinati posti, o far qualcosa di particolare, ma Ermal e la band hanno uno standard di posizionamento sul palco, con batteria, tastiere e cori sulla pedana dietro, basso e chitarra ai lati. Ho seguito le loro indicazioni e comunque rende molto bene anche così.
Cosa usi come superficie di controllo?
Controllo tutto con una MA onPC Command Wing più un’espansione Fader Wing: uso un nodo Art-Net Luminex che fornisce otto universi, ne uso quattro per la mia mezza produzione e ne metto a disposizione altri quattro per il service locale, che mi entrano direttamente nel nodo. Raramente ci sono state situazioni in cui avevo più di quattro universi residenti, e allora ho dovuto allungare e far arrivare un cavo al banco. Qui volendo potrei avere otto universi del nodo più altri sei del banco, ma gestendo bene i parametri funziona senza problemi e non ho nemmeno bisogno di NPU.
Quindi tu, come delfino di Big Talu,ti sei dato alle luci?
Sì, nasco come luciaio soprattutto perché all’inizio avevo totale libertà: mio padre è un fonico e si cura meno delle luci, quindi nei primi tempi potevo fare un po' quello volevo. Magari nelle date più piccole lui mi dava delle dritte, i tecnici che c’erano mi davano delle indicazioni, e poi mi sbizzarrivo. Da lì, poi, ho pian piano preso tutto il ramo che riguarda la parte luci del service, che non era seguita come adesso.
Per quanto riguarda l’audio?
Abbiamo due Avid S6L, presi apposta per questo tour: quando si è capito che il numero di date sarebbe potuto crescere, abbiamo deciso di fare questo investimento e comprare un S6L per la sala, mentre quello identico per il palco ce lo ha fornito Davide Scalzo, di Microfase; si tratta di un service a noi molto vicino, con il quale abbiamo un rapporto bellissimo e molto spesso, come in questo caso, ci scambiamo del materiale. Sul palco, come monitoraggio, usiamo poi due Martin LE12JB, per quando Ermal suona la chitarra.
Come crew, in quanti siete?
Per BT Music Service siamo in quattro: io, come operatore luci; Elio Balbo che mi aiuta a montare; Samuele Corrado che fa il backliner ed è il personal di Ermal; Walter Giraudo, uno storico di Talu, che gestisce il materiale audio ed è un mago delle frequenze. Da parte della produzione invece ci sono: Tony Lionetti, storico backliner dei Subsonica, che qui monta la batteria per Emiliano; Filippo Torre, che fa il backliner per Marco, il chitarrista, e per Pace, tastierista; poi come fonico di sala c’è Francesco ‘Ciccio’ Ingrassia, e come fonico di palco Enrico ‘Chicco’ Tronci.
Per quanto andrà avanti questo tour?
A settembre dovremmo arrivare a una quarantina di date, un buon numero. Secondo le voci si prolungherà anche per l’autunno, ma è una decisione che dovrà valutare l’agenzia, e che per noi andrebbe bene.
In definitiva, il concerto si dimostra di buon livello, il cantante è visibilmente inebriato dai nuovi brani (anche se qualcuno è da memorizzare meglio), la produzione è intelligente nell’unire ottima resa a un minimo sforzo, e il comparto tecnico lavora egregiamente nel mettere in scena lo spettacolo. Intanto il tour non si ferma: Lecce e Paestum sono già in attesa del vincitore di Sanremo.
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