Robe Robin DL7S – Sagomatore a testa mobile con sorgente LED
Siamo andati a vedere da vicino il proiettore top di gamma della casa ceca, dedicato al mondo del teatro e degli studi televisivi.
di Giancarlo Messina
Che Robe sia ormai uno fra i marchi non solo più diffusi ma anche qualitativamente migliori sul mercato è un dato di fatto. Come tutti sanno, infatti, la casa ceca ha scelto di non trasferire la propria produzione in Oriente, bensì di conservare e controllare tutto il processo produttivo nella propria sede europea, puntando sulla qualità e l’innovazione tecnologica. Una scelta che ha sicuramente ripagato in termini di successo e prestigio: è stata infatti la prima azienda a lanciare sul mercato prodotti innovativi come il wash a LED, seguito a ruota dallo spot Robin DL4, sempre a sorgente LED.
Eravamo quindi curiosi di avere questo incontro ravvicinato con il Robin DL7S, prodotto di punta destinato a soddisfare le più esigenti richieste di qualità.
Non a caso il primo teatro ad aver richiesto ed installato questi proiettori in Italia è il Teatro alla Scala di Milano, sinonimo di perfezione formale e prestigio.
Se ci mettiamo nei panni dei progettisti, gli obiettivi sembrano essere stati molto ambiziosi: un prodotto spot testamobile che offrisse gli innumerevoli vantaggi della tecnologia LED, che superasse i limiti della tecnologia CMY per la creazione del colore e in grado di fornire tanta luce di altissima qualità, migliorando il già innovativo DL4.
La soluzione è stata l’impiego di una sorgente luminosa da 800 W con ben sette diversi colori di LED, quindi in grado di creare con la sola miscelazione in sintesi additiva, e soprattutto senza l’impiego di filtri meccanici, tutte le sfumature possibili con transizioni di colore perfette e fasci del tutto omogenei. Infatti, il “7” contenuto nel nome si riferisce proprio ai sette colori base utilizzati dalla lampada e rappresenta lo sviluppo ed il miglioramento della tecnologia a quattro colori del precedente modello DL4.
Tutti sanno, infatti, che l’uso di una sorgente a LED bianca necessita di un sistema meccanico per la creazione del colore, quindi, nei testamobile, di filtri CMY che, oltre a creare fasci di colore non perfettamente omogenei, tolgono, in sintesi sottrattiva appunto, le lunghezze d’onda di troppo, sottraendo con esse anche energia luminosa ai colori e diminuendo l’efficienza luminosa. Proprio per ovviare a ciò, Robe ha quindi scelto l’impiego di sette sorgenti di diverso colore che, sommando e miscelando all’interno della sorgente stessa le proprie emissioni, con un controllo interno a 18 bit, creano fasci di colore perfettamente omogenei in sintesi additiva, quindi senza sprechi di energia e con un CRI (indice di resa cromatica) altissimo di ben 90 (sui 100 teorici). Unico scotto da pagare, come logico, una minore luminosità sul bianco ma esclusivamente sul “freddo”, perché già sul bianco caldo la luminosità aumenta rispetto a proiettori con lampada a scarica (il proiettore produce bianchi calibrati nel range 2700-8000 K). In particolare, grazie all’ampliamento dello spettro dei colori riproducibili, risultano soprattutto notevoli le tonalità pastello ed i colori saturi.
La sezione del DL7S. Si nota il sistema di raffreddamento ad aria forzata.
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La sorgente LED del DL7S. |
DL7S dispone per il resto di tutta una serie di dotazioni da primo della classe, anche perché, certamente, non parliamo di un prodotto economico. Bisogna però anche dire che la garanzia della sorgente Robe, di 20.000 ore (o tre anni), equivale al consumo di ben 25 lampade a scarica, ed assicura quindi un grande risparmio nella manutenzione e soprattutto una qualità costante nel tempo in tutti i proiettori (come si sa, le lampade a scarica difficilmente vengono sostituite dopo due o trecento ore di utilizzo, nonostante il decadimento delle prestazioni, così spesso proiettori che hanno lampade con usura differente non presentano la stessa qualità luminosa, con disperazione dei lighting designer più esigenti, specie in ambito teatrale).
