Il Dono dell’Imperatrice
Il Projection mapping di dicembre scorso per la Basilica di San Vitale a Ravenna.
di Mike Clark
La città di Ravenna ospita ben otto monumenti classificati come Patrimonio dell’Umanità e, durante le ultime festività natalizie, uno di essi, la Basilica di San Vitale, ha vissuto una radicale trasformazione, grazie a uno spettacolare lavoro di projection mapping concepito e diretto dal visual artist Andrea Bernabini nel contesto del suo progetto “Visioni di Eterno”.
L’affascinante spettacolo era intitolato Il Dono dell’Imperatrice e ha visto la collaborazione dei 3D visual designers Sara Caliumi e Roberto Costantino, membri del gruppo creativo di Bernabini; a questi, si è aggiunto il lavoro del sound designer Davide Lavia, responsabile per la produzione di tutte le musiche, a eccezione dell’Agnus Dei, eseguito da Luisa Cottifogli e Gabriele Bombardini.
Bernabini spiega il processo che ha portato al progetto finito: “Partendo dall’esperienza maturata negli ultimi dieci anni, attraverso lo studio delle basiliche e dei battisteri di Ravenna, ho acquisito una particolare sensibilità nei confronti di tutto ciò che il sacro, i suoi simboli e i suoi significati rappresentano, soffermandomi sullo studio di come essi siano stati rappresentati nell’arte nel corso dei secoli. Da questo studio prende le mosse il progetto, che riguarda l’interpretazione poetico-visiva dei monumenti e della storia sia antropologica sia religiosa ad essi collegata attraverso l’utilizzo di una delle più innovative forme di video arte: il mapping 3D architetturale”.
Alla prima edizione (nel 2011), con l’installazione sul Mausoleo di Galla Placidia, migliaia di visitatori hanno potuto ammirare questa sorta di “mosaico contemporaneo”. È stata una fusione tra passato e futuro, che ha coinvolto il pubblico in un’interpretazione attiva dei luoghi storici: trasformandoli da luoghi di memoria a luoghi di esperienza, questi sono tornati al centro degli eventi nell’immaginario collettivo. Questa è da sempre l’ispirazione che guida il lavoro di Bernabini.
Il Dono dell’Imperatrice segue concettualmente la scia del progetto, con alcune varianti legate alle rappresentazioni iconografiche non presenti negli altri sette monumenti, come l’arcobaleno, le cornucopie e i delfini. L’imperatrice in questione è Teodora, imperatrice dell’Impero Romano d’Oriente, raffigurata in processione in uno dei famosi mosaici di San Vitale mentre porta in dono a Cristo un calice d’oro tempestato di gemme – chiaro rimando alle figure dei Re Magi.
Continua Sara Caliumi: “Lo scopo principale di Visioni d’Eterno è di portare all’esterno i capolavori dell’arte ravennate presenti nel monumento. In questo caso, tutti i riferimenti di Andrea sono partiti dai temi portanti rappresentati nei mosaici, le iconografie sacre, i simboli naturalistici, le gamme cromatiche, le decorazioni in marmo del pavimento, eccetera… Andrea è anche fotografo e, una volta abbozzato il canovaccio, si è diretto nella location e ha fotografato le spazialità e i dettagli visivi partendo direttamente dal luogo, sia con punti di vista totali sia concentrandosi sui dettagli; spesso riprende anche particolari scorci prospettici e fonti di illuminazione”.
Tutto quello che era all’interno del mapping è stato creato ad hoc, “site specific”. All’interno del lavoro ci sono vari approcci interpretativi; principalmente, si è cercato di valorizzare l’arte storica presente nel monumento. Partendo dalle foto fatte da Andrea all’interno di San Vitale, abbiamo preso i dettagli e li abbiamo poi ricomposti creando dei quadri visivi, inseriti sul nuovo “supporto” tridimensionale. È molto importante mantenere la naturalezza degli originali. Se poi si deve esaltare l’aspetto onirico di un quadro, si lavora sull’illuminazione, partendo dal modello 3D, si muovono luci virtuali, si modifica la superficie passando da superfici d’oro liquido a cristalli traslucidi.
“Generiamo oggetti tridimensionali o particellari – aggiunge Caliumi – che vengono animati insieme al modello dell’architettura volumetrica su cui lavoriamo. Partiamo dalla modellazione virtuale del monumento su cui dobbiamo lavorare, come se fosse una scultura sulla quale possiamo modificare luci virtuali e cambiare i materiali”.
Caliumi e Costantino lavorano artisticamente insieme, dall’ideazione fino al montaggio. Dopo la lettura condivisa del canovaccio fatto con Bernabini, hanno stabilito gli stili interpretativi per mantenere la coerenza su tutti i quadri, per poi lasciare spazio a variabili. Poi hanno diviso le scene e proseguito con la fase creativa, di modellazione, texturizzazione, illuminazione, animazione, renderizzazione, compositig ed editing.
Per quanto riguarda il software impiegato per produrre il contenuto per la mappatura, i due hanno iniziato con Maxon Cinema 4D per creare i contenuti virtuali, poi Adobe Photoshop, After Effects e Final Cut Pro per compositi e montaggio su base sonora.
Per quanto riguarda la musica, il compositore e music designer Lavia approfondisce gli stili moderni soffermandosi sul jazz e sull’orchestrazione media-cinematografica. È specializzato in ambientazione sonora e dal 2012 collabora con Bernabini.
Per Il Dono dell’Imperatrice, spiega, “ho prodotto tutto l’audio utilizzando Logic Pro X 10.4.2, ovviamente dopo un lungo lavoro di ricerca sonora, finalizzato alla creazione di una libreria con sonorità coerenti con il periodo storico richiesto, soprattutto dal punto di vista melodico”.
“È stato fondamentale il VST Omnisphere 2.5 di Spectrasonic, per mettere mano a librerie di strumenti a corde, fiati e percussioni con un legame coerente con l’epoca, da unire poi a sonorità potenti e più recenti. Altrettanto importanti sono i rinforzi orchestrali che ho apportato con le Symphony Series in Kontakt 6, di Native Instruments”.
I fornitori per questo evento ad alto profilo sono stati Visual Technology Srl di Gianni Guerrini (Ravenna) per la produzione tecnica e la fornitura degli apparati di proiezione (cinque Christie Roadster HD20K-J 3-chip DLP e due server Pandoras Box Quad Pro); Planet Service (San Marino) che ha fornito quattro sistemi K-Array Pinnacle KR 202 (ognuno composto da due array KK-102 e un sub KMT18) e wash light LED.