Davide Pedrotti - Lighting designer
Marco Mengoni ha condotto un tour estivo di successo e grande interesse. Dalle luci, al video, all'audio, ascoltiamo i professionisti che lo hanno reso possibile.
Il vincitore di Sanremo ha dato il via al tour estivo con una data zero allo Stadio di Bibione. Uno spettacolo che ha confermato il suo ruolo centrale nella musica italiana e la crescita artistica e personale che lo ha condotto fino alle arene più grandi del paese. Abbiamo intervistato i professionisti che hanno portato a casa questo bel risultato.
Davide, raccontami questo progetto dai suoi esordi. C’è un leitmotif che avete portato avanti fin da subito?
Tutto il progetto parte agli inizi dell’anno scorso, in occasione delle date di San Siro a Milano e dell’Olimpico a Roma. Naturalmente io parlo in prima persona, ma mi riferisco a un intero gruppo di lavoro: tutti i nostri progetti partono dallo studio Blearred, e poi vengono sviluppati a più mani. Comunque, il disegno ha preso vita per le due date all’aperto dello scorso anno; poi è stato ridimensionato per il tour invernale nei palasport; infine è stato riportato alla versione originale durante l’estate. In ognuno di questi step sono state fatte delle piccole modifiche o delle aggiunte: seguendo ogni spettacolo, è normale accorgersi di piccole sbavature e operare qualche aggiustamento.
Chi ha curato il disegno del palco?
Lo show design proviene da uno studio inglese, Blackskull Creative di Londra. Si tratta di ragazzi inglesi che già da tempo collaborano con l’artista, e che lo hanno seguito già in altri allestimenti, tra cui la performance a Eurovision. Tra loro e Marco è nato un bel rapporto di fiducia, che continua nel tempo. Loro ci hanno mandato il disegno con il concept dello spettacolo, che poi noi abbiamo vestito con le luci fino ad arrivare al prodotto finale.
Vedere il palco da spento dà quasi l’impressione di un disegno minimale.
Sono sicuro che a fine concerto ti ricrederai. Il concept dello spettacolo rispecchia perfettamente l’artista: Marco ha avuto un percorso di crescita molto importante, perché oltre alla parte artistica si è creato anche una sua personalità ben definita. È un personaggio che vuole portare uno show elegante sul palco, pensato per un pubblico molto attento ed esigente. Quindi sia il disegno del palco, sia le luci, sia i contenuti video hanno seguito questo linguaggio, che possiamo definire in tutti i sensi “elegante”.
Lo spettacolo è sviluppato in tre parti, nella prima parte si cerca subito un sound potente e ritmato, dove ci siamo impegnati a fornire tutta la potenza scenica, ovvero luci, movimentazioni, fiamme, strobo, eccetera. Nella seconda parte è stato scelto un repertorio più classico, e di conseguenza abbiamo cercato di creare un’ambientazione più intima. Infine la terza parte, ovvero il finale in cui si sono concentrate tutte le hit dell’artista e che prevede un crescendo.
Ci sono anche degli special?
Sì, come special abbiamo diverse movimentazioni, in particolare due: il cerchio sul main stage, che in diversi momenti viene calato orizzontalmente o verticalmente, e che interagisce sia con il cantante, che compare al centro del cerchio grazie a delle pedane, sia con i video sul fondale e i loro contributi; e poi un secondo special, all’inizio della terza parte, quando dallo stage B compare un grande palco che si eleva per 6/7 metri, sul quale Marco fa poi un paio di pezzi. Nel frattempo, alla base del palco sollevato compare un monolite specchiato a forma di prisma, in cui l’artista si confronta con la sua immagine riflessa. Poi, come continuazione della passerella, è collegato lo stage C, ovvero un ulteriore palco più piccolo e basso, voluto dall’artista per poter arrivare più vicino al pubblico durante i momenti più intimi.
L’arco bianco posizionato sul palco ha una sua funzione?
Nella versione estiva abbiamo preferito non proiettare niente, dato che sarebbe stato molto impegnativo riuscire a fare tutte le volte le mappature sul cerchio, con la luce del sole presente dalle cinque di mattina fino alle dieci di sera. Quindi abbiamo deciso di lasciarlo così, per farlo diventare un elemento iconico che distinguesse il palco di Mengoni e di questo particolare tour; lo illuminiamo in alcune scene tramite degli spot sagomati, posizionati sulle torri delay, dietro le regie. Infine, come avrai notato, sul fondale c’è uno schermo panoramico leggermente concavo, che si raccorda visivamente con l’arco, creando una nicchia in cui è concentrata la maggior parte dello show.
Per raggiungere questi risultati che tipo di materiale avete usato?
In questo disegno abbiamo fatto una scelta abbastanza drastica all’interno del palco, ovvero quella di usare come luci scenografiche esclusivamente spot, con dei proiettori Robe Forte, associati a 24 strobo cambiacolore, posizionati su due linee sul fondale; sul cerchio in movimento abbiamo montato degli Esprite, sempre della Robe, intervallati con delle barre LED. Questo per quanto riguarda le luci principali, poi naturalmente ci sono diverse luci da riempimento, sulle alette del palco, sotto gli schermi, sotto le passerelle e cosi via. Una menzione particolare va riconosciuta ai proiettori Robe iForte che abbiamo posizionato in due gabbie attaccate alle torri delay: all’interno delle due gabbie abbiamo montato 10 fari per ciascuna, di cui quattro sono comandati dalla regia tramite dei RoboSpot e che usiamo come segui persona.
I quattro RoboSpot in regia, controllo remoto dei segui persona.
Abbiano notato infatti una grande comodità di montaggio e di trasporto rispetto a un più classico seguipersona, con la particolarità che il suo raggio luminoso si amalgama perfettamente con gli altri, avendo la stessa lampada. Questo permette di non creare quel fascio luminoso esagerato sull’artista che uccide tutti gli altri fari. I rimanenti li uso o per illuminare il bordo del cerchio o dei particolari sul palco. Abbiamo utilizzato fuori dal palco questo tipo di faro perché è waterproof, e devo dire che è proprio vero: a Bibione, durate le prove della settimana scorsa, di acqua ne abbiamo presa tanta e fortunatamente gli iForte non hanno battuto ciglio. Certifico che si possono usare anche sotto la pioggia.
In regia controlli tutto con la grandMA, ma in quale versione?
In questa produzione usiamo ancora la versione 2, ma semplicemente perché lo show e la programmazione sono iniziati nella primavera del 2022. Come Blearred, abbiamo programmato tutti gli show partiti nel 2023 con la versione 3.