Francesco Mingoia - Operatore luci
L’Unipol Arena di Bologna ha ospitato i Måneskin, e non abbiamo perso l'occasione di intervistare i protagonisti di un tour così internazionale.
Abbiamo assistito a una delle prime date italiane del Loud Kids Tour, e le aspettative erano molto alte. Alla fine dello show, ci siamo resi conto di aver assistito a uno spettacolo imponente. Con l'aiuto di Mirco Bezzi, abbiamo intervistato i protagonisti di questa produzione.
Francesco, che lavoro fai durante questo spettacolo?
Io sono l’operatore luci in tour, e lavoro per l’azienda Blearred che ha fatto il disegno luci. Il concept del disegno è stato fatto pensando a diversi quadrati, uno dentro l’altro, con tutti i lati indipendenti. Una volta movimentati, possono creare un’infinità di altri disegni in aria. Abbiamo 56 motori a velocità variabile che spostano 24 truss in cui sono montati i fari. Le luci sono composte prevalentemente da spot e strobo, e oltre a Robe e CLF abbiamo anche tanti proiettori GLP e SGM. Sul palco in controluce abbiamo usato qualche Ayrton Domino e Vari-Lite VL10 come follow spot, mossi da operatore o gestiti dalla console. Tutto lo spettacolo è stato impostato su timecode: sarebbe stato impensabile gestire manualmente uno show così complesso; io mi permetto ogni tanto di divertirmi con qualche intervento manuale con gli strobo, ma tutto il resto, movimentazioni comprese, sono programmate con la stringa timecode. Poi, grazie al grande supporto di RM Multimedia, che ci ha aiutato in tutto per tutto, finalmente abbiamo la grandMA3 a piena potenza.
C’è qualche effetto speciale?
No: è un disegno molto rock, essenziale e potente. Gli unici effetti speciali sono il kabuki che viene giù al primo pezzo e le aste che prendono fuoco in un pezzo a metà concerto.