Backstage PA
I primi 25 anni
di Alfio Morelli
Non potevamo non essere presenti al Roialto di Milano, alla festa organizzata da Backstage, uno dei service più conosciuti, ai più alti livelli dello show business italiano, per festeggiare i 25 anni della sua storia.
È stata una buona occasione per ripercorrere insieme al fondatore, Pino di Costanzo, la storia di questa azienda di successo.
Pino, studente universitario della Cattolica di Milano (lingue e letterature straniere e moderne), DJ abbastanza conosciuto all’epoca (Radio Incontro – Caronno Pertusella; Pink Elephant – Milano; La Selva – Vergiate; Etoile des neiges – Courmaieur; Enfern – Bournemouth, Inghilterra…), supplente di lingue all’Istituto “A. Manzoni” di Uboldo, inizia la sua attività nei primi anni ’70, lavorando in un negozio di strumenti musicali, occasione per conoscere diverse persone che gli saranno utili in futuro.
Fra queste un giovane Pino Daniele, allora non ancora all’apice del successo, con la sua Opel familiare rossa, a cui noleggia gli strumenti per la registrazione dell’album Nero a metà (l’acustica Guild, Pino ricorda ancora oggi che la voleva “a gràtisse…”).
Arriva il 1986, quando i dissapori con il negozio per cui lavorava lo portano alla decisione di mettersi in proprio: “Era la sera del 15 dicembre 1986 – ricorda Pino – quando mia moglie Elisa mi chiese se fossi in grado di fare da solo quello che già facevo per altri; sebbene mi sentissi come se avessi ricevuto una randellata in testa, le risposi spavaldamente di sì, ed ero sicuro di quello che sarebbe successo!
A partire già dal giorno successivo, cominciarono subito le telefonate di solidarietà da parte di tutte le case discografiche, che volevano continuare a lavorare con me: allora il massimo della tecnologia era il Teledrin; così viaggiavo con un sacchetto di gettoni telefonici e, ad ogni chiamata che ricevevo, mi fermavo alla prima cabina per richiamare. Voglio ricordare tutti con grande affetto e in particolar modo i primi con cui ho collaborato, la cui fiducia è stata importantissima per la mia crescita: Antonio Nocera, Massimo Bonelli, Luciano Giaccotto, Massimo Giuliani, Beppe Ciaraldi, Michele Mondella, Alberto Cusella, Stefano Donati e Danilo Calatroni.
“A gennaio dell’anno successivo, arrivò anche il primo contratto televisivo targato Backstage – racconta Pino – con la trasmissione Sandra e Raimondo Show; a coinvolgermi fu Gianni Di Stolfo, grande produttore musicale. Nell’aprile dello stesso anno, Pippo Baudo firmò un contratto ‘importante’ con Canale 5, così Backstage si trasferì a Roma presso gli studi Palatino per la produzione Festival.
“A fianco del Pippo nazionale gli ospiti fissi erano importanti: Brigitte Nilsen, Lorella Cuccarini, Gigi e Andrea, Zuzzurro e Gaspare...
Oltre alla fornitura tecnica audio (conservo ancora gelosamente quel mixer DDA 32 canali Serie S installato in tribuna), mi occupavo della direzione di scena, insieme a Walter Croci, e curavo il rapporto con gli artisti musicali.
Sempre nel 1987, a febbraio, fui chiamato per la direzione di palco e la fornitura di strumenti musicali per il primo Sanremo Rock; la fornitura strumentale era composta da varie batterie di diverso colore e marca: Premier bianca per Spandau Ballet, Tama nera per Duran Duran, Yamaha nera per Level 42... e meno male che convinsi sia Mick Hucknal dei Simply Red sia tutti gli altri artisti ad utilizzare la stessa batteria, altrimenti sarei impazzito! Per le tastiere fui molto fortunato, poiché all’epoca tutti utilizzavano la Yamaha DX 7, oltre al Prophet 5; gli ampli erano i soliti standard: Marshall e Fender Twin.
I cambi palco avvenivano in manciate di pochi secondi ed ero aiutato da soli due ragazzi.
“Le prove pomeridiane erano dure e gli artisti stranieri erano molto esigenti, ma bisognava accontentarli, così si faceva tutto quello che loro volevano.
“Ricordo in proposito un fatto divertente – aggiunge Pino sorridendo – successo con l’ispettore di studio che era un romano doc: lui comunicava con il regista e dopo la terza prova dei Simply Red, ero riuscito a convincerli che andava bene così e chiamai il gruppo successivo, casualmente i ‘De Novo’; fu allora che l’ispettore di studio con l’intercom disse al regista: ‘Aoh, sti cantanti stranieri nun se ne vogliono annà, vogliono provà denovo, che famo?’.
