Matteo Colzani - Fonico FOH
Siamo stati all'Unipol Arena a intervistare i protagonisti del No Stress tour di Irama & Rkomi.
Due importanti artisti della nuova generazione lavorano insieme e provano il test del palco: un tour breve ma intenso conferma il successo della collaborazione discografica e lascia intendere la continuazione di un percorso condiviso. Andiamo dunque a intervistare i professionisti che hanno organizzato, messo in piedi e portato in giro questa produzione targata Vivo Concerti.
Matteo, raccontami come hai apparecchiato la tua regia.
In regia lavoro su una console Avid S6L, sfruttando tutti gli outboard interni. Esternamente uso un server Waves SoundGrid, dove trovo tutto quello che mi serve e anche di più. Il routing del banco è abbastanza semplice, ho diviso i canali in gruppi, e poi i gruppi si concentrano in altri canali: nel finale ho raggruppato la band e le due voci separate, in modo da avere sempre il tutto sotto controllo.
Che differenze di timbrica ci sono tra i due artisti, e come li hai trattati nel mix?
Come microfonatura uso la stessa capsula per entrambi; poi naturalmente i due artisti hanno una timbrica e una dinamica diverse, ma che si amalgamano abbastanza bene tra di loro. Ci vuole un po’ più di lavoro nel trovare un bilanciamento con il gruppo. In fondo è il bello di questo lavoro, trovare sempre il miglior compromesso: in particolare all’inizio e alla fine dello spettacolo, quando i due artisti cantano insieme sul palco; quando cantano da soli il problema non sussiste.
Quanti musicisti ci sono sul palco?
Più che musicisti ci sono dei veri e propri polistrumentisti. Di base sono quattro, e suonano diversi strumenti, dalle chitarre ai synth, alle percussioni. A questi quattro, si aggiungono due coriste.