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Live Works
Scuola di alta formazione per le professioni dello showbiz
È operativa a Bologna, da qualche anno, questa particolare organizzazione dedicata alla formazione tecnica ed al perfezionamento dei professionisti del mondo tecnico dello show business. I suoi soci sono alcuni fra i più rinomati professionisti italiani in vari settori, ma non mancano gli special guest, ospiti straordinari che impreziosiscono i seminari proposti. Ed è anche possibile “affittare” uno specialista per un giorno per lezioni “on demand”.
Ci facciamo raccontare l’idea e la nascita di Live Works da Marco Monforte, sound engineer italiano fra i più quotati
Marco: quando, come e perché nasce Live Works?
Iniziamo dal perché. Nasce dalla constatazione che in Italia mancava una possibilità di formazione rivolta non ai neofiti, ma a quei tecnici che sentono l’esigenza di aumentare il loro bagaglio di conoscenze, magari confrontandosi con alcuni di noi che hanno avuto modo di fare qualche esperienza interessante in grosse produzioni. L’idea è stata da subito quella di un confronto molto pratico, fatto su brani e fatti veri, con le mani sugli strumenti di lavoro.
Mancano quando e come...
Certo... La prova generale avvenne nel 2009, quando insieme al mio amico e collega Andrea Corsellini (Vasco, Ferro, Ramazzotti, Nannini – ndr.) decidemmo di creare quella che avevamo definito “la clinic dei sogni” alla quale noi stessi avremmo voluto partecipare! Cercammo di mettere insieme il massimo che fosse ipotizzabile. Infatti il seminario, chiamato “Live Mixing School”, era tenuto su Midas XL8 e Midas XL4, sui quali noi ci alternavamo, con i multitraccia recenti di due grandi artisti italiani. Affidammo il management di questa cosa abbastanza folle al nostro amico Giancarlo Messina, e tenemmo realmente due giorni di clinic presso la meravigliosa villa sede di Texim, godendo della splendida ospitalità del signor Galeone. Alla fine dei due giorni noi eravamo esausti ma felicissimi, perché i partecipanti – avevamo raggiunto il massimo delle iscrizioni in pochi giorni – erano realmente entusiasti di quella esperienza e di averla vissuta e condivisa con noi. Avevamo cercato di dare loro tutto, non solo in termini di tecnica, ma anche di approccio al lavoro, dal modo di porsi fino alle regole di un vero professionista. Un’esperienza così positiva che ci spinse ad andare avanti su questa strada.
Da lì le grandi manovre per la nascita di Live Works?
Sì, con un passo fondamentale, cioè l’appoggio incondizionato del service Agorà, convinto della bontà del nostro progetto e dell’importanza di far crescere i tecnici italiani. Per questo non finiremo mai di ringraziare Wolfango De Amicis che ha subito creduto in noi e ci ha sopportato e supportato in tutto.
In cosa consiste l’apporto di Agorà?
Cosucce... tipo la disponibilità totale di console che si chiamano Midas XL8, Midas XL4 o DiGiCo SD7, anche contemporaneamente, e di tutto l’outboard di più alto livello, compresi piccoli PA L‑Acoustics! A questo si aggiunge la disponibilità da parte di questo grande service ad accettare come stagisti dei nostri corsisti, aspetto del quale, a dire il vero, non abbiamo ancora mai approfittato perché mandare dei ragazzi a lavorare da Agorà è una grande possibilità di formazione ma di cui sentiamo la responsabilità.
Chi sono i soci di Live Works?
Abbiamo cercato di mettere insieme un team di amici e di professionisti che operano oggi in diversi settori. Così Corsellini, Maggi ed io ci occupiamo dell’aspetto del mixaggio live, Carlo Barbero ed Alessio Guerrieri dello stage management, compreso quindi backline e piccola liuteria, mentre Nicola Fantozzi, fonico di studio tanto preparato da farmi impressione, si occupa della produzione discografica, con clinic dedicate anche alla fase del mastering, tenute nella meravigliosa Sala A di Fonoprint, a Bologna, mentre per ripresa e mixaggio abbiamo un accordo con l’Oliveta Recording Studio, una struttura bellissima e tecnologicamente al top!
Per l’aspetto monitor ci affidiamo al buon rocchettaro Federico Servadei e al suo super ferrato collega Adriano Brocca.
A chi sono rivolti i vostri seminari?
Sono rivolti a chi lavora già in questo settore, perché sono corsi di perfezionamento e non corsi di base. Infatti abbiamo predisposto un semplice test di autovalutazione a cui i candidati devono sottoporsi per decidere se sono in grado di frequentare in maniera fruttuosa le nostre clinic, durante le quali non c’è mai il tempo di ricominciare dai concetti base per spiegare cos’è il threshold di un compressore o cos’è un gate… cercare insomma di essere da subito tutti sulla stessa lunghezza d’onda!
