Da Ravenna parte La Bohème high tech

In occasione del Ravenna Festival, edizione 2015, è stata data vita a questo nuovo progetto della Bohème nella nuova produzione ideata da Cristina Mazzavillani Muti.

In occasione del Ravenna Festival, edizione 2015, è stata data vita a questo nuovo progetto della Bohème nella nuova produzione ideata da Cristina Mazzavillani Muti. Forte della collaborazione con il collaudato team creativo che la affianca, composto da Vincent Longuemare per le luci, Davide Broccoli video programmer e Alessandro Lai per i costumi, ai quali si aggiunge l’innovativo videomaker David Loom – già distintosi sulla scena della video art con lavori dal tratto estremamente personale e tecnicamente molto avanzato – Cristina Muti continua a percorrere le strade dell’high tech. In questa edizione, Vincent Longuemare ha scelto di illuminare e colorare la scena usando esclusivamente proiettori a LED.

Pino Loconsole, titolare del service Luci di Scena, ci racconta che, dopo un’attenta ricerca sui diversi materiali oggi a disposizione, la scelta è caduta su tre tipologie di prodotti: Clay Paky A.leda B•EYE K10 CC, ETC ColorSource Spot LED ed infine i nuovi fari a LED High-End, SolaSpot 1500 e SolaWash 2000: “È stato sorprendente provare la qualità e l’efficienza di questi ultimi prodotti – ha detto Loconsole – che hanno una resa luminosa pari se non superiore a quella di molti fari a scarica ed una versatilità impressionante. SolaWash, con un diodo LED da ben 600 W, ha una resa luminosa veramente incredibile e monta un’ottica ed una meccanica talmente sofisticate da avvicinarlo alle funzionalità di un proiettore spot. Lo Spot vero e proprio invece, con un diodo da 400 W ed una resa altrettanto impressionante, riesce a creare, grazie alle sue alette sagomatrici ed i colori saturi, effetti precisi e dettagliati. Con l’illuminazione a LED abbiamo inoltre risolto altri problemi importanti, sia dal punto di vista ecologico sia per l’assorbimento elettrico nelle strutture che ci ospitano. Se pensiamo che in teatro si usano prevalentemente fari con lampada a scarica, accesi dal primo pomeriggio fino alla fine dello spettacolo, in ogni rappresentazione molti chilowattora vengono sprecati inutilmente, con costi ed inquinamento inutili, senza pensare all’usura delle lampade che dopo circa 200/300 ore di utilizzo perdono le massime prestazioni e cominciano a scemare, col risultato di trovarsi spesso con proiettori che emettono una luce diversa l’uno dall’altro. Quindi ogni 30/40 rappresentazioni bisognerebbe sostituire tutte le lampade, con un salasso per le casse dell’azienda non indifferente. Fortunatamente quest’ultima generazione di prodotti a LED ha una resa superiore ad una lampada tradizionale ed un assorbimento che comporta un consumo 20/30 volte inferiore alla lampada a scarica”.

contatti: Tre Ti  – ETC – Clay Paky

 

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