Qobuz
Servizio streaming ad alta qualità
Quando è iniziata la sparizione del concetto di “disco” dall’industria discografica, i primi anni dominati dal far west di file sharing e pirateria sono serviti a convincere tanti che fosse arrivata la fine della musica, degli artisti e della loro sussistenza. Con il combattuto addomesticamento delle terre selvagge nei primi anni ’00, la situazione si è ristabilita con uno spostamento della bilancia a svantaggio delle etichette e a favore dei nuovi poteri dell’industria: i servizi che distribuiscono la musica on line. Il nuovo paradigma è ormai accettato da tutti. I cambiamenti – cattivi o buoni che siano – dell’industria musicale in questi due decenni di transizione hanno prodotto un innegabile danno collaterale: l’abbassamento delle aspettative di qualità audio della grande maggioranza degli acquirenti di musica. È abbastanza paradossale che la generazione di ascoltatori cresciuta in questi due decenni – anni che hanno visto alcuni dei salti in avanti più estremi nella tecnologia audio – sia stata abituata alla musica adattata a, rovinata da, o realizzata appositamente per adeguarsi ai limiti di un mezzo di distribuzione con tecnologia ancora primordiale.
C’è ancora speranza, però. Le infrastrutture mondiali per la trasmissione di dati al grande pubblico tramite fibra, cavo ed etere finalmente arrivano a delle velocità che permettono un ascolto di streaming in tempo reale con una qualità degna delle attuali tecniche di registrazione e produzione. Ma, dopo 20 anni di assuefazione a file compressi con bande di frequenze e di dinamica molto ridotte, è rimasto davvero un nocciolo di consumatori che richiede servizi ad alta fedeltà? Sembrerebbe esserci.
Qobuz è infatti un servizio di streaming e download musicale fondato in Francia nel 2007. È nato con l’obiettivo di fornire un’esperienza musicale basata su una qualità audio eccellente, con ricchi contenuti redazionali. La libreria musicale di Qobuz contiene attualmente oltre 70 milioni di brani e il più vasto catalogo al mondo di file audio a 24 bit. La sua redazione ha inoltre pubblicato più di mezzo milione di articoli: biografie, libretti musicali, recensioni e interviste.
Poiché Qobuz si propone di offrire un catalogo di file con qualità il più possibile simile alle registrazioni originali, l’azienda ha lavorato intensamente per convincere i distributori e le etichette a fornire file di qualità superiore ai semplici mp3. Nel 2008 è stata la prima piattaforma musicale al mondo a commercializzare file audio di qualità CD (16 bit) e Hi-Res (24 bit fino a 192 kHz), disponibili per lo streaming e il download.
Il particolare nome Qobuz deriva dall’antico strumento musicale ad arco con due corde, Kobyz, che ha avuto origine nella zona del moderno Kazakistan: legato ai rituali sciamanici, era ritenuto dotato del potere magico di allontanare gli spiriti maligni.
Dalla Francia, Qobuz ha aperto i mercati di Regno Unito, Irlanda, Germania, Austria, Spagna, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Paesi Bassi, Italia nel 2017 e Stati Uniti nel 2019. Quest’anno si sono aggiunti altri sei paesi: Australia, Nuova Zelanda, Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia.
Con la notizia della recente espansione di questo servizio, abbiamo contattato Axel Destagnol, responsabile della piattaforma, per aiutarci a capire la logica dietro la loro spinta a elevare la qualità audio della musica acquisita in remoto, e la richiesta pubblica reale per essa.
Dato che la generazione di persone che utilizza principalmente le piattaforme di streaming è essenzialmente cresciuta abituata alla musica compressa, a basso bit-rate e a dinamica limitata, qual è il target demografico di Qobuz?
Quando Qobuz è stato fondato nel 2007, l’obiettivo era quello di offrire agli amanti della musica ciò che hanno sempre amato: suono di qualità, editoriale di qualità e una scelta ricca ed eclettica di musica. Questo significa qualità audio originale piuttosto che formati con perdite come mp3, ma anche un ricco contenuto extra (metadati, articoli, biografie, recensioni,…) per raccontare la storia dietro la musica.
L’interesse per l’elevata qualità audio c’è sempre stato e non è mai veramente scomparso; anche durante l’era della pirateria c’era una grande disponibilità che comprendeva la peggiore e la migliore qualità audio. Il mercato dello streaming musicale ha ancora un enorme potenziale di crescita e molti ascoltatori stanno ancora oggi passando allo streaming musicale, provenendo dal mondo dei media fisici. Essi sono abituati ad ascoltare musica di qualità audio originale. In generale, chi ci tiene ad avere una buona attrezzatura d’ascolto è solitamente interessato ad avere una buona sorgente musicale.
C’è qualche tendenza particolare o fenomeno sociale che contribuisce a suscitare l’interesse degli utenti più giovani per l’audio di qualità superiore, o la vedi come una scelta esoterica?
La tecnologia ovviamente svolge un ruolo importante nella qualità che viene erogata. È più difficile gestire file pesanti con una larghezza di banda limitata, ma questo vincolo sta diminuendo, gli ascoltatori possono avere la stessa esperienza di qualità e sta diventando sempre meno giustificato continuare a distribuire file compressi.