“Ma più il lavoro saliva di livello – conclude Pino – più dovevo organizzarmi meglio”.
Infatti, se Pino era partito assumendo due ragazzini, Roberto di 17 anni e Antonio di 18 anni, uno per dare una mano sul palco e l’altro per guidare, pian piano le esigenze crescono e con esse la quantità e la qualità dei collaboratori.
“Quando il Festivalbar è approdato sulle reti Mediaset ho cominciato da subito a lavorarci, diventando a poco a poco parte integrante della produzione, tanto che quando incontravo alcuni artisti, mi dicevano di salutare il patron, Vittorio Salvetti. “Poi arriva l’integrazione all’interno dell’azienda di Daniele Mascheroni, oggi mio socio insieme a mia moglie, che ha portato una svolta tecnica di notevole importanza per l’azienda, aprendo al mondo del digitale: i primi mixer Yamaha DMP7D, con i mitici diffusori Electro‑Voice DeltaMax… e con loro le prime cambiali!
“Accelerando i tempi – prosegue Pino – siamo passati da quattro DMC 1000, tuttora in funzione in una sala prove, agli eterni Yamaha PM1D, ben dieci macchine, presenti in quasi tutte le nostre produzioni attuali. A dare loro man forte, oggi sono arrivate anche le nuove consolle digitali Midas XL8, PRO6, PRO9 ed un centinaio di diffusori line array Electro‑Voice XLD.
“Man mano che le cambiali ‘svanivano’ – racconta sorridendo – il buon Daniele riteneva opportuno ‘aprire verso nuovi investimenti’! Nasceva così, in Europa, il primo digital recording truck mobile, il Mobil One, in collaborazione con Maurizio Maggi. Con questa nuova avventura abbiamo realizzato i live di molteplici artisti italiani e stranieri: Jovanotti, Claudio Baglioni, Gigi D’Alessio, Laura Pausini, Vasco Rossi, Ligabue, Fiorella Mannoia, Ricky Martin, Red Hot Chili Peppers... “Un’evoluzione tecnologica digitale che ha avuto un enorme successo nell’ambito televisivo, dove abbiamo dimostrato che nello stesso studio si potevano fare più trasmissioni musicali, senza necessariamente provare con le diverse band. Anche nell’ambito teatrale, la nostra tecnologia digitale ci ha facilitato non poco il lavoro: con il musical Grease, di Lorella Cuccarini, per esempio, la scettica produzione si accorse di risparmiare parecchi giorni di prove alla ripartenza del tour”.
Insomma, in questi 25 anni, Backstage di musica ne ha macinata davvero tanta, e il 12 dicembre al Roialto sembrava di essere proprio nel salotto di casa, con clienti, fornitori, collaboratori e amici che sembravano trasmettere quella positività e quel clima che questa azienda vive e comunica, tanto che il vero motto di Backstage sembra essere “lavorare col sorriso”.
In questa occasione, l’azienda ha ricevuto da Graziano Somaschini, responsabile Sennheiser per l’Italia, un radiomicrofono “personalizzato” da fare invidia a Laura Pausini ed Avril Lavigne!
“Ovunque io vada – conclude Pino – i vari responsabili di produzione non fanno altro che apprezzare l’operato dei “miei ragazzi”, per la grande capacità umana e professionale.
Se mi è concesso, vorrei citarli uno ad uno in ordine di apparizione, con un epiteto significativo ed esplicativo: Elisa Cattaneo, amministratore e ‘collante’, la più amata dai fornitori; Daniele Mascheroni, genio e sregolatezza; Valentino Redaelli, detto Gargamella; Patrizia Quadri, la santa pazienza; Giancarlo Pierozzi, detto Picchio; Alessandro Roseo, l’infrangibile; Felice Pastori, il religioso; Piero Bravin, Penna Bianca; Federico Farina, il Tenace; Fabrizio Mascheroni, l’Erede; Francesco Mascheroni, il Taciturno; Stefano Redaelli, il Sapientino; Luigi Chiarella, detto Harry Potter; Alberto Mariani Bibo, l’Hacker; Ivano Lancuba, l’Esoterico; Filippo Pannella, Moto Perpetuo; Alberto Turchetti, il Turco; Paolo Volpi, detto Fox; Riccardo Mauri, l’Invisibile; Rossana Mauri, detta Rosina; Matteo Mascheroni, lo Tsunami”.
Oggi Backstage ha la propria sede a Mariano Comense e dispone di due capannoni, uno dedicato interamente al noleggio del backline e l’altro per le apparecchiature audio.
Un bel traguardo per i primi 25 anni di strada!
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