La Nostra Industria Ricorda Stefano

Un profluvio di omaggi, ricordi, emozioni, addii e ringraziamenti al compianto Stefano Cantadori.

La Nostra Industria Ricorda Stefano

Ciao Stefano.

Ti conosco dal lontano ’79. Siamo stati soci nel “famoso” service Professionisti, quando con tanta passione ed incoscienza abbiamo iniziato a muovere i primi passi in questo mondo. Una passione che tu hai trasformato nel lavoro della vita, diventando per tutti noi un vero professionista, uno scoglio a cui aggrapparsi nei momenti difficili, sia tecnicamente che umanamente.
Sei stato il nostro “Caronte”, sempre aggiornato sulle tendenze del momento: hai cominciato a distribuire le famose casse blu – quelle dei Pink Floyd – passando per i mixer Midas prima, e poi ai DiGiCo, fino ai bellissimi Vari*Lite.
Era sempre una gioia quando ci invitavi ai tuoi workshop, momenti d’arricchimento professionale e anche importanti momenti di convivialità, la giornata finiva sempre a tavola e anche lì non mancavi mai di sfoggiare la tua “professionalità”.
Nonostante tutto il mondo attorno a noi si sia trasformato in digitale, io ti considero da sempre un’icona analogica, una persona vera, leale, sincera. Attorno a te c’è sempre stata positività.

Ciao “Canarino”, volerai sempre nei nostri cuori.

Alfio Morelli


Fra le tante persone che ho conosciuto frequentando questo mondo, Stefano occupava un posto speciale. Era speciale la vasta e precisa conoscenza tecnica degli argomenti di cui parlava, la sua ironia, la personalità a volte incontenibile, la stima reciproca. La visione dell’aspetto professionale era quella di un tecnico e di un commerciale dagli studi classici, in grado di vedere sempre tutto in maniera un po’ distaccata e conservare uno sguardo sempre globale della realtà e di quel mistero che è la nostra stessa vita. La notizia della sua scomparsa ha lasciato una profonda tristezza in me e nei tanti che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Se ne va anche una memoria storica del mondo professionale dello showbiz italiano e so che tanti aneddoti e racconti nessun altro potrà più raccontarceli.

Giancarlo Messina



Lo conobbi nel lontano 1983 e fu subito amicizia.
Non poteva essere altrimenti con quel pennellone che rincorreva idee come fossero farfalle…
Mi ricordo che mi venne a trovare perché volevo acquistare dei sub, io ero impegnato con un tour di tutto rispetto Topless Girls e lui mi seguì per un paio di date sempre scrivendo su di un block notes, mentre io cercavo di fargli godere della visione delle prove. Alla fine mi ritrovai con una relazione di 20 pagine sul perché la scelta dei JBL fosse vincente (all’epoca lavorava per LINEAR).
Il suo essere così preciso e preparato sull’aspetto teorico e così distratto nelle cose pratiche mi ha fatto sempre pensare al genio.
Ci siamo sempre confrontati con schiettezza, sfanculandoci spesso e volentieri, ma sempre con rispetto.

Mi mancherai un casino, pazzo amico!

Gianni Fantini


Quando c’era qualche cosa che non andava o mi sentivo un po’ giù Stefano mi diceva “apri la bottiglia di vino più buona che hai, siediti e bevila in relax vedrai che poi ti sentirai meglio”. È questo che farò perché ho la certezza che anche lui avrebbe fatto altrettanto laddove avesse perso un amico. 

Alessandro Fantin


Parlare di Stefano in due righe non mi è possibile, per le tante occasioni – professionali e non – condivise assieme.
A metà degli anni ’80, occupati giorno e notte per sviluppare le nostre aziende, Stefano mi ha fatto credere per quasi vent’anni che, tutto sommato, non era difficile fare service.
Invece ho capito dopo che gran parte dei nostri successi conquistati erano conseguenza, e grazie anche alla sua vasta competenza, la naturale disponibilità e grandissima passione. Un “tuttocompreso” con la vendita dei materiali… mai visto lui come un “venditore”, e insieme credo abbiamo giocato a lungo per coltivare e sviluppare al meglio le nostre passioni.
Io gli devo moltissimo.
Nessuno ha ricoperto come lui il ruolo nel settore con uguale competenza, disponibilità, passione e, non da meno, la naturale simpatia.

Willy Gubellini


Dear Stefano,

scrivere e descrivere di te, delle tue battute a volte anche sarcastiche ad esempio quando parlando di un fallimento dicesti “…e niente; hanno creduto alla loro stessa pubblicità...” dietro alle quali c’era una ricerca costante di conoscenza dell’audio, alle luci alle strutture – tutti argomenti trattati in prima persona negli anni. Infiniti aneddoti accumulati nel tempo, racconti affascinanti che portavano stupore, enfasi nella spiegazione dei nuovi prodotti, soluzioni alle problematiche di qualsiasi genere carico di conoscenze ricercate lungo i tortuosi percorsi dell’esperienza. Ora sta a noi seguire la strada che hai segnato. Ti terremo sempre ad esempio anche nel modo di esporre con chiarezza passaggi anche tecnicamente molto complessi. Mancherà la tua ironia, la saggezza, la dolcezza e l’empatia. Hai seminato molto e questo, sono certo, porterà grandi frutti...
Ti dobbiamo molto, a te la nostra profonda gratitudine. La Pace sia con te e con il tuo Spirito...

