L-Acoustics

K2 - Impianto Line Array. Guarda il video di presentazione!!!

AgoràConclusa la fase di testing in giro per l’Europa, il nuovo impianto L-Acoustics è stato “svelato” solo in novembre. Siamo capitati non a caso in Valle del Salto per dargli un’occhiata da vicino: è infatti proprio il service Agorà a poter vantare la prima consegna mondiale del prodotto “di serie”.

Sono stati consegnati alla fine di ottobre al service Agorà i primi pezzi, ben 240, del nuovo diffusore K2 L‑Acoustics. Fanno parte del materiale che Agorà ha recentemente acquistato per la fornitura di un grande evento internazionale che si svolgerà nel 2014. Si tratta di una primizia a livello mondiale, se si escludono i sistemi “pilota” usati per i test cioè.

Quindi il nostro servizio in esclusiva può considerarsi un’esclusiva dell’esclusiva! Abbiamo infatti visitato il magazzino del service abruzzese a fine ottobre, in una giornata dedicata alla formazione del personale sul nuovo sistema, condotta da un tecnico del costruttore e con la partecipazioni di una grande parte dei PA engineer e PA Man impiegati da Agorà.

Essenzialmente, K2 entra nel catalogo del costruttore francese per prendere la fiaccola passatagli dal venerabile V‑DOSC, ormai destinato al pensionamento (cioè, alla cessazione di produzione... anche se sicuramente lo vedremo in giro per diversi anni ancora) dopo una maratona di 16 anni sulle linee di produzione. È un impianto, come dice il costruttore, per “un’audience fino a 20.000 persone”.

Chi potrebbe darci maggiori dettagli se non David Brooks, dell’Application Support Division di L‑Acoustics? Ed infatti è proprio lui il nostro cicerone, essendo presente per la sessione di training con i tecnici Agorà.

Spiega David: “È il nostro diffusore più recente; incorpora due trasduttori da 12", quattro trasduttori da 6,5" e tre driver a compressione con diaframma da 3" accoppiati a due guide d’onda DOSC.

“Siamo molto orgogliosi di questo sistema – continua Brooks – perché è il primo sistema L‑Acoustics che si può considerare multi-purpose. Lo abbiamo infatti progettato per essere adatto alle applicazioni in teatro e nelle arene e per la copertura supplementare negli stadi. L’idea del sistema è stata quella di sviluppare un array a sorgente lineare leggero, ma con lo stesso DNA del sistema K1.

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“Il K1 – continua David – è stato riconosciuto a livello internazionale come un impianto allo stato dell’arte, più o meno in cima ai rider per tutti i tipi di musica, dal rock alla classica. È progettato come un array a sorgente lineare di grande formato, con dei 15", adatto a stadi ed arene; include infatti il K1SB, un sub supplementare da utilizzare sopra la sorgente lineare per estendere la gittata delle basse frequenze, quella che noi chiamiamo ‘modalità throw’, oppure da collocare a fianco agli array di K1 - ‘modalità d’impatto’ - o dietro agli stessi array, per ottenre una diffusione cardioide, sempre nella ‘modalità d’impatto’. La stessa tecnologia e la stessa filosofia sono adottate nel sistema K2”.

“K2 – continua David – è infatti meccanicamente e acusticamente compatibile al 100% con il sistema K1. Ciò vuol dire che il K1SB è compatibile acusticamente con K2 e può essere implementato nelle stesse modalità insieme al K2: o sopra la sorgente lineare, passando la stessa banda di frequenze dei trasduttori da 12", o di fianco o dietro l’array. La compatibilità meccanica significa che K2 ha la stessa larghezza di K1, ma l’altezza e la profondità sono diverse, ovviamente perché è un sistema con altoparlanti da 12” anziché da 15”. Inoltre è progettato per essere anche utilizzato sotto gli array K1, infatti ogni diffusore ha un angolo inter-elemento da 0° a 10° che lo rende idoneo all’uso come downfill di K1.

