I° Maggio
Appuntamento a Piazza S. Giovanni a Roma
di Alfio Morelli
Come già in diverse occasioni, anche quest’anno ci siamo recati in Piazza S.Giovanni a Roma per il concerto più affollato d’Italia: in questa edizione pare fossero in 700.000! La scelta della scaletta è stata azzeccatissima, con uno spazio importante alla canzone ed agli interpreti italiani emergenti; poi la ciliegina di Mauro Pagani che ha diretto l’Orchestra Roma Sinfonietta nell’esecuzione di dodici pietre miliari del rock, da Elvis Presley ai Radiohead, passando per Beatles, Pink Floyd, Led Zeppelin e Who.
Che la cifra riguardante il pubblico sia esatta non lo so, ma posso assicurare che erano davvero tanti: dall’ultimo piano della torretta delle regie, girando lo sguardo a 360°, non si riusciva a vedere la fine. La nostra curiosità verso questo consueto grande evento, è scaturita alla notizia che l’impianto PA di quest’anno sarebbe stato l’italianissimo GTO della Outline. Dopo averlo ascoltato al concerto di Peter Gabriel a Verona, il 26 settembre 2010, con l’orchestra, non avevamo più avuto modo di ascoltarlo dal vivo all’aperto con un programma più cattivo ed una location più vasta. Così questa ci è sembrata un’occasione da non perdere, anche per testare le potenzialità massime che qui dovevano essere sfruttate fino all’ultima goccia, sia per la varietà dei sound da diffondere sia per l’ampiezza della venue.
Arrivati nel primissimo pomeriggio, dopo un giro rapidissimo sul palco per salutare alcuni amici, fra cui ovviamente Toni e Klaus, ormai veterani della manifestazione, ci siamo spostati in regia dove abbiamo incontrato altri personaggi a noi ben noti: Davide Lombardi, Andrea Taglia e Massimo Barbieri, i tre fonici che si sono occupati rispettivamente del palco A (Davide Lombardi), del palco centrale dell’orchestra (Andrea Taglia) e del palco B (Massimo Barbieri).
A parte l’aspetto tecnico, ci saremmo sinceramente aspettati dall’organizzazione del concerto una maggiore attenzione e maggior spazio alle problematiche della sicurezza nell’ambiente dello spettacolo: era davvero un’occasione ottima per far sentire la nostra voce. Purtroppo il tutto è sfociato in una breve esibizione sul palco di Watts, personaggio molto pittoresco dell’ambiente tecnico romano che si è cimentato in una performance a dir poco discutibile nel ricordo di Matteo Armellini e Francesco Pinna. Meglio i video trasmessi diverse volte sugli schermi: due spot video molto carini, prodotti da Puglia Sound, dal titolo La musica fa reddito (che potete rivedere su AllAreas.TV).
Il nostro reportage parte dai responsabili di Limelite: Giancarlo Campora e Stefano Cisaria.
Di cosa vi siete occupati nello specifico in questa edizione?
La ditta Limelite – ci risponde Giancarlo – si è occupata della produzione tecnica, dai camerini all’hospitality, compresi gli spazi di servizio ed ovviamente del palco e di luci, video e audio. Se insomma escludiamo la parte artistica ed autoriale, il resto lo abbiamo gestito noi.
Per mettere in piedi e gestire una produzione del genere quante aziende sono state coinvolte e quante persone, per quanti giorni?
Per le aziende sinceramente non so darti un numero preciso, ma sono tante; gli uomini al lavoro sono stati circa 350. Ci hanno messo a disposizione l’area il 22 aprile, così abbiamo iniziato a portare il materiale e a montarlo, finendo il tutto un paio di giorni fa, giorni che sono serviti per tutte le prove artistiche e tecniche. Roberto Grassi, il lighting designer, con i suoi collaboratori ha anche lavorato qualche notte per programmare le luci.
Cosa avete portato di nuovo rispetto alle edizioni passate?
Abbiamo dovuto rivedere il palco, perché, a differenza dell’edizione precedente, abbiamo dovuto aggiungere un terzo palco per l’orchestra, che aveva un movimento in profondità; di conseguenza abbiamo anche dovuto ingrandire la struttura.
Oltre al nuovo disegno della scenografia, che mi sembra molto bello, avete un’altra novità: l’impianto audio made in Italy!
