Gessi Showroom
Si discosta nettamente dal tipico showroom di prodotto: tra cascate e piscine, sorprendenti giardini verticali sotterranei e sistemi audiovisive high-tech...
di Mike Clark
Il 14 marzo, all’interno di un palazzo storico affacciato sul Giardino Trivulzio, nel celebre quadrilatero milanese della moda, Gessi, la prima azienda in Italia nel settore della rubinetteria e dell’arredo-bagno, ha aperto Gessi Milano. 1.500 m2 su più livelli: materiali pregiati, arredi e oggetti rari, prodotti-icona che hanno contribuito a far conoscere l’Italian style nel mondo.
Gessi Milano si discosta nettamente dal tipico showroom di prodotto: tra cascate e piscine, sorprendenti giardini verticali sotterranei e sistemi audiovisive high-tech, troviamo persino un elegante lounge-fusion bar.
Gian Luca Gessi, fondatore di Gessi SpA, ha dichiarato: “Gessi Milano è concepito come un laboratorio, dove idee, creatività e innovazioni animeranno uno spazio in continua evoluzione, una cornice perfetta per eventi e presentazioni esclusive anche di altri brand”.
Lo spazio, un antico cinema, è stato oggetto di una radicale reinterpretazione da parte del team creativo di Gessi, il Gessi Style Studio, guidato da Luca Bresciani e Sara Ferrari.
“Io e Sara – spiega Bresciani – abbiamo sviluppato l’intero concept dello spazio, dall’idea originaria alla realizzazione (i lavori sono cominciati nel luglio 2011, per terminare con l’inaugurazione il 14 marzo 2013), fino al dettaglio dell’oggetto inserito nello spazio”.
In seguito ai risultati positivi ottenuti con la sua precedente collaborazione con Gessi, in occasione della progettazione delle tecnologie AV per l’Accademia nella sede principale dell’azienda a Serravalle Sesia (Sound&Lite no. 92), è stato interpellata di nuovo la Molpass di San Giovanni in Persiceto.
Continua Bresciani: “In questo secondo lavoro insieme a Molpass, l’obbiettivo era la creazione di uno spazio polifunzionale che si potesse adattare a qualsiasi tipo di esigenza, con l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione, progettate per integrarsi con l’architettura senza diventarne protagoniste. Il grosso lavoro con Molpass fin dal primo giorno è stato la sfida di avere il massimo del risultato audio e video, tenendo nascoste le tecnologie. La struttura non ha reso facile questo compito e, anche se siamo scesi a qualche compromesso, siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti.
Inoltre, si doveva garantire una facile gestione da parte del personale, pertanto, dal primo giorno, la richiesta è stata di poter gestire luce, acqua, musica, etc. tramite iPad. Anche in questo caso, siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti”.
Oltre ad ottenere lo scopo di assicurare ottimi risultati con tecnologie a basso impatto visivo, un altro aspetto importante era il risparmio energetico, quindi tutta l’illuminazione architetturale utilizza tecnologia LED, come quella nell’area eventi (14 Clay Paky A.leda Wash K10 e 8 Leonardo LED Fresnel della DeSisti (due da 120 W e sei da 90 W).
Prosegue Alessandro Bertoni, del reparto pro audio di Molpass: “Le sfide principali sono state quelle legate alle dimensioni: lo spazio disponibile è stato sfruttato sino all’ultimo millimetro, e l’integrazione di tutte le apparecchiature ha richiesto un considerevole sforzo. Inoltre, il rispetto del rigore estetico era assolutamente imprescindibile, quindi un altro notevole sforzo è stato fatto per ‘nascondere’ molto di quanto presente”.
La scelta delle apparecchiature, basata sull’esigenza del cliente di massima affidabilità, qualità e di materiale che fosse facilmente “proponibile” ad eventuali utilizzatori esterni, è stata fatta quasi esclusivamente da Molpass, optando per alcuni componenti, come la console audio LS9‑16 ed il processore DME 64 della Yamaha, presenti anche nell’installazione alla sede di produzione Gessi a Serravalle Sesia.
