Inaugurato il MUSE
Museo delle Scienze di Trento
Sabato 27 luglio, l’inaugurazione ha visto una 24 ore no stop di eventi, con un successo di presenze oltre le aspettative. Un inizio grandioso che proietta il MUSE tra i più importanti musei della scienza del panorama internazionale.
Quasi 30.000 presenze, 250 tra incontri tematici, talk show, spettacoli, concerti, installazioni artistiche, più di 450 persone coinvolte nell’organizzazione, 150 giornalisti accreditati, 25.000 accessi al nuovo sito online nelle prime due giornate, 40.000 visualizzazioni del video Push to add Science: questi i numeri straordinari che documentano il successo della grande inaugurazione del MUSE “che proietta il museo e la città di Trento nel futuro,” come ha sottolineato il direttore Michele Lanzinger durante la 24 ore non-stop. Il 27 luglio 2013 è per il MUSE “un punto di partenza, non un punto di arrivo” ha spiegato Lanzinger nel suo discorso di chiusura e di ringraziamento a tutti, visitatori, addetti ai lavori, artisti, giornalisti, partner che hanno preso parte all’inaugurazione.
Le lunghe file in attesa all’ingresso del museo e i volti stupiti, affascinati e contenti dei visitatori all’uscita sono le immagini simbolo delle prime 24 ore di vita del MUSE. Neanche i 40 gradi dei due giorni più caldi di questa estate hanno scoraggiato i quasi 30.000 che senza esitazione hanno atteso, anche per due ore, prima di gustarsi le installazioni interattive, gli scheletri dei dinosauri, gli animali tassidermizzati, le realistiche riproduzioni di uomini preistorici, i suoni e le sensazioni della serra tropicale, una delle attrazioni più apprezzate. E poi gli eventi nel piazzale esterno stracolmo, che per tutta la 24 ore di inaugurazione sono stati seguiti senza sosta. Allo scoccare della mezzanotte di sabato 27 luglio, l’affascinante proiezione del video mapping ha tenuto migliaia di occhi incollati alla facciata del MUSE, dove scorrevano, accompagnate da sonorità elettroniche, le psichedeliche e coloratissime immagini del lungo cammino evolutivo, contenuto nelle “pagine” del museo. Poi spazio al DJ set di Frankie Hi NRG con migliaia di giovani a scatenarsi fino al risveglio accompagnato dai dolci suoni del concerto di Niccolò Fabi. E ancora anziani, famiglie, ragazzi e tanti bambini divertiti dai numerosi allestimenti dedicati a loro, per avvicinarsi alla scienza interagendo con essa. Un museo per tutti, capace di andare oltre confini territoriali, linguistici e cognitivi. È proprio per questa sensibilità e con l’intento di coinvolgere il pubblico nella sua varietà, che ogni evento è stato accompagnato da un interprete del linguaggio dei segni, che ha permesso a tutti di poter godere degli spettacoli, degli incontri con gli esperti e dei talk show tematici. La manifestazione ha coinvolto tutto il territorio trentino, con la partecipazione di quasi 60 tra associazioni, enti, imprese, fondazioni, università locali che hanno preso parte in maniera attiva alla realizzazione dell’evento.
Il lighting e show designer Mariano De Tassis, oltre alla regia – pensata insieme ad Alessio Kogoy e Samuela Caliari – ha curato anche il progetto luci:
“Una volta non c’era. La storia comincia così... – ci spiega Mariano – un giorno nel tempo, sospeso e senza gravità. Il primo giorno in cui lo spirito del Museo, minuto dopo minuto, diventa presente e tuffa le sue immaginazioni nel futuro con un salto deciso dal trampolino vibrante del passato. Scienza, natura e società sono la materia, l’oggetto con cui e-leggere la nazione percettiva ed astratta del tempo, l’evento. ...un racconto lungo un giorno dove il MUSE è protagonista: complessità in presentazione, attrazione, relazione...
“L’idea del committente – continua Mariano – era di realizzare una 24 h non-stop di eventi legati ai contenuti del Museo delle scienze. La scommessa era di condensare tante discipline diverse (talk show, musica, dj, science story, laboratori scientifici) in un palinsesto che, senza mai interrompersi, doveva sempre avere come protagonista il Museo che si trasformava in continuazione.
“Tutto si è sviluppato sui tre palchi, indispensabili per permettere un continuo alternarsi di artisti senza interruzioni, – ci spiega Mariano – posizionati sotto la parete nord del MUSE quasi per fondere il museo con la piazza dell’evento. Molto importante il ruolo delle immagini che hanno sempre accompagnato il trascorrere delle ore notturne, con proiezioni inerenti alla natura ed alla flora, mixate e colorate a tempo di musica e di atmosfere teatrali/performattive.
“Per permettere una visione quasi generale della parete (lunga 80 metri), le luci sono state disposte in fondo all’arena (con due torri layer) e di taglio, esterne ai palchi, con due americane – spiega Mariano, entrando nei dettagli tecnici – .Tutte le luci usate sono Clay Paky: 40 Alpha Profile 1500, perfetti per la loro potenza e per essere sagomati (vista la distanza dal fronte palco di quasi 40 metri), perché riuscivo a creare delle finestre di luce sui visi dei protagonisti senza intaccare con ombre non volute la parete, oltre a tenere sempre illuminato il pubblico (coprotagonista della serata) con colori e gobos. Per richiamare l’attenzione del pubblico sono stati straordinari i raggi concentrici puntati in alto dei 16 piccoli ma potentissimi Sharpy utilizzati, un prodotto perfetto anche per creare segnali luminosi a lunghe distanze. Il mix tra luci e immagini ha catturato il numeroso pubblico accorso una volta tanto non dal nome di richiamo ma per la magia del museo e per la particolarità dell’evento, un lavoro veramente faticoso ma con tante soddisfazioni.
“Voglio assolutamente ringraziare Samuela Caliari e Alessio Kogoy fautori assieme a me dell’evento – conclude Mariano – il direttore del museo Michele Lanzinger e le ditte coinvolte in questa 24 h forse unica nel suo genere: Event Management, Maffei Service, Gest Service e tutto lo staff del museo.”