Da molto tempo sia l’Outline sia Davide Lombardi mi facevano notare i successi all’estero riscossi con questo impianto; questa era sicuramente l’occasione giusta per sentirlo e provarlo personalmente. Parlando con i miei collaboratori mi pare che abbia superato l’esame a pieni voti.
C’è qualcosa che è andato storto?
Assolutamente no, anzi! Ci tengo a sottolineare un aspetto importante: come ormai tutti sanno, a seguito dei tristi eventi successi in questi ultimi periodi, il nostro settore è sotto la lente d’ingrandimento per quanto riguarda i controlli. Posso essere orgoglioso nel dire che, nonostante i controlli minuziosi sul personale, non è stata riscontrata dagli organi preposti la pur minima irregolarità.
Rubiamo per qualche minuto al suo prezioso lavoro Toni Soddu, da tanti anni stage manager e “deus ex machina” sul palco del 1° maggio.
Quali sono le novità di questa edizione?
Abbiamo dovuto optare per tre palchi. Gli stage A e B, di 13 metri x 5 ciascuno, entrano alternativamente con un movimento laterale secondo la scaletta. Il terzo denominato “O” (Orchestra) anch’esso movimentato su rotaie, è posizionato a 90° rispetto agli stage A&B, ed ha aveva il compito di portare sul fronte palco l’intera orchestra. Questo è anche il debutto della nuova società “ALTO Stagemanagement”, creata da me ed Alessio Martino. La crew che opera sul palco è ormai rodata negli anni, e trova in Sandro Fiorentini (logistica, backline, backstage load in/out) e Klaus Hausherr (Broadcasting & Orchestra stage manager) due valide colonne.
Il monitoraggio sul palco è invece gestito dalla Sound Division di Paolo Di Cori che utilizza materiale della inglese Funktion One.
Paolo, puoi illustrarci a grandi linee il lavoro di quest’anno?
Già da diverso tempo collaboriamo con Limelite, ed eravamo presenti anche nell’edizione passata del 1° maggio, sempre usando materiale Funktion One, mentre il PA era gestito direttamente da Limelite. Quest’anno abbiamo invece avuto la fortuna di collaborare con i nostri amici della Mods Art, che hanno fornito tutto il PA, quindi è stato un piacere doppio fare questo lavoro.
Cosa utilizzi per i vari palchi?
Due Yamaha PM5D per i palchi A&B ed una Yamaha PM1D per il palco dell’orchestra; una quarta console, una Midas Verona, è dedicata invece alla gestione di tutti i segnali di servizio.
Puoi descriverci più in dettaglio il sistema di monitoraggio?
Abbiamo installato ai lati del palco due sistemi side-fill, composti da due bassi F221 con all’interno due altoparlanti da 21” ognuno, appoggiati sopra tre teste Resolution 5. Mentre sui vari palchi in movimento abbiamo posto una serie di floor monitor modello RM18.
Distribuite voi questo marchio?
È una distribuzione a tre: noi, 100% Puro Design e Sangalli. Noi abbiamo anche tanto materiale in magazzino e siamo organizzati per fornire materiale e servizi. Attualmente, per questo marchio, ci possiamo considerare il terzo service per quantità di materiale in Europa, dopo logicamente l’Inghilterra e la Francia.
Dal palco scendiamo giù in regia FoH dove incontriamo i fratelli Lombardi, Luigi e Davide, dai quali ci facciamo dare maggiori delucidazioni sul PA.
Dopo Panariello siete arrivati anche sul palco del 1° Maggio: il prossimo obiettivo quale sarà?
Come sai, da circa un anno abbiamo preso con l’Outline l’impegno di distribuire questo marchio in Italia. “Nessuno è profeta in patria”, dice il proverbio, ma noi, nel nostro piccolo, stiamo cercando di sovvertire questo modo di dire. Già da tempo, infatti, il marchio Outline è molto apprezzato in importanti mercati esteri, così stiamo cercando di farlo ascoltare alle persone giuste anche in Italia, perché ne possano apprezzare la qualità. A Limelite, che cercava per questa occasione un impianto molto potente, abbiamo proposto il nostro GTO e ne è nata questa collaborazione.
In dettaglio, cosa avete montato per questo allestimento?