La decisione di realizzare tutta la diffusione audio con sistemi d&b White Series, per garantire la massima qualità anche nella diffusione di sottofondo, si è rivelata determinante, sia durante l’inaugurazione, sia durante il normale utilizzo dello showroom, e per gli eventi interni: garantisce, infatti, una diffusione estremamente naturale, con zero fatica d’ascolto, rendendo più gradevole la permanenza dei clienti nello spazio.
Bertoni spiega: “Per assicurare la massima omogeneità di copertura di un ambiente così complesso architettonicamente, il sistema consiste in ben 58 diffusori White Series (42 4S e 16 5S), installati dietro panelli fonotrasparenti nelle pareti delle varie zone dei tre livelli dello showroom, e dieci 12S‑SUB, installati in punti strategici del controsoffitto”.
Gli unici diffusori a vista sono infatti sei Ti10 Black Series, installati in due array da tre moduli ciascuno sopra una sorta di libreria (nella quale sono integrati in basso due 27S-SUB), davanti alla quale si trovano il palco e uno schermo motorizzato Screenline 7 m x 5 m.
Bertoni sottolinea l’importanza del sistema impiegato per il trasporto dei numerosi segnali: “Con tantissimi segnali che vanno e vengono dalla regia (i finali di potenza, nove D6 e due D12, sono nella sala macchine), è risultato essenziale l’apporto di MediorNet della Riedel, una rete che di fatto offre una grande “matrice distribuita” in grado di trasportare qualsiasi segnale, ovunque, in tempo reale. Utilizzando solo 4 coppie di fibre, ha reso disponibile una banda di 50 GBit e, quindi, tantissimi segnali: una grande novità. Inoltre, la qualità “broadcast” della macchina ne garantisce l’affidabilità”.
Oltre allo schermo a scomparsa, l’importante presenza del video nello showroom comprende un “vidiwall” LED (risoluzione 1920 x 1080) formato da nove LCD Nec P463 da 46 pollici.
Marco Castelazzi (product specialist MA Lighting e Coolux Media Systems della Molpass) continua: “Per quanto riguarda il video, il sistema Pandoras Box comprende un video server PB Manager STD, un controller touch PB Widget Designer STD, un Media Server coolux Workstation e un Media Server PB Broadcast LT 2HD_SDI‑8. È stato scelto perché è lo stesso strumento utilizzato dai tecnici interni di Gessi nella sede principale, quindi i criteri adottati per la creazione dei contenuti e per la gestione degli eventi rimangono invariati”.
Il modello Broadcast è stato scelto perché tutti i segnali video transitano su Mediornet e la matrice 16 x 16 Extron HDXP Plus in HD SDI e si integra perfettamente nel network video senza ulteriori conversioni. PB è utilizzato in tempo reale in maniera molto creativa, in quanto le transizioni ed animazioni in 2D e 3D nelle presentazioni spesso cambiano durante gli eventi e si devono sostituire i contenuti alla chiamata del relatore (senza averlo pianificato). Perfetto per ogni tipo mapping, è anche utilizzato per la videoproiezione sulla libreria come “effetto speciale”.
“La scelta del sistema di controllo luci per gli eventi live è stata fatta con gli stessi criteri del sistema video – aggiunge Castelazzi – essendo la sede principale dotata di MA Lighting. A Milano, si è optato per la Command Wing OnPC, che prevede l’utilizzo di un PC touch con software grandMA2, rendendolo compatibile con tutte le altre console più grandi”.
La trasmissione dei segnali DMX avviene tramite cavo UTP cat6. In ogni americana è installato un 2‑port flush-mount alimentato direttamente da uno switch Cisco PoE, che permette la gestione dei motorizzati della Clay Paky e dei proiettori bianchi Desisti su un’uscita, lasciando una seconda uscita per collegare altre macchine con indirizzi diversi su altri universi DMX. Per ogni derivazione sparsa per la struttura, ci sono delle porte EtherCON collegate alla network MA, quindi è possibile prelevare vari universi DMX in ogni punto tramite i 2‑port node rig-mount in dotazione, assicurando la massima flessibilità nella gestione dei flussi DMX, operando direttamente sulla Command Wing, remotabile da un iPad con l’app MA2 Remote, per eseguire puntamenti da qualsiasi punto della zona eventi. La Wing è interfacciata in maniera bidirezionale col sistema Crestron che gestisce dei preset dell’illuminazione architetturale controllata dal sistema Helvar, quindi, dai touchscreen Crestron (V‑Panel e da parete) e dalla Wing, è possibile agire su tutta l’illuminazione architetturale e della zona eventi.