Siamo andati a vedere il DL7S in azione presso la sede di RM Multimedia a Cattolica (RN), lo abbiamo visto in funzione e ce lo siamo anche fatto aprire, potendone così constatare la costruzione meccanica davvero affascinante e molto ben assemblata.
Fra le dotazioni, molto importante è ovviamente il sistema di sagomazione composto da quattro lame, ciascuna delle quali può essere posizionata ed angolata singolarmente, mentre l’intero gruppo profilatore può ruotare di 90° (± 45°). Il risultato è una sagomazione davvero perfetta, mentre una serie di macro di sagomazione pre-programmate consente la creazione di una nuova serie di effetti.
Le ruote gobo sono due, una rotante a sei posizioni (con il comodo sistema Slot&Lock per la sostituzione dei gobo) ed una fissa ad otto gobo che può essere combinata con un’ulteriore ruota di animazione in alluminio – che può essere utilizzata anche da sola – per effetti grafici molto suggestivi. Cosa evidente, tipica della serie DL della casa ceca, è l’eliminazione delle ombre spesso presenti nei prodotti a LED. Non manca ovviamente un prisma a cinque facce, rotante in entrambe le direzioni.
L’iris motorizzato e continuo ha un effetto pulse fino a 3 Hz, mentre lo zoom, ovviamente motorizzato, si muove fra i 7° e i 43°, cosa che rende DL7S utilizzabile anche a distanze esigue in teatri non altissimi, anche grazie alla sua elevata silenziosità. Completiamo la carrellata di informazioni tecniche con il movimento in pan e tilt, rispettivamente di 540° e 270°, che, grazie ad un giroscopio interno, sfrutta la tecnologia di stabilizzazione EMS brevettata da Robe, quanto mai importante in un prodotto di ben 36 kg.
Interessante il frost di serie da 1 grado (disponibili anche i filtri da 10°, 20°, 30°); la sua funzione, con una diffusione così leggera, è quella di ammorbidire i contorni del raggio sagomato, che sono incredibilmente netti e precisi, senza agire sulla messa a fuoco;
Riteniamo superfluo trasformare questo articolo in uno sterile elenco di caratteristiche che, d’altra parte, chiunque può reperire facilmente in italiano sul sito di RM Multimedia.
Vogliamo invece aggiungere qualcosa sul controllo di questo bel proiettore, piuttosto particolare, considerata la sorgente luminosa. I protocolli implementati sono i più diffusi: USITT DMX‑512, RDM, ArtNet, MA Net, sia 1 che 2, sACN, e può essere anche, come opzione, gestito via wireless tramite Lumen Radio CRMX. Per controllarlo si possono usare 42, 46, 51 o 59 canali DMX.
Al momento, le uniche console in grado di gestire direttamente le sette sorgenti LED sono quelle di ETC, proprio perché sono dedicate alla identica sorgente luminosa dei prodotti della casa americana che, ricordiamo, non sono dei testamobile. Visto che parliamo di uno dei marchi più diffusi in ambito teatrale, si capisce che non si tratta di una combinazione difficile da realizzare. Ma ovviamente DL7S è utilizzabile con qualsiasi altra console, grazie al software Robe in grado di trasformare i normali parametri colore delle console CYM o RGB in informazioni atte a controllare i sette LED della macchina.
Ci troviamo insomma di fronte ad un prodotto che racchiude una tecnologia allo stato dell’arte, ovviamente pensato per le installazioni in cui è richiesta grande silenziosità e la massima qualità del colore, come appunto i teatri e gli studi televisivi.
Quello che possiamo aggiungere dopo averlo visto da vicino all’opera, come impressione personale, è la qualità costruttiva che DL7S mostra proprio come oggetto, nella pulizia ingegneristica, nella cura artigianale del dettaglio e nella robustezza.
Contatti: RM Multimedia
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