Crest Pro-Lite
Pro‑Lite è una serie di amplificatori audio di potenza prodotti dal rinomato costruttore americano Crest Audio.
Fondata in California nel 1970, Crest Audio fu acquistata nel 1980 da Dallas Musical Industries e poi, nel 1999, da Peavey Electronics.
Famosa per i suoi amplificatori di potenza, a partire dalla fine degli anni ‘80 ha prodotto anche mixer audio di discreto successo e, nei primi anni ‘90, ha introdotto NexSys, un sistema di controllo per gli amplificatori basato su computer e distribuito via rete che ha contribuito allo sviluppo di quelli che ora sono sistemi di controllo distribuiti piuttosto diffusi.
La serie di amplificatori di potenza Pro‑Lite comprende attualmente otto modelli di amplificatori di potenza, differenziati per la potenza erogabile e per la presenza o meno del processore DSP integrato.
Gli amplificatori della serie Pro‑Lite sono ovviamente in classe D, con alimentazione anch’essa in commutazione.
Qualità sonora e affidabilità degli amplificatori della serie Pro-Lite sono quelle a cui il marchio Crest ci ha abituato ormai da decenni, in un package robusto e leggero. Pro‑Lite 7.5 DSP, il modello più potente della serie, pesa meno di 7 kg ed è capace di erogare quasi 3800 W per canale su 2 Ω (1% THD @ 1 kHz). La versione senza DSP risparmia ulteriori 300 g.
Sono ovviamente integrate tutte le protezioni necessarie per evitare di danneggiare i circuiti interni e i diffusori connessi alle uscite, anche nelle condizioni di carico e di alimentazione più impegnative.
Il circuito ACL (Automatic Clip Limiting), in particolare, si preoccupa di proteggere i finali e i diffusori, assicurando comunque una buona integrità sonora anche in condizioni di pesante sovraccarico.
L’efficienza dell’implementazione dal punto di vista energetico produce effetti positivi, ovviamente, anche dal punto di vista della gestione del calore: gli amplificatori della serie Pro‑Lite sono progettati e costruiti per convertire la potenza elettrica assorbita dall’alimentazione in potenza sul carico, senza sprechi, per cui non scaldano eccessivamente e non hanno bisogno di dissipatori di dimensioni (e peso) importanti per mantenere una temperatura di funzionamento accettabile.
Il pannello frontale mostra sulla destra il pulsante di accensione, incassato nel pannello così da limitare la possibilità di spegnimenti o accensioni accidentali.
A sinistra ci sono i due controlli rotativi di livello, uno per ciascun canale. Tali controlli lavorano in attenuazione e sul manuale è riportato espressamente che, quando possibile, andrebbero tenuti al massimo, cioè completamente ruotati in senso orario, al fine di garantire una gamma dinamica ottimale. La posizione completamente ruotata verso destra dei controlli corrisponde ad un’attenuazione di 0 dB (cioè a nessuna attenuazione). Ciascun canale è anche associato ad una barra verticale di cinque indicatori a LED, posizionati strategicamente al fine di fornire a colpo d’occhio le informazioni principali sullo stato di ciascuno dei due canali di amplificazione. In basso, un LED blu marcato “ACTIVE” segnala semplicemente la chiusura del relé in uscita dal canale, che presuppone la normalità delle condizioni operative – compresa l’alimentazione – e di conseguenza la possibilità che il segnale effettivamente fluisca tra ingresso e uscita. Se il LED Active è spento, il segnale non raggiunge i connettori d’uscita. Subito sopra c’è un primo LED rosso marcato “DC” che segnala l’intervento della protezione contro le componenti continue in uscita; se questo LED è acceso allora è presente un’anomalia di funzionamento che presumibilmente richiede un intervento di riparazione. Un terzo LED “TEMP” segnala l’intervento della protezione contro le sovratemperature; se questo LED è acceso, il canale corrispondente si spegne per evitare di danneggiare i componenti a causa della temperatura elevata e si riaccende automaticamente quando la temperatura di funzionamento si riabbassa fino a un livello in cui il canale di amplificazione può lavorare in sicurezza. Negli amplificatori della serie Pro‑Lite, in verità, l’eventualità che anche un significativo e prolungato sovraccarico produca un surriscaldamento tale da far intervenire le protezioni è abbastanza remota, per cui l’accensione del LED TEMP è probabilmente spia di un malfunzionamento che richiede l’intervento dell’assistenza. Proseguendo verso l’alto, il LED marcato “SIGNAL” indica ovviamente la presenza di segnale, accendendosi quando il segnale in uscita raggiunge un livello di circa 4 V RMS o più, corrispondente a 100 mV o più in ingresso (con l’attenuatore a 0 dB ed il guadagno di tensione standard x 40). L’ultimo LED in alto per ciascun canale è marcato “ACL”, che significa “Automatic Clip Limiting” e segnala l’intervento della protezione a causa di un livello di segnale troppo elevato in ingresso (e, di conseguenza, in uscita), che causerebbe altrimenti un livello di distorsione eventualmente capace di danneggiare gli altoparlanti collegati al canale. La soluzione, in questo caso, è abbassare il volume. Il LED ACL si illumina brevemente anche all’accensione dell’amplificatore, prima della chiusura del relè in uscita, cosa che permette di verificare l’effettivo funzionamento del LED indicatore.
Le versioni con DSP presentano anche, in posizione centrale sul pannello anteriore, uno schermo LCD blu retroilluminato ed un encoder rotativo per la navigazione nel menu e la regolazione dei parametri. La pressione dell’encoder, che funziona anche come pulsante, permette di entrare nel menu e di confermare le selezioni e le regolazioni.
Il DSP permette di agire, tramite appunto il pannello LCD frontale, sulla modalità di collegamento ingresso/uscita (stereo, mono, bridge, ...), sulla regolazione del volume (lo stesso parametro che è accessibile direttamente tramite i due encoder sulla sinistra), EQ, polarità, delay e limiting.
Per quanto riguarda l’EQ, è possibile inserire dei filtri passa-bassi, passa-alti e passa-banda, indipendenti o collegati, tra i canali A e B, con funzioni di cross-over, mantenendo quindi collegate le frequenze di taglio e impostando, ad esempio, un passa-alti sul canale A e un passa-bassi sul canale B, oppure lo stesso filtro (passa-alti e/o passa-bassi) su entrambi i canali. Il manuale specifica, tra l’altro, che “è generalmente una buona idea utilizzare un filtro passa-alti per tutti gli altoparlanti”, eliminando le basse o bassissime frequenze dove queste non siano necessarie per la particolare applicazione. Oltre ai filtri BP / X‑Over, sono disponibili cinque bande di equalizzazione parametrica oltre ad una coppia di algoritmi proprietari dedicati all’esaltazione delle basse o delle alte frequenze.
L’algoritmo di delay permette di ritardare il segnale che attraversa ciascun canale indipendentemente per un massimo di 125 ms, i primi 5 ms con un passo di 41,67 µs ed i restanti 120 ms con un passo di 1 ms.
Il limiter permette di limitare il segnale di ingresso ed è impostabile, indipendentemente per ciascuno dei due canali, per passi di ‑1 dB (in attenuazione, partendo da 0 dB).
È possibile salvare le impostazioni complessive, dopo la regolazione, nelle quattro locazioni di memoria disponibili e anche ‘bloccare’ l’accesso al DSP interno tramite password, impedendo la modifica di qualunque parametro oppure lasciando disponibile la sola regolazione del volume.
Contatti: Peavey
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