Alessandro Saralli - Responsabile Agorà
I personaggi del concerto all'Arena: Mika - The Magic Piano.
L'intervista ad Alessandro Saralli, Responsabile Agorà, sulle luci del concerto di Mika all'Arena di Verona.
Gli operatori luci sono tutti indaffarati. Alessandro, responsabile luci, puoi darci qualche dettaglio in più?
Per diverse vicissitudini, questa data all’Arena è rimasta l’unica prevista in Italia, almeno per il momento. Dal Lighting Designer dell’artista sono arrivate solo alcune delle richieste del disegno originale. Principalmente, ha richiesto nel dettaglio una situazione del floor molto dettagliata, e lo stesso per il frame, una sorta di nicchia a forma rettangolare a fondo palco dove trova posto la band. La nicchia è contornata da barre con una duplice funzione: evidenziare il contorno del frame, e illuminare e colorare gli elementi della band. Per il resto, ci ha dato delle indicazioni di massima e ci ha lasciato carta bianca.
Sembra un disegno classico, senza tanti special.
Ci siamo attenuti a un disegno classico. Non avevano tanto tempo a disposizione per la programmazione, avvenuta nella notte prima dello spettacolo. Abbiamo giocato prevalentemente sul frame della band e sugli effetti speciali, con fumi, coriandoli, e lo special del cuore sul finale.
Ho visto prevalentemente materiale Clay Paky. È stata una richiesta o una scelta?
È stata una necessità. In questo ultimo periodo stiamo facendo diversi spettacoli ravvicinati in arena, quindi abbiamo a disposizione un certo quantitativo di materiale in loco, che ci serve per coprire tutte le produzioni. Abbiamo usato il materiale maggiormente flessibile, e con Clay Paky riusciamo a coprire tutte le esigenze dello spettacolo.
Quanto persone hanno lavorato, e per quanto tempo?
Abbiamo messo in campo una squadra di nove persone. Siamo partiti alla mattina molto presto, quasi al buio: l’esigenza era di consegnare il palco per la sera, per la prova generale. Una saletta è stata attrezzata per gli operatori con Wysiwyg, in modo che avessero avuto il tempo per programmare offline, per poi controllare durante la prova generale.