Perché non fate anche dei corsi base più strutturati, per i giovani che vogliono cominciare da zero, facendoli crescere con solide basi?
È un’idea che abbiamo preso in considerazione, ma per adesso non è nella nostra natura, soprattutto perché non siamo dei “professori” ma dei professionisti e tutti noi siamo quasi sempre impegnati in tour o in studio, quindi non riusciamo ad assicurare la nostra presenza con continuità.
Qual è la sede di Live Works?
Per le nostre clinic abbiamo scelto delle location prestigiose. Ho già detto di Fonoprint e dell’Oliveta per il settore chiamato “Studio Area”, mentre per i seminari dedicati al mixaggio live (“Live Area”) abbiamo un accordo con la Music Academy di Bologna e con una nuova realtà molto interessante, sempre di Bologna, la Front of House. Entrambe offrono un ambiente dinamico ma anche confortevole, spazioso ed adatto alle nostre esigenze.
Spesso invitate come insegnanti anche degli altri esperti, come se non bastasse la vostra professionalità!
Il nostro obiettivo è quello di offrire sempre il meglio che si possa avere. Ad esempio abbiamo fatto una clinic dedicata al PA Engineering con due professionisti ai vertici, Orlando Ghini e Mario Di Cola, il primo un pilastro in fatto di installazioni ed il secondo un mostro di competenza tecnica e teorica.
Ma ad esempio ho invitato ad una mia clinic Andrea Rigonat, chitarrista e produttore musicale di Elisa. Così i partecipanti hanno potuto provare a mixare un brano live su un multitraccia recentissimo della band, cercando di assecondare le richieste del suo produttore artistico e instaurando un rapporto diretto con lui! Console XL8 a zero, “session start” uguale per tutti e tempistiche da Primo Maggio: insomma mancava solo il pubblico!
Siamo riusciti a coinvolgere recentemente anche Tony Soddu per una clinic con Alessio Guerrieri sullo stage management, ma anche Enrico Belli è stato dei nostri sulla clinic DiGiCo World SD7.
Ecco, sono queste le chicche che noi cerchiamo di proporre, che siano quanto più interessanti possibile! In futuro, e ci stiamo lavorando, ci piacerebbe avere ospiti alcuni fra i miti del sound engineering mondiale, sia del settore live che dello studio: speriamo di riuscire a portarne qualcuno in Italia… anche perche il primo a volersi inscrivere sarei proprio io!
Qualcuno si lamenta della mancanza di programmazione delle vostre clinic, troppo estemporanee per poter pianificare una formazione: cosa rispondi?
Rispondo che purtroppo è vero, le nostre sono occasioni da prendere al volo, anche per il numero limitato di iscritti; ma certamente noi tutti non possiamo smettere di lavorare per dedicarci all’insegnamento: magari un giorno, sarebbe bello!
Nel vostro sito internet avete un guest book su cui i vostri allievi scrivono le loro opinioni: sono tutte così entusiastiche da sembrare finte!
Ti assicuro che non lo sono, sono verissime! Però hai fatto un errore, usando la parola “allievi”: noi consideriamo i partecipanti non allievi, ma colleghi, e ci rapportiamo con loro da tecnici a tecnici. Impostiamo il seminario come un confronto, in cui spieghiamo e facciamo vedere praticamente il nostro modo di lavorare, di rapportarci con l’artista e la committenza, senza avere la presunzione che quel modo sia l’unico giusto. Poi la console passa a loro, e noi cerchiamo di valorizzare la loro professionalità, di dargli delle dritte anche al di là del puro aspetto tecnico. I riscontri che riceviamo sono la nostra benzina, quella che ci dà l’entusiasmo per voler fare sempre meglio.
Marco, professionisti del vostro calibro una cosa così non la fanno certo per soldi: qual è la molla che vi spinge a impiegare energie e tempo prezioso in Live Works?
Non saprei... è un insieme di cose: la più importante forse è il piacere di poter comunicare la nostra esperienza a chi vuole crescere, di creare quella realtà, quella possibilità di formazione che noi avremmo voluto avere anni fa, e che sicuramente avrebbe accorciato i tempi del nostro percorso di apprendimento. È per questo che non ci interessa fare numero, ma creare delle chicche che non esistono altrove, una possibilità di formazione destinata a tutti coloro che la pensano come noi e che cercano il confronto!
Live Works rilascia un attestato?
Sì, attestiamo la partecipazione alla clinic, specificando la console utilizzata e il docente. Chi completa il nostro percorso ottiene poi un diploma Live Works che non ha valore legale, ma che credo sia una buona presentazione da mettere nel proprio curriculum.
Per essere informati sulle attività di Live Works, è necessario consultare il sito internet www.liveworks.it, oppure inviare una mail a iscrizioni@liveworks.it chiedendo di essere inseriti nel database della newsletter.
contatti: Live Works