Valerio Quattrone - Produzione
Il trentennale della carriera di Andrea Bocelli tra le meravigliose colline di Lajatico.
Dal 15 fino al 19 luglio si è tenuta un’edizione speciale del Teatro del Silenzio, la diciannovesima: ospiti internazionali e grandi professionisti sono atterrati in Toscana per festeggiare il trentennale della carriera di Andrea Bocelli. Siamo partiti dal backstage per intervistarli tutti.
Cominciamo il nostro tour nel backstage, entrando nell’ufficio di chi ha gestito tutta la produzione di questo show così unico e irripetibile.
Valerio, noi non ci siamo mai incontrati. Non sei un habitué della musica pop?
Lo sono stato fino al 2012, quando nell’ambito della musica “popolare” organizzavo alcuni festival a Milano, come il Milano Jazzin’ Festival e diversi eventi all’Arena Civica; poi nel tempo mi sono dedicato più a eventi corporate di pregio o eventi privati. A Roma, poi, ricorderai anche tu i concerti ai Fori Imperiali sponsorizzati da Telecom con nomi come Paul McCartney, Genesis, Simon & Garfunkel, Elton John e altri. Alla fine ho incontrato il maestro Bocelli e con lui ho iniziato un percorso nuovo con gli spettacoli al Teatro del Silenzio di Lajatico.
Veniamo all’evento di quest’anno: da chi è stato prodotto?
Tutti i diritti sono di Universal, colosso mondiale della musica e del cinema, che da questo evento produrrà un film, un docu-film e vari special televisivi, che in Italia vedremo sui canali Mediaset, che ha comprato i diritti per la diffusione. Universal ha dato il compito ai Mercury Studios di organizzare le riprese, mentre lo studio Stufish di Londra, che si occupa di architettura per lo spettacolo, ha disegnato il palco. Tutto il resto della produzione è delegata a noi dello studio City Sound.
Ho visto molta gente coinvolta, ma dove li metti a dormire tutti?
In effetti sono tanti. Io so soltanto che ogni giorno, nel catering, vengono serviti 520 pasti. Solo gli americani sono circa trecento, e anche i nostri italiani sono su quella cifra; aggiungiamo più di trenta artisti, dove ogni artista ha un entourage di una decina di persone, dato che sono venuti in Toscana portandosi anche le famiglie. Abbiamo dovuto prenotare alberghi in un raggio di 100 kilometri, tra Viareggio, Livorno e Firenze. Per non parlare dei runner, gli artisti non devono solo dormire e mangiare, ma devono anche arrivare sul palco, dato che siamo in mezzo alla campagna e non c’è nessun tipo di servizio pubblico. Aggiungi che nelle tre serate è arrivato un pubblico di 30.000 persone, di cui la maggior parte dall’estero, e così si può capire quanto è stato difficile assicurare tutti i servizi.
Quali sono le aziende coinvolte?
Sono veramente tante, ma ti dico le principali: Agorà per l’audio e le luci, STS Communication per il video, Tecnoscena e In Scena per le scenografie, Italstage per le strutture e CPS per le sedute.