Carmen Consoli – Volevo Fare la Rockstar Tour
Un tour di 24 date nei teatri, un concerto di due ore diviso in tre atti, pochi musicisti sul palco ma Carmen con i suoi compagni di viaggio riempiono sia il palco che il teatro.
di Alfio Morelli
Il 10 dicembre abbiamo avuto l’opportunità di dare un’occhiata alla produzione di una delle rare tournée coraggiose che si svolgono durante questa seconda stagione autunnale/invernale dell’interminabile periodo di pandemia. Promossa dell’agenzia OTR Live, questa tournée di Carmen Consoli è partita alla fine di ottobre da Assisi e si conclude con la fine delle feste l’8 gennaio in Sardegna. Noi abbiamo approfittato della vicinanza della tappa al Teatro La Fenice di Senigallia per intercettarla.
Entrando in sala, rimango stupito, trovando sul palco una scenografia che definire minimale sarebbe già un’esagerazione: un unico telo bianco appeso come fondale che scende fino ad arrivare a bordo palco, senza nessuno strumento sopra. Poco dopo, mi spiegano che lo spettacolo prevede due o al massimo tre musicisti e sorge il pensiero – che tengo tra me e me – “va bene fare economia, ma qui si sta esagerando”.
Durante le chiacchiere con gli addetti ai lavori, invece, arrivo a capire che c’è molto di più di quello che si vede a colpo d’occhio e che occorrerà aspettare lo spettacolo per poter giudicare.
Potete seguire questi link per leggere le interviste con:
Claudio Cianfoni, operatore video
Elio Pascucci, responsabile di Elly’s Music Service
Stefano Sebastianelli, lighting designer e operatore
Enrico Romanelli, fonico FoH
Lo spettacolo è strutturato in tre parti o atti, preceduto da una video presentazione. Il primo, denominato Il Sogno, eseguito da Carmen e Massimo Roccaforte – chitarra acustica, chitarra elettrica e voce – in scaletta praticamente tutto il suo nuovo album Volevo fare la Rock Star. Ad ogni canzone è abbinato un contenuto video, che trasforma il palco in una unica scenografia. Dopo una breve pausa di pochi minuti, con luci accese in controluce sul pubblico per il cambio di scena, prende vita il secondo atto dal titolo Gli anni mediamente isterici mentre in questa parte dello spettacolo Carmen viene accompagnata solo da Marina Rei con la sua batteria. Le proiezioni lasciano il posto al fumo, agli strobo e alle luci in movimento e l’andamento è molto più elettrico, grintoso e graffiante. Anche in questo atto solo in due sul palco, ma con un po’ più di dinamica. Lo spettacolo si chiude con l’atto L’amicizia, durante il quale sul palco si trovano tutti e tre i musicisti per suonare le hit di Carmen e lasciare un ricordo caloroso della serata.
Il giudizio finale è estremamente positivo, mi sono dovuto ricredere sulle scelte apparentemente economiche della produzione, mentre devo riconoscere che è uno spettacolo basato molto più sulle idee e la creatività. Per supportare i tre artisti sul palco, la produzione prevede tredici persone, un discreto quantitativo di materiale al seguito e un bel bilico… questo mi fa pensare che ancora qualcuno creda nel futuro.
Agenzia: | OTR Live |
Tour Manager: | Mauro Di Gioia |
Ass.Produzione: | Alessia Tieni |
Service: | Elly’s Music Service |
Direttore Tecnico: | Elio Pascucci |
Fonico FoH: | Enrico Romanelli |
Light design: | Stefano Sebastianelli |
Operatore Video: | Claudio Cianfoni |
Foncio Monitor: | Fabio Lecce |
P.A man: | Emilio Capuano |
Gianluca Turrin | |
Backliner: | Alessio Pasquazi |
Stefano Ciccotelli | |
Tecnici: | Gino Taurasi |
Franceso DiNapoli | |
Trasporti: | Universal Service |