Clay Paky per Roby Facchinetti

Luci Clay Paky hanno tenuto a battesimo il tour da soloista dello storico componente dei Pooh

In attesa di festeggiare i 50 anni dei Pooh l’anno prossimo, Roby Facchinetti si concede il primo tour solista della sua carriera, in accompagnamento al suo album Ma che Vita la Mia. L’anteprima-tour di poche ma significative date a maggio fa da preambolo al tour vero e proprio, che si svolgerà tra l’estate e l’autunno.
Fabi Crico, storico lighting designer dei Pooh, non poteva mancare a questo appuntamento. Racconta Fabi: “con Roby c’è ormai un’intesa immediata, sono molto felice di aver partecipato a questo tour ‘intimo’ per così dire, dove Roby per la prima volta si è presentato e concesso da solo di fronte al suo pubblico”.
Clay Paky è stato sponsor tecnico del tour. Il parco luci comprendeva Sharpy Wash, Sharpy Beam, A.leda Wash K20, A.leda B•EYE K20 e Alpha Spot HPE 700.
“Gli A.leda – aggiunge Fabi – mi sono serviti per i frontali perché generano un ottimo colore wash, inoltre con lo zoom stretto si possono anche concentrare perfettamente sul musicista, assicurando una uniformità di luce perfetta”.
10I nuovi B•EYE sono stati impiegati principalmente come effetto di controluce in mezzo al palco, nello spazio in cui si muoveva Roby, sfruttando le funzioni di pixel mapping, le opzioni wash e lo strobo.
“Il B•EYE – spiega il lighting designer – è molto più di un LED wash, è una nuova categoria di proiettori a LED che accorpa più funzioni in uno. Pur avendo avuto pochi pezzi disponibili per queste date, ho potuto saggiare quali siano le sue straordinarie qualità, che lo hanno portato a vincere tre Awards internazionali”.
A completare il parco luci, gli intramontabili e sempre utilissimi Alpha Spot HPE 700 Clay Paky utilizzati come controluce ma anche come segui persona per meglio definire l’artista, e gli Sharpy Clay Paky installati seguendo una forma ellittica sulla parete di fondo e utilizzati in un modo molto originale. “Negli ultimi anni c’è stata una vera e propria invasione degli Sharpy, quindi io cerco di scoprirne degli utilizzi alternativi e ugualmente creativi. Per esempio, anziché tracciare gli spazi con effetti a mezz’aria o spararli a terra per delimitare porzioni di terreno, ho scelto di incrociare i raggi beam tra di loro a distanza ravvicinata, in modo da ricreare l’effetto ‘moonflower’, che caratterizzava le serate disco negli anni 80. Solo che qui l’effetto è estremamente potenziato, e i fasci di luce rimbalzano luminosissimi su tutte le pareti del teatro, ottenendo un effetto di coinvolgimento del pubblico molto forte”.
A completare l’effettistica contribuisce uno specchio a terra di 3x1 metri, sui cui rimbalzano tutti i fasci di luce che gli vengono indirizzati contro, compresi quelli di altri Sharpy e degli HPE.
“Gli Sharpy sono veramente versatili – spiega Fabi – li ho utilizzati come puro proiettore di effetti nel modo appena descritto, ma anche per i fasci a mezz’aria e con prisma+frost, che riproduce un fascio wash. Sono tra coloro che ritengono che le macchine siano importanti, ma che le idee permettano degli utilizzi innovativi anche di effetti già da tempo usati e conosciuti”.

Service luci: DG System di Domenico Giansante
Operatore luci: Salvo Spicchiale (DG System)
Dimmer e seguipersona: Alberto Criscione
Responsabile Servizi tecnici: Roberto Giansante.


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