Cabaret - Torna in italia uno dei musical più famosi del teatro moderno.
Una produzione teatrale "classica" ed emozionante, con Diana del Bufalo e Arturo Brachetti in veste sia di attore sia di regista con Luciano Cannito.
di Alfio Morelli
Cabaret, un capolavoro del teatro musicale, è nato nel 1966 da un romanzo autobiografico di Christopher Isherwood, e ha conquistato il pubblico di Broadway e del mondo intero, vincendo numerosi premi tra cui 8 Tony Awards. La storia è ambientata a Berlino nel 1931, nel bel mezzo della depressione economica successiva alla Prima Guerra Mondiale e durante la turbolenta ascesa del nazismo. Si svolge tra il Kit Kat Klub, uno squallido locale notturno dove lavora la cabarettista Sally Bowles, e l’appartamento di un’anziana, Fräulein Schneider. In questo mondo entra Clifford Bradshaw, uno scrittore americano in difficoltà e in cerca di ispirazione per il suo prossimo romanzo, che si trova però immerso nella crescente minaccia del Terzo Reich. A fare da maestro di cerimonie della storia, compare Emcee, magnificamente interpretato da Arturo Brachetti.
Non spetta a noi, e forse non ne saremmo neanche all’altezza, giudicare le scelte artistiche fatte dalla regia di Arturo Brachetti e Luciano Cannito. Tuttavia, siamo rimasti favorevolmente stupiti dal lavoro che il trasformista torinese ha fatto interpretando l’irriverente padrone del Kit Kat Klub. Ha dato il meglio di sé nella scena finale, che raffigurava Emcee nel suo cammino verso il fumo denso delle camere a gas.
Lo spettacolo nel suo insieme è molto piacevole: spiritoso a tratti, tragico in altri, con un linguaggio moderno e a tratti irriverente. È un allestimento ben costruito, con musiche coinvolgenti e una fotografia piacevole, mai invadente. E dato che a noi piace parlare con gli addetti ai lavori, facciamoci raccontare i piccoli segreti che si nascondono dietro la scena.
Nei giorni prossimi pubblicheremo le voci dei professionisti che hanno reso possibile questo evento. Clicca in fondo alla pagina per vedere la galleria.