Tartana Disco
Il mondo delle discoteche ricomincia a dare segni di vita, fermento che stiamo documentando nei nostri ultimi numeri. Dopo aver parlato di grandi eventi e aver intervistato famosi DJ, abbiamo deciso di dare un’occhiata ad alcune discoteche di successo. Siamo partiti dal Tartana di Marina di Scarlino, in provincia di Grosseto.
Sabato 16 maggio, in occasione dell’apertura della discoteca Tartana di Marina di Scarlino, in provincia di Grosseto, per la stagione estiva 2015, siamo andati a curiosare alla ricerca delle nuove tendenze che stanno caratterizzando questo settore.
Molto carinamente il “Senatore” Gianluca Mazzoli, direttore del locale, nel pomeriggio trova un po’ di tempo, tra i mille impegni e i problemi dell’ultimo minuto, per dedicarci un po’ di tempo e presentarci il Tartana.
Il locale apre nel ‘68, ricavato da una cava di terra, per volere del rimpianto Marcello Passini, scomparso due anni fa. Inizialmente era una balera che ospitava già artisti importanti, come Massimo Ranieri, Lola Falana e tanti altri. Dopo un meraviglioso ventennio, venne convertito in discoteca negli anni ’80, diventando subito un locale di tendenza con ospiti importanti, a cominciare da Farfa e tanti altri nomi che oggi sono di livello internazionale. Poi, nel ’93, sempre da un’intuizione di Silvio Passini, si inizia la serata del martedì, con revival e musica italiana, condotta da Marco Bresciani ed Enzo Persueder: anche in questo caso un successone; fino ad arrivare al rinnovamento attuale.
In cosa è cambiato il divertimento? Dove andrà la discoteca nel futuro?
È abbastanza facile rispondere alla prima domanda, molto più difficile rispondere alla seconda. In questo nuovo millennio c’è stato un forte cambiamento, anche se la discoteca rimane sempre un punto di aggregazione in cui si va per ascoltare musica, incontrare gente e fare nuove amicizie. I ragazzi oggi hanno un nuovo approccio con il divertimento, molto inquinato da tutto ciò che li circonda: le tecnologie, i media, le mode, la scuola, il lavoro, la crisi… e nella discoteca cercano un angolo di spensieratezza in mezzo ai loro simili. Il nostro compito è di farli sentire bene, senza farli esagerare. Oggi sicuramente ai giovani non mancano i modi per ritrovarsi e divertirsi: si inizia con “l’apericena”, per poi passare in un altro locale dove si fa la pre-discoteca, per arrivare dopo mezzanotte in discoteca e fare l’alba. Nel futuro del divertimento, prevediamo che sempre di più si affermerà la discoteca medio piccola, per intenderci con una capienza massima al di sotto delle mille persone, in cui il cliente si potrà identificare diventando un cliente affezionato, perché lì trova il suo genere di musica preferito, un ambiente accogliente e familiare ed un servizio più curato. La chiave di tutto questo è la direzione del locale, che deve avere una sua moralità, professionalità e, nel limite del possibile, deve conoscere e chiamare per nome tutta la clientela. Poi, al di fuori di questo genere di divertimento, ci saranno i grossi eventi, festival o rave party, da 10/15 mila persone. Questa nuova tendenza, sempre più in voga nel nostro paese, crea un flusso di clientela migratoria: spesso i ragazzi per partecipare a questi eventi fanno anche centinaia di chilometri, se non migliaia quando decidono di andare a qualche grosso evento all’estero.
Se dovesse fare una classifica in ordine di importanza, come posizionerebbe queste tre voci: ambiente (inteso come tema ed arredamento del locale), team artistico (direzione, DJ e PR), tecnologie (audio-luci e video)?
Per noi sono tutte importanti, e questo lo dimostrano i continui rinnovamenti al locale. Se proprio devo fare una classifica, metto al primo posto il team artistico, coloro che danno un’identità al locale e lo fanno diventare “trendy”. Di conseguenza anche l’ambiente ed il servizio devono essere all’altezza, a seguire la tecnologia. Per farti capire che è tutto opinabile, nel nostro rinnovamento attuale abbiamo dedicato molte energie all’applicazione delle nuove tecnologie: coinvolgendo Francesco Bernazzi di West Audio, abbiamo puntato molto sull’impianto audio e le tecnologie luminose a LED.
La discoteca è ancora un buon investimento?
