VIO L212 per Subsonica a Cagliari
Il line array full-scale dBTechnologies Vio L212 e il suo subwoofer Vio S218 hanno salutato il Nuovo Anno con il live dei Subsonica nel centro storico di Cagliari.
La sera del 31 dicembre un PA interamente marchiato Vio Series e costituito da Vio L212 e Vio S218 ha supportato il live dei Subsonica a Cagliari, dove 15.000 persone hanno affollato le grandi piazze del centro storico.
La configurazione progettata per l’evento ha coinvolto 24 Vio L212, 18 Vio S218 e quattro Vio L208 (front fill), a cura di Big Talu Music Service.
La particolare conformazione della venue e dello spazio acustico ha determinato una notevole cura e attenzione nello sviluppo del progetto, del quale, grazie a dBTechnologies, sono stati considerati e divulgati tutti i dettagli tecnici dai professionisti incaricati per l’evento.
Marco “Cipo” Calliari, FoH engineer responsabile per la serata, ha commentato la configurazione e la performance acustica del sistema, offrendo alcune considerazioni basate su impressioni d’uso e d’ascolto già attivate dalle esperienze di Caparezza e Luca Carboni live:
“Il Vio che ho utilizzato a Cagliari – dice Cipo – è un impianto che non lascia spazio a nostalgie. Vio L212 è potente, molto definito e altrettanto fermo sulle basse, tutte caratteristiche fondamentali di un buon impianto audio. Mi ha subito colpito l’estrema definizione delle teste, molto calibrata mai fastidiosa e resistente sulla distanza… davvero esemplare!
“A prove fatte, il palco è risultato particolarmente silenzioso. La distribuzione del suono altrettanto impeccabile. Insomma ne sono rimasto pienamente soddisfatto, così come la piazza, a giudicare dalla risposta del pubblico!”
Riccardo Parravicini ha raccontato la sua esperienza per quanto concerne la progettazione della configurazione e di tutti gli altri dettagli relativi al PA in rapporto alla conformazione della venue, oltre all’interazione con il monitoraggio del sistema durante l’evento; ecco le sue considerazioni:
“Abbiamo usato 12 top Vio L212 per lato – spiega Riccardo – più 18 sub S218 in configurazione arc-array. Eravamo all’imbocco di un corso circondato da palazzi, quindi si è scelto di aprire l’arco elettronico dei sub di 50 gradi. Il punto di appendimento del PA era obbligato per questioni di sicurezza e non ha permesso di salire molto con i top. Nonostante ciò, ho deciso di utilizzare 12 top per lato per mantenere una maggiore direttività delle frequenze medio basse e poter arrivare il più lontano possibile, preservando l’omogeneità.
"L’ audience era in discesa costante rispetto al palco, quindi il puntamento è stato valutato con attenzione in fase preliminare, considerando ovviamente che ci sarebbe stato molto pubblico anche a 80-100 metri di distanza. Come front fill avevamo quattro Vio L208 che sono stati distribuiti sui sub in modo da coprire i primissimi metri.
"Tutto il sistema è stato controllato e monitorato tramite Aurora Net: la gestione precisa di un impianto attivo come VIO ha permesso dopo un primo ascolto di correggere facilmente l’attenuazione delle alte frequenze dovute alla distanza delle casse più in alto dell’array. A livello di eq non ci sono state grandi correzioni da fare: un piccolo shelving generale di +1 dB da 10 kHz in su e un piccolo buco di 2 dB con una campana abbastanza stretta attorno ai 200 Hz.
"Devo dire – aggiunge Riccardo – che il risultato ottenuto mi ha soddisfatto molto e ho trovato il mix di Cipo subito centrato e incisivo”.
contatti: dBTechnologies–AEB Industriale
foto di Marco Mantione