RCF a Prolight+Sound 2016
Il costruttore reggiano aggiunge un sistema line array di piccolo formato alla serie D-Line, oltre ad un nuovo sub e ad una nuova famiglia di mixer analogici.
Sandro Chinellato mostra con soddisfazione un mixer RCF Serie E.
Come sempre pieno di novità di grande interesse lo stand dell’azienda emiliana. Si parte dal sub che completa la serie TTL6, presentata recentemente alla fiera ISE di Amsterdam, per finire con una nuova famiglia di mixer analogici che affianca il nuovo mixer digitale M18 da noi descritto nel numero scorso. E12, E16 ed E24 sono le sigle che rappresentano le tre versioni in cui è proposto il mixer, quindi a 12, 16 e 24 canali in ingresso. Sebbene si tratti di console analogiche, non mancano le facilities della tecnologia digitale con DSP interno, riverbero, delay, presa USB I/O per prelevare il segnale o collegare un’unità esterna per le sequenze.
RCF HDL 6-A
Oltre al nuovo modulo per le basse frequenze HDL 53-AS, progettato per completare il sistema line array HDL 50-A, presentato l’anno scorso, RCF espande la serie D-Line per includere anche un sistema line array di piccolo formato, HDL 6-A. Presentato alla fiera Prolight+Sound, insieme al sub dedicato HDL 12-AS, questo piccolo sistema si basa su un modulo a due vie con amplificazione incorporata.
Il diffusore singolo HDL 6-A impiega due trasduttori da 6,5” con magneti al neodimio per le frequenze medio-basse e un driver a compressione con uscita da 1” e bobina da 1,7” accoppiato ad una guida d’onda con dispersione orizzontale da 100° (10° in verticale, il diffusore singolo). I trasduttori vengono pilotati da un modulo d’amplificazione in classe D a bordo, in grado di erogare fino a 1400 W di picco totali (700 W continui: fino a 500 W per le basse frequenze e fino a 200 W per le acute). L’elettronica a bordo è semplificata rispetto ai modelli più grandi, e comprende semplicemente un controllo di livello e un selettore “Flat/Boost” per le frequenze alte, che si può utilizzare per estendere la gittata per moduli da utilizzare, per esempio, in cima agli array per coprire le distanze più lunghe.
Meccanicamente, HDL 6-A incorpora direttamente l’hardware per l’interconnessione dei moduli, compresa la regolazione dell’angolo di divergenza tra moduli, che si può variare da 0° a 10° con incrementi di 1°. Ogni modulo pesa solo 11,5 kg, grazie all’impiego di magneti al neodimio e alla costruzione in polipropilene.
Questo sistema è progettato per essere impiegato in array sospesi, in array appoggiati e in coppie montate su palo, sopra l’apposito subwoofer.
Per estendere in basso le frequenze del sistema, c’è il sub dedicato HDL 12-AS che incorpora un singolo woofer da 12” in configurazione bass-reflex, sempre pilotato da un modulo d’amplificazione a bordo da 1400 W di picco. Questa unità per le basse è progettata per l’appendimento in cima agli array di HDL 6-A, oppure per essere appoggiato a terra. HDL 12-AS incorpora una flangia superiore capace di accogliere il palo per il montaggio dei moduli HDL 6-A.
Contatti: RCF
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