MIR Tech 2022
Alcuni punti salienti e alcuni riflessioni sulla fiera.
Cosa possiamo dire di questa 5° edizione? Sicuramente non si può gridare al miracolo o al grande successo. Va comunque reso merito alle aziende che hanno partecipato che, nonostante tutto, hanno dato un segnale positivo a questo mercato che viene da due anni di buio. Un plauso va anche al pubblico partecipante, che nonostante sapesse o immaginasse di trovare solo una minima rappresentanza di aziende e di prodotti, ha voluto ugualmente essere presente alla manifestazione, una segnale che tutto il nostro settore ha tanta voglia di ricominciare, sperando che questo sia l’anno buono, i segni ci sono tutti.
Le grosse novità in questa 5° edizione le ha portate Live You Play che, grazie al suo palco live ha fatto suonare ben sei sistemi audio diversi dallo stesso palco. Gianni Fantini ci ha spiegato che, grazie a Litec che ha fornito l’hardware per la movimentazione dei sistemi audio, sono riusciti a fare suonare sei diversi sistemi audio dalla stessa posizione. Il sistema consentiva di montare due cluster di diffusori di marchio diverso alle estremità di un’americana lunga circa tre metri, questa struttura a sua volta aveva la possibilità di ruotare di 180° in modo di fare ascoltare singolarmente gli impianti, ma aveva anche la possibilità di traslare lateralmente in modo di posizionare gli impianti tutti nello stesso punto di diffusione.
Ancora più bella e molto apprezzate sono state le sedute di ascolto dei sistemi di audio immersivo. In delle salette apposite, Yamaha con AFC-Image, L Acoustic con L-ISA e d&b audiotechnik con Soundscape hanno offerto la possibilità di ascoltare questa nuova tecnologia, che abbastanza presto entrerà a far parte del nostro modo di ascoltare.
Tra i tanti prodotti esposti spiccava il nuovo line-array Myra della FBT, l’azienda marchigiana ha scelto proprio il MIR per la presentazione in anteprima del sistema.
Purtroppo, gran parte del settore luci ha dato forfait all’esposizione convenzionale presso gli stand, ma girando per la fiera abbiamo incontrato molti visi conosciuti, che sono comunque venuti a curiosare. Peccato, perché penso che sia stata un’occasione perduta e speriamo di rivederli il prossimo anno.