La discoteca è un’attività commerciale, basata sull’immagine ed il divertimento, come tale va gestita. La paragono ad una squadra di calcio, dove esiste un allenatore, un capitano e tanti bravi professionisti: se esiste un gruppo unito che lavora per gli stessi obbiettivi i risultati arrivano, viceversa, diventa tutto più difficile. Se conosci il tuo lavoro, quindi, alla fine arrivano anche i risultati.
Di seguito Francesco Bernazzi di West Audio, che ha curato l’installazione di audio, luci e strutture, ci ha invitati a dare un’occhiata al lavoro svolto. Francesco ci racconta che collabora da anni con questo locale in qualità di installatore e centro assistenza. Assieme alla proprietà, già dalla scorsa stagione si era ipotizzato un rinnovo tecnico del locale, sia per motivi estetici, sia per ragioni funzionali. Anche se la discoteca sorge in un luogo abbastanza appartato, infatti, in questo ultimo periodo sta nascendo nei pressi un centro residenziale, quindi inesorabilmente il problema del rumore, trattandosi di una discoteca all’aperto, prima o poi sarà sollevato dai nuovi residenti. È stato quindi scelto di installare un tetto sonoro che assicura una forte limitazione dell’inquinamento acustico al di fuori del locale. Per installare le apparecchiature audio era necessario montare delle strutte di sostegno, così si è colta l’occasione per togliere i vecchi gazebo sostituendoli con dei tralicci d’alluminio, i quali, illuminati internamente con dei fari LED multicolore, riescono anche a dare diverse ambientazioni al locale. Anche per l’impianto luci è stato fatto uno studio approfondito: in passato si usavano prevalentemente proiettori alogeni, con un forte consumo di energia, così si è scelto di utilizzare esclusivamente proiettori a LED sia per le luci scenografiche sia per gli effetti, ottenendo comunque un ottimo effetto scenico con un risparmio energetico consistente.
Puoi darci qualche dettaglio in più su questo tetto sonoro?
È un prodotto svedese, in commercio già da diversi anni. È modulare, formato da due tipi di pannelli 60 cm x 60 cm, uno con la sezione medio-alta, che monta nove altoparlanti coassiali da 6”, e un pannello per la sezione bassa, che monta quattro altoparlanti da 10”. Naturalmente è un prodotto che va personalizzato: ognuno ne monta un certo numero secondo le proprie esigenze e ciò che vuole ottenere. La nostra scelta è stata di montare proporzionalmente qualche modulo dei bassi in meno, per poterci rendere conto di che risultato avremmo ottenuto, con la pista piena e il DJ che spinge, al di fuori del locale. Bisogna anche dire che l’obiettivo finale, per richiesta specifica della proprietà, non era quello della potenza in assoluto, ma la qualità del suono, senza troppo stress uditivo della clientela.
Finite le nostre interviste, ci prepariamo alla serata. Ma prima, come abitante di mare del versante adriatico, non potevo farmi sfuggire l’occasione di andare a mangiare un buon piatto di pesce del Tirreno. Da un invito del sig. Passini, mi sono recato al ristorante “Cala Felice”, il cui nome è già abbastanza esplicativo: un posto meraviglioso, con un grande chef. Qui ho scoperto, fra l’altro, parlando con il titolare, che il mar Adriatico è più salato del mar Tirreno, di conseguenza anche il pescato toscano ha un gusto leggermente più delicato: quante cose s’imparando viaggiando!
Dopo la parentesi culinaria, ritorniamo in discoteca ad ora tarda, secondo noi, circa mezzanotte, anche se la gente cominciava appena ad arrivare.
Poco più di un’ora ed il locale era già pieno, mentre una coda lunghissima premeva per entrare.
Il mio giudizio sul locale è sicuramente molto positivo, anche perché la vivibilità e gli spazi di un locale all’aperto non hanno paragoni. La clientela mi è parsa abbastanza particolare: giovane, ma tranquilla e di qualità.
Francesco ha fatto un ottimo lavoro: pur senza esagerare, ha creato un ottimo colpo d’occhio, aggiungendo alle luci d’effetto della pista molte luci d’ambiente sul verde che circonda il locale, rendendo l’atmosfera molto gradevole e rilassante.
Il tetto sonoro, che sentivamo per la prima volta installato ed in funzione in un vero locale, ha superato l’esame. Certo, le basse frequenze sono meno cariche di quello che siamo abituati a sentire nelle discoteche con impianti convenzionali, ma il resto del range è molto simile; d’altra parte questa era la richiesta della committenza, anche perché il problema dell’inquinamento acustico sembra davvero risolto, con un bassissimo livello, appena percepito, al di fuori del locale; e per una discoteca all’aperto non è affatto poco.
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