P.S.: La Cena è solo rimandata…

Angelo “Pavarotti” Camporesi


Conoscevo Stefano da una vita, entrambi abbiamo iniziato con Davoli, in seguito ci siamo spesso incontrati sul campo di lavoro come concorrenti ed era impossibile non entrare immediatamente in empatia. Siamo stati a lungo competitors lui con Midas e DiGiCo, io con Yamaha e successivamente con RSG, in seguito abbiamo anche collaborato e questo è stato uno dei periodi più belli della mia vita: lavoro si ma principalmente esplorazioni gastronomiche in tutti i migliori ristoranti della penisola. Uomo di cultura smisurata, sempre disponibile e generoso, soprattutto culturalmente generoso, da lui ho imparato moltissimo. Ci siamo sentiti ultimamente, circa due mesi fa: Stefano mi raccontava con dovizia di particolari del suo ultimo progetto di realizzazione di nuovi e performanti diffusori acustici, progetto che ora è in standby…

Ti voglio bene Stefano, ci vediamo…

Francesco Galarà



Ho conosciuto Stefano nel lontano 1992, ho avuto modo di frequentarlo per “lungo” tempo essendomi fidanzato con una sua impiegata; ho lavorato per la sua azienda per svariati anni, ci siamo confrontati sui temi più ampi, dall’audio professionale al volo radiocomandato, dalle policy commerciali al ristorante del giorno.
Ho ammirato da subito il suo stile aziendale, volto a curare il cliente come nessuno aveva mai fato prima, la sua meticolosa scelta dei prodotti sempre tesa ad importare solo il meglio.
In azienda c’era sempre disponibilità e sorrisi, risposte tecniche precise e prodotti sempre al top!
Da Stefano ho avuto modo di imparare tante cose, che ancora oggi mi porto come bagaglio; tali insegnamenti sono stati la materia prima forgiante della mia azienda che ad oggi racchiude tutto ciò che in Stefano ho ammirato ed imparato.
Ho imparato anche a mangiare bene! A Parma c’era sempre un pranzo o una cena alla fine di ogni incontro.
Siamo stati prima amici, poi colleghi e dopo ancora concorrenti, ma, il nostro rapporto non è mai cambiato, abbiamo continuato a sentirci negli anni augurandoci l’un l’altro i migliori successi con rispetto e professionalità.

Caro Stefano, manchi e mancherai sempre più a tutti noi, amici e colleghi per passione di questo fantastico mondo che ci unisce, l’audio professionale.

– Damiano Pinazza


Ciao Stefano, insieme, a volte anche su rive opposte, abbiamo attraversato decenni immaginando, valutando, giocando con la mente.
Amico, fine intenditore, fantastico, onesto compagno di tante discussioni su tutto: politica, fisica acustica, sviluppo, fino ai diversi tipi di lambrusco da associare ai tortelli a seconda del ripieno! Ti immaginerò, insieme ad Orlando, Tony e altri, mentre ci guardate da lassù, sorseggiando un buon bicchiere di vino, sarcasticamente sorridenti, su come ci incartiamo usando i tanti, soliti “schifaizer” che ci troviamo tra le mani.
Ciao Stefano, saggio depositario di tante storie e verità, portatore sano di quel briciolo di pazzia, che ti ha sempre permesso di andare oltre!

Con te se ne va un altro prezioso pezzo della nostra terribile meravigliosa grande passione.

– Daniele Tramontani.


Ho conosciuto Stefano ad un IBTS a Milano nel 1995, conobbi all’unisono lui e Tony Soddu ed eravamo seduti poco dopo ad un tavolino dello stand di Audiolink a prendere un caffè. Mi sembrava incredibile, sentivo parlare di loro già da vari anni, da quando avevo iniziato ad occuparmi di altoparlanti, ed io ero il ragazzino che li ascoltava ammirato cercando di non perdersi nemmeno una parola di quello che dicevano. Loro erano quelli più grandi ed esperti e mi sembrava incredibile di poter essere li con loro ad ascoltarli: era come se fossi seduto alla mensa degli Dei. Per anni il rapporto con Stefano è stato quello di una rispettosa e deferente amicizia fatta di tanta simpatia e di alcune visite memorabili ad Audiolink, dove mi sono comunque sentito sempre nei panni di un ragazzino che deve imparare da tutto quello che ascolta. Poi durante la primavera 2021 l’ho chiamato perché avevo deciso di acquistare il mio primo Audio Precision e da li invece è nata una frequentazione molto più intensa ed ho scoperto, forse troppo tardi, quanto di più avrei potuto fare insieme a lui ma al tempo stesso, ancora in tempo per poter imparare qualche altra cosa in più.”
– Mario Di Cola


Caro Stefano,

sono ancora scioccato, non mi riesco a capacitare che tu sia volato via così presto. Ti assicuro che sei ancora con noi. Non pensare di averci lasciato così facilmente sei e sarai sempre con tutti noi.
Nel libro dell’Audio il tuo nome ci sarà per sempre e sarà per tutti un importante punto di riferimento.
Siamo stati legati non tanto perché eravamo dei concorrenti ma soprattutto perché abbiamo condiviso tantissime esperienze sia belle che brutte ma soprattutto dei bellissimi ricordi.
Malgrado fossimo due persone molto diverse con caratteri assai differenti una cosa ci accomunava, eravamo innamorati del nostro lavoro e nel nostro lavoro abbiamo creduto e cercato, pur commettendo errori, di dare sempre il meglio di noi perché era la nostra ragione di vita.
Ciao Stefano, da lassù cerca anche tu di non dimenticarci.

Un forte abbraccio.

Pierfranco Galeone