Daniele Tramontani - Sound designer
Giovedì 21 settembre Claudio Baglioni è tornato a Roma con un Rock-Opera Show mozzafiato: intervistiamo i professionisti in tour.
Claudio Baglioni ci ha abituato a degli standard molto alti: quando siamo entrati nello stadio del tennis del Foro Italico di Roma, al primo colpo d’occhio abbiamo colto subito l’originalità del palco e della struttura. Andiamo dunque a indagare l’ideazione e la messa in opera di questo piccolo grande evento, dalla produzione, all’audio, all’impatto visivo, con i professionisti in tour.
Daniele, se questa configurazione è pensata per le date di Roma, nelle date più tradizionali sarà diversa?
Per lo sviluppo di questo progetto abbiamo dovuto accettare molti compromessi, e il primo è quello del peso. Nella prima stesura c’era un L-Acoustics K1, che per via del peso abbiamo dovuto sostituire con un K2. Abbiamo montato il cluster principale sulle prime file del pubblico, visto lo sviluppo della struttura, lasciando un po’ in ombra le prime file, cosa che abbiamo sopperito con due piccoli cluster laterali al palco. Passando al capitolo sub, non potendoli appendere come ormai è di prassi, abbiamo creato una linea sul fronte palco, e poi tramite un arco elettronico abbiamo pulito lo stage dalle frequenze basse.
Un cluster dell’impianto audio con K2 e Kara.
Ho notato che sopra i sub avete montato una rotaia, su cui cammina una telecamera. Non si trasmettono le vibrazioni?
Abbiamo già fatto delle prove, e assolutamente non si trasmette alcuna vibrazione che arriva a danneggiare le riprese della telecamera, perché i sub sono stati tenuti molto bassi, con la possibilità di usarne qualcuno in più.
Sviluppando il progetto audio, hai avuto delle difficoltà a coprire per bene la platea?
Anche se lo spazio sembra abbastanza raccolto, il progetto è piuttosto difficoltoso sia per la posizione obbligata dei cluster, sia per la conformazione stessa del pubblico. Alla fine penso sia stato fatto un ottimo lavoro. Claudio è molto attento ed esigente sull’audio, predilige una taratura abbastanza lineare, al contrario di alcune tarature “di moda” nel rock o nel pop in cui si enfatizzano molto i bassi. Abbiamo quindi tenuto una taratura abbastanza lineare su tutta la gamma, e poi sarà il fonico, al momento di fare i suoni, che esalterà o attenuerà alcuni strumenti per costruire la sonorità più adatta. Il pubblico di Baglioni non è alla ricerca della botta sulle basse, anzi è molto più contento di ascoltare la voce di Claudio chiara e presente, con una buona intelligibilità.
Uno dei due cluster montati ai lati del palco per le prime file.