Come PA main abbiamo montato due cluster formati ognuno da 15 GTO e, posti in cima, tre GTO Low, diffusori con solo i due 15” per i bassi, soluzione che ci permette più controllo sulla direttività delle basse frequenze. A lato dei due cluster, sempre sospesi, abbiamo otto GTO Sub, poi a terra, fronte palco, 12 Infra Sub, con i 21”. In aggiunta all’impianto principale usiamo quattro delay realizzati sempre con materiale Outline, modello Butterfly.
Come avete reperito tutto il materiale installato?
La Mods Art ha fatto da organizzatore e da collettore dei vari servizi richiesti da Limelite; così abbiamo in parte coinvolto il network italiano di Outline, mentre il resto del materiale, cioè il GTO, lo abbiamo fatto arrivare dall’estero, attingendo dal network europeo creato da Outline.
In regia FoH troviamo tre mixer: uno per il palco A, uno per il palco B ed uno per il centrale dell’orchestra. Davide Lombardi si occupa del palco A, operando su una delle due Yamaha 5D, mentre Massimo Barbieri lavora al palco B. Ad occuparsi del palco centrale sul quale si esibisce l’orchestra, per mezzo di una console PM1D, troviamo Andrea Taglia.
Andrea Taglia, quali sono le tue impressioni su questo GTO?
Ad essere sincero sono stato coinvolto un po’ per caso in questo lavoro, ma l’ho accettato ben volentieri, perché già da un po’ di tempo collaboro con Davide Lombardi per i concerti di Bocelli in giro per il mondo. Davide mi ha sempre elogiato i pregi e le caratteristiche del GTO, così ho colto l’occasione al volo non solo per sentirlo ma anche per usarlo. Devo riconoscere che sono rimasto favorevolmente stupito: di impianti ne ho sentiti e usati diversi nella mia carriera, e devo ammettere che questo GTO non è secondo a nessuno.
Finito il giro dell’audio, andiamo a cercare nel backstage Roberto Grassi, lighting designer dell’evento.
Roberto, quali sono le caratteristiche principale di questo disegno luci?
Quest’anno abbiamo voluto dare un’immagine diversa rispetto alle precedenti edizioni, un tocco internazionale, anche grazie al disegno dello scenografo Bellanova che ha proposto questo bel disegno usando solamente i MiStrip posizionati in modo assimetrico ed apparentemente senza senso. Il palco è completato sul fondale da uno schermo ad alta risoluzione di forma trapezoidale. Il parco luci utilizza oltre 260 motorizzati tra Clay Paky e Martin, con l’aggiunta di strobo e DWE. Per la prima parte dello spettacolo, nel pomeriggio, sono previste nove colonne di Jarag bianche per fare da fondale alle pedane mobili, mentre, durante la serata, per un maggior impatto scenografico abbiamo anche tre strutture mobili, movimentate verticalmente in alcuni pezzi. Su queste strutture sono montate delle barre e dei fari LED, assieme a delle testemobili.
In conclusione della chiacchierata vi devo confessare che, al contrario delle edizioni passate, questa mi è piaciuta davvero molto; ne è termometro il fatto che gli scorsi anni non ero mai riuscito a rimanere fino alla fine, cosa che invece adesso è successa! Piccola confidenza: per buona parte del concerto sono stato con i tappi alle orecchie, quelli in silicone, che sulla carta dovrebbero attenuare di oltre 15 dB; nonostante ciò, il volume mi sembrava ancora piuttosto “altino”. Sicuramente non hanno risparmiato sulla pressione sonora!
Subito dopo lo spettacolo, nel giro di qualche minuto, è entrata in azione la task force delle pulizie: un esercito di mezzi e uomini che nell’arco di un paio d’ore ha ripulito e rimesso in ordine tutta la piazza, comprese le vie adiacenti. Perché 500 o 700 mila persone che stazionano per 10 ore nello stesso posto... un po’ di immondizia la fanno.
Insomma un’edizione di grande successo che conferma l’importanza di questo evento. Un successo realizzato ottimamente da maestranze italiane e con molto materiale tricolore: forse anche in questo bisogna saper trovare qualche appiglio utile per risalire la china e una fonte di ottimismo.
contatti:
Produzione Tecnica: LIMELITE
stage manager: Toni Soddu
regia FoH: fratelli Lombardi