Conclude Castelazzi: “Oltre alla funzione di supporto per le luci ‘residenti’ ed eventuali luci supplementari, le americane sono state progettate per l’appendimento di altre strutture, e ognuna supporta due paranchi da 500 kg. La predisposizione dell’alimentazione dei paranchi e un ritorno Socapex da sei circuiti che arriva nella sala rack ottimizzano la pulizia anche del cablaggio”.
STS Engineering di Gessate (MI) ha realizzato il progetto e l’integrazione dei sistemi audio/video nel suo insieme e ha eseguito il cablaggio dei rack di regia e di sala, l’installazione in opera e l’integrazione e programmazione del sistema di controllo generale.
Cesare Capitanio (responsabile tecnico e commerciale della società) spiega: “Questo progetto è il risultato di una strettissima e proficua collaborazione con Molpass, per la quale abbiamo anche svolto la funzione ‘punto di convergenza’ per tutte le tecnologie in campo, in modo che si realizzasse un’efficace ed armonica sinergia tra queste, per consentirne un utilizzo intuitivo anche da parte di personale non specializzato”.
Al di la della console di regia principale, tutti gli altri elementi tecnologici sono stati mascherati al fine di minimizzarne l’impatto visivo: le numerose derivazioni audio/video/LAN e fibra ottica per il collegamento di sorgenti e regie mobili ausiliarie sono incassate alla base delle colonne ed il sistema di proiezione video (con un proiettore Panasonic PT‑DZ110XE) integrato nella consolle di regia.
Tutti i restanti e più ingombranti amplificatori di potenza audio, dimmer luci, matrici e processori audio/video, sono cablati ed installati in quattro rack al nella sala macchine; tutti i flussi e controlli remoti tra questi e la consolle di regia avvengono mediante sei linee in fibra ottica.
L’obbiettivo di veicolare grandi flussi di segnali audio/video e controllo tra la postazione di regia in sala, quella remota al piano inferiore e tutte le derivazioni ausiliarie presenti in sala (ben 23), si è raggiunto realizzando un’infrastruttura in fibra ottica molto snella e versatile e grazie all’adozione della linea prodotti Mediornet di Riedel che offre una larghezza di banda della rete 50 Gbit/s e il trasporto bi-direzionale di 12 segnali HD‑SDI, diversi flussi MADI o segnali Gbit-Ethernet, centinaia di canali audio o porte intercom.
Continua Capitanio: “Tutti questi segnali sono disponibili in tutte le derivazioni collocate in sala, semplicemente collegando due linee in fibra ottica ad un’unità mobile MediorNet Compact: uno chassis da tre unità rack che mette a disposizione fino a 12 segnali 3G/HD/SD‑SDI, quattro porte AES, due interfacce MADI oltre a quattro I/O analogici con preampli microfonici, un’interfaccia per i network audio digitale Riedel RockNet, due uscite DisplayPort, tre porte GigE, connessioni seriali e GPI, nonché ingressi e uscite sync.
“Oltre alla flessibilità ottenuta grazie alla tecnologia Mediornet e RockNet di Riedel, questo progetto si distingue per la totale integrazione con Crestron che, oltre a gestire tutte le componenti audio/video, controlla ed automatizza anche tutte le funzioni “demo” delle diverse aree dello show room; oltre 200 valvole idrauliche che gli addetti alle dimostrazioni alla clientela gestiscono in modo semplice ed intuitivo operando su iPad opportunamente programmati”.
Conclude l’architetto Bresciani: “Per Gessi, questa è la prima esperienza di spazio multifunzionale in un contesto cittadino, è pertanto aperta a valutare ogni proposta di iniziative della cultura e della moda, offrendo un luogo d’incontro e fusione di business diversi. Noi siamo aperti alle sfide ed abbiamo trovato in Molpass un ottimo partner!”.
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