Renato Zero - Autoritratto
Con sei date a Firenze e altre otto a Roma, Renato scalda i cuori dei suoi fan: con una super band da undici elementi, dieci coristi e un’orchestra virtuale, abbiamo assistito presso il Mandela Forum a un autoritratto d’artista.
di Alfio Morelli
Parlando nella lingua del marketing, Renato Zero è un artista che ha saputo raccogliere moltissimi fan e conquistare un mercato trasversale nei suoi oltre cinquant’anni di carriera. La sua nuova avventura live è prodotta da Tattica, e consiste in una tournée nei palasport di Firenze e Roma che ha coperto tutto il mese di marzo. Un’entusiasmante risposta del pubblico ha decretato il sold out di quasi tutte le date, a dimostrazione dell’irresistibile richiamo che Renato Zero esercita da sempre.
I Concerti Evento sono stati l’occasione per ascoltare dal vivo sia le canzoni che hanno segnato la sua ultracinquantennale carriera musicale, sia i brani contenuti nell’ultimo album, Autoritratto.
Ideato dallo stesso Renato, lo spettacolo ha visto il cantautore romano affiancato on stage da una superband di 11 musicisti, un coro a 10 voci e dall’orchestra Piemme Project in versione virtuale, coordinata dal primo violino Prisca Amori. La direzione musicale è stata affidata a Danilo Madonia, mentre gli arrangiamenti sono stati curati da Alterisio Paoletti e da Adriano Pennino. A sublimare le performance sono stati la scenografia a cura di Igor Ronchese e Gigi Maresca, il light design di Francesco De Cave e i coinvolgenti visual affidati alla direzione di YouNuts! (Antonio Usbergo e Niccolò Celaia), in un connubio perfetto tra musica, spettacolo e racconto.
Nel suo entourage nessuno si sbottona, ma penso che il successo di questi concerti farà venire voglia di una nuova tournée invernale. Il concerto è stato ben costruito e ha lasciato tutto lo spazio sia per musica sia per i “sermoni” a cui Renato ci ha abituato. Sul palco ho gradito molto la scelta fatta dal comparto visual: il video è stato usato solo nei momenti dell’orchestra e con qualche grafica solo di contorno, e le luci erano gestite da De Cave come avrebbe fatto un direttore della fotografia. Ho molto apprezzato la cura del suono che hanno saputo restituire il fonico Maurizio Nicotra in combinazione con Davide Grilli. È poi giusto dare anche un pizzico di merito all’architetto Carlo Carbone, che ha curato l’acustica del Mandela. Infine, un grande merito di professionalità anche a Tattica, società che ha lavorato per creare e organizzare questa serie di eventi.
Nei giorni prossimi pubblicheremo le voci dei professionisti che hanno reso possibile questo evento. Clicca in fondo alla pagina per vedere la galleria.