“Un altro sviluppo di K2 – puntualizza David – è che offre direttività variabile nel piano orizzontale. La diffusione può essere diretta ad un’apertura di 70°, di 90° asimmetrica verso l’esterno o verso l’interno, oppure di 110°. Questa variazione è realizzata meccanicamente, tramite dei deflettori anteriori. Molto semplicemente, si sposta un singolo deflettore fuori per ottenere un’apertura di 90° (verso il lato destro o il lato sinistro del diffusore), si possono estrarre entrambi per ottenere una diffusione stretta di 70°, oppure lasciare entrambi abbassati per ottenere 110° di direttività orizzontale. La direttività verticale, ovviamente, varia invece secondo il numero di diffusori e l’angolo inter-elemento tra essi.

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“Il sistema di rigging – aggiunge David – è concepito come quello di K1. È un sistema a quattro punti. L’array si snoda nei punti di contatto anteriori dei diffusori, mentre gli angoli inter-elemento vengono realizzati nella parte posteriore, utilizzando lo stesso tipo di meccanismo bloccante incorporato nel K1.

“In fine – conclude David – uno degli aspetti più impressionanti di questo sistema è il fatto che ogni diffusore pesa solo 56 kg. Questa caratteristica lo rende ad oggi uno dei diffusori più leggeri sul mercato. La squadra di ricerca e sviluppo ha lavorato moltissimo per ottenere questo risultato senza sacrificare l’integrità acustica. In effetti, hanno dovuto studiare a fondo ogni pezzo di legno all’interno della cassa acustica che si poteva rimuovere senza cambiare la risposta del diffusore o indebolire la struttura. Il risultato è un’architettura interna molto intricata ma geniale! I pannelli laterali, invece, sono stati sostituiti direttamente con pannelli in alluminio, cosa che ha permesso anche l’integrazione diretta dell’hardware per la sospensione”.

Abbiamo chiesto se il K2 è disponibile per la vendita al pubblico o se è riservato ai soli clienti del “Rental Network” L‑Acoustics. La risposta è stata molto diplomatica: “Tutti i sistemi L‑Acoustics, compreso K1, sono di vendita libera. Però, prima di mettere un sistema qualsiasi nelle mani di un service, vogliamo verificare che il cliente, per prima cosa, necessiti realmente di quel particolare impianto; cioè vogliamo sapere che tipo di lavoro stia svolgendo o debba svolgere il cliente che ci chiede K1. In secondo luogo, vogliamo assicurarci che il cliente abbia del personale formato ed istruito per il corretto utilizzo del sistema. Questi aspetti sono importanti per noi, come costruttori, quanto per il cliente stesso. Insomma: l’utente deve aver bisogno del sistema che vuole acquistare, e deve essere in grado di utilizzarlo in modo da far fare una bella figura a se stesso ed all’impianto”.

In parole povere, ci sembra di intendere nelle parole di Brooks, che nella politica commerciale del marchio francese sia ben chiara la volontà di selezionare i possessori e gli utilizzatori dei suoi prodotti, e siano richieste tre caratteristiche fondamentali: avere la necessità di quella tipologia di materiale per svolgere determinati lavori, avere il personale qualificato per poter utilizzare il prodotto al meglio e, non ultima, possedere le economie per affrontare l’acquisto e la gestione del prodotto. È una politica che troviamo estremamente corretta sia dal punto di vista etico sia commerciale, tanto è che i prodotti francesi, prima il V‑DOSC adesso il K1, sono gli impianti più usati e più ambiti a livello internazionale. D’altra parte il successo e la richiesta del prodotto sul mercato internazionale, danno la possibilità e la tranquillità al reparto ricerca e sviluppo di L‑Acoustics di continuare nello sviluppo e di proporre tecnologie sempre più performanti. Questo può essere un insegnamento anche per l’acquirente a non farsi convincere da venditori senza scrupoli, con l’illusione che l’acquisto di un determinato marchio o modello offra più possibilità di accedere a certi lavori, perché non è sempre vero! A volte l’acquisto di certi prodotti, o sistemi, è come comprare una Ferrari con il quinto dello stipendio: solo per farsi vedere al bar.

 

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