Tiziano Ferro - L’Amore è una cosa semplice - Tour 2012

Una grande produzione ed un grande calendario. Trentamila spettatori a Torino e Verona, quarantamila a Milano. Il produttore Roberto De Luca ci spiega come nasce un grande tour. Le nostre interviste agli addetti ai lavori.

di Giancarlo Messina

Una grande produzione ed un grande calendario. Trentamila spettatori a Torino e Verona, quarantamila a Milano. Il produttore Roberto De Luca ci spiega come nasce un grande tour. Le nostre interviste agli addetti ai lavori. Le luci si spengono, l’artista arriva sul palco dentro un cubo luminoso calato dall’alto; schermi LED movimentati, videoproiezioni, laser e luci, tutti in sync, amplificano le emozioni. E un grande audio.
Tiziano Ferro sta vivendo un periodo di crescita importante per la sua carriera. Spinto da un bel disco e da uno stile preciso, con un pop di qualità in grado di rivolgersi al grande pubblico, sta senza dubbio aumentando il proprio spazio fra i big della musica italiana.
Non a caso arriva questo tour importante, prodotto da Roberto De Luca di Live Nation Italia, che sta riscuotendo ovunque un grandissimo successo di pubblico.
Per scoprire i dettagli della produzione abbiamo visto il concerto in due situazioni diverse, cioè al palasport di Pesaro ed all’Arena di Verona.
È ovviamente un tour di “Serie A”, che vede quindi impiegati alcuni fra i migliori professionisti italiani ed aziende fornitrici di sicura garanzia.
Il set è stato costruito dalla milanese Giò Forma, in stretta collaborazione con il produttore e con l’artista, mentre De Luca ha affidato la produzione esecutiva a Luigi Vallario, anche direttore di produzione in tour.
Ne è nato un palco caratterizzato dalle automazioni dei due grandi video LED che si muovono orizzontalmente, a sipario, completate da altri video LED ad alta risoluzione e da potenti proiezioni. Del momento iniziale, il box calato dall’alto che fa arrivare Tiziano sul palco, abbiamo già detto.

Dobbiamo aggiungere che ovviamente Ferro non è dentro il cubo, ma l’effetto è realizzato alla perfezione, mentre una botola permette all’artista di entrare realmente nel box una volta che questo è arrivato sul palco. Un gran bel colpo scenico, soprattutto magistralmente progettato e costruito, grazie all’utilizzo di ben sei videoproiettori e superfici in switch-glass, materiale composto da due strati esterni di poliestere rivestiti da uno strato conduttivo trasparente sulla superficie interna: tra i due strati di poliestere vi è uno strato di cristalli liquidi dispersi in una matrice solida polimerica; nello stato di “off” i cristalli liquidi non sono allineati e si crea l’effetto di “opaco”, sebbene la luce sia in grado di passare, mentre nello stato di “on” i cristalli si allineano, rendendo trasparente la pellicola. Effetti del genere sono bellissimi solo ad una condizione: che vengano realizzati con materiali allo stato dell’arte ed alla perfezione, proprio come in questo caso. Un trucco degno di David Copperfield! È inoltre presente un’ampia passerella frontale, duplicata verticalmente da un’americana che ne segue il percorso, creando in alcune scene un ottimo effetto visivo. In cima a questa non manca un piccolo palco, praticamente in mezzo al pubblico, su cui Tiziano e la sua band, anzi superband, eseguono alcuni brani in arrangiamento “jazzy” davvero molto gustosi.Questo fa capire anche quanto sia vario lo spettacolo, che prevede numerose atmosfere: dal pop al R&B, passando per l’hip-hop ed il jazz, fino alla disco, più volutamente tamarra e divertente, di E Raffaella è mia.


Se Tiziano segue questo snodarsi della scaletta con numerosi cambi d’abito ed appositi passi di danza, ovviamente anche le luci ed i video riprendono le atmosfere musicali. A comandarli è il lighting designer ed operatore video Francesco De Cave, in grado di centralizzare nella sua Whole Hog sia la gestione delle luci sia quella dei video. Il disegno luci è proprio quello che deve essere in questo concerto: energicamente pop. Il perfetto sincrono sui brani si sposa con la riscoperta dei laser, usati su diversi brani in maniera creativa con un effetto a tratti volutamente vintage, tanto che abbiamo scherzosamente denominato De Cave “Darth Vader” (o Dart Fener in versione italiana), il celebre personaggio di Guerre Stellari, specialista in spade laser!  Anche i video usano registri diversi, passando dal didascalico all’astratto, stili entrambi molto apprezzati dal pubblico.
L’audio ascoltato a Pesaro ci ha realmente impressionati per potenza e pulizia. I complimenti vanno in cascata: dalla band al sound engineer Andrea Corsellini, che ha ricevuto anche i complimenti a scena aperta del produttore, per passare al PA engineer Davide Grilli, con una configurazione di bassi davvero efficace, ed ovviamente alla ditta fornitrice di audio e luci, cioè il service Agorà, che non ha certo lesinato per qualità e quantità sul materiale messo a disposizione, per finire con la produzione che ha saputo mettere insieme questa grande squadra.

Stiamo insomma parlando di una produzione allo stato dell’arte, che non solo ha il merito di aver creato un vero grande spettacolo, utilizzando le migliori tecnologie disponibili, ma anche quello di avere trovato le dimensioni adatte e il giusto equilibrio per portare lo stesso spettacolo nelle tante città italiane, dove certo occorre sempre fare i conti con le possibilità offerte dalle nostre venue.

 

Produzione: Roberto De Luca - Amministratore Live Nation Italia

Fonico FoH: Andrea Corsellini

PA Engineer: Davide Grilli

Monitor Engineer: Massimo Manunza

Lighting Designer e Operatore Video: Francesco De Cave

Automazioni: Gennaro Cirillo Operatore

Operatore Cyberhoist e Kinesys: Gianluca Contaldo

Responsabile e Tecnico Video: Salvatore Ieraci

Tecnico Catalyst e Whole Hog: Fabio Longhi

ER productions: Chris

 

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