Con un catalogo di oltre 70 milioni di titoli – dalle major agli indipendenti di ogni genere – Qobuz è l’unica piattaforma musicale al mondo ad offrire streaming e download in Hi-Res. Tutti i nostri piani di streaming danno accesso al nostro catalogo ad alta risoluzione che può arrivare fino a 24 bit-192 kHz e corrisponde alla qualità audio originale, come è stato prodotto dagli artisti negli studi di registrazione.
Qual è la richiesta attuale per le tracce di qualità HD (24 bit / 96 o 192 kHz)? Quanti utenti li stanno scaricando?
I file Hi-Res sono in crescita in due sensi. La domanda sta crescendo anche tra le persone che vogliono sostenere i loro artisti preferiti. Il download è il modello più remunerativo per l’artista. Il nostro piano “Studio Sublime” dà accesso al nostro intero catalogo di album in qualità Hi-Res e CD, tutti disponibili per l’acquisto in streaming e in download con sconti esclusivi sugli acquisti Hi-Res fino al 60%. Siamo molto orgogliosi di offrire questo servizio e di sostenere questa iniziativa. Finalmente si sta spargendo la voce che ci sono file che suonano meglio della versione compressa mp3 che ha afflitto una generazione a causa di inadeguatezze tecniche.
Sembra esserci un genere musicale particolare che è prevalente nei download di materiale HD?
Per anni, la classica ad alta risoluzione e il jazz sono stati i generi dominanti. Oggi, dall’indie al rock al funk e al blues, gli artisti e gli studi stanno tutti passando alla pubblicazioni di brani ad alta risoluzione.
Quanti artisti o etichette discografiche rendono attualmente disponibili i file HD per i loro attuali cataloghi? E per i loro titoli più vecchi?
Più del 70% di tutte le nuove uscite vengono fornite in Hi-Res. Le registrazioni sono davvero migliorate enormemente negli ultimi cinque anni. Quasi tutte le nuove registrazioni sono registrate in un formato a 24 bit e gli ingegneri digitali hanno preso la stessa strada in salita. Ascoltando una registrazione di Billie Eilish si può avere una buona idea di quanta strada abbiamo fatto. I vecchi titoli possono suonare molto meglio se sono stati ben registrati, per cominciare. Dagli anni ’50 ad oggi, i fonici specializzati in jazz e classica hanno generalmente fatto un lavoro migliore in studio e nella masterizzazione rispetto alle loro controparti nel rock o nel blues. La risoluzione di queste grandi registrazioni è stata ridotta alla qualità di un CD all’epoca, perché quello era tutto lo spazio che avevano sul CD.
Date qualche consiglio tecnico per quanto riguarda l’attrezzatura affinché gli utenti siano in grado di capire la differenza/vantaggio dei media ad alta definizione?
Un paio di cuffie e un buon ambiente d’ascolto sono sufficienti per godere della differenza tra un audio originale e uno declassato. Se il dispositivo offre un’uscita audio limitata, è possibile utilizzare un convertitore digitale-analogico (DAC) per ascoltare la musica in qualità Hi-Res. Qobuz è compatibile con la maggior parte dei partner come Sonos; quello dei diffusori intelligenti è un argomento che stiamo seguendo con attenzione.
Quali considerazioni tecniche avete dovuto fare per assicurare un download o uno streaming conveniente dei file più grandi e dei bit-rate più alti necessari per un audio di alta qualità?
Fornire un audio di qualità significa avere a che fare con file più pesanti, il che può essere impegnativo per un’app di streaming, specialmente su mobile quando lo streaming avviene in un ambiente di rete instabile. Implica una buona gestione dei cambiamenti di larghezza di banda e anche alcune soluzioni innovative per gestire una crittografia dei dati in streaming che non è ancora un’implementazione standard.
Nell’espandere una piattaforma di streaming/download in sempre più paesi, che tipo di ostacoli legali ci sono da gestire – per quanto riguarda i diritti d’autore, le etichette e i diritti di distribuzione?
Aprire in un nuovo paese significa che siamo in grado di distribuire un catalogo rilevante che potrebbe richiedere nuovi contratti e un aggiornamento dei nostri contratti esistenti. Significa anche che siamo in grado di fornire report sulle vendite e lo streaming alle società di gestione dei diritti degli artisti locali. Infine, ci possono essere specificità in termini di pagamento e gestione delle tasse.
Qobuz ha accordi con tutti i principali distributori dell’industria musicale. Gli abbonati possono trovare la stragrande maggioranza del catalogo sia delle grandi etichette sia di quelle indipendenti disponibili per lo streaming e il download, sia nazionali che internazionali, indipendentemente dalla provenienza degli artisti.
Nel vostro materiale promozionale, si sottolinea che “pochi o nessun” algoritmo è impiegato per generare playlist e suggerimenti. Perché questa scelta?
Qobuz privilegia un approccio umano per creare le sue playlist. A parte alcune caratteristiche specifiche, come i brani “più popolari” su alcune pagine di artisti, Qobuz usa poco o nessun algoritmo. Selezioniamo i brani in base ai consigli del nostro team di vari specialisti di ogni genere musicale. Queste scelte sono fatte in base a diversi criteri, tra cui le aspettative degli abbonati esigenti (composti sia da audiofili che da amanti della musica) o la migliore versione di una registrazione – un dettaglio particolarmente importante nel jazz e nella musica classica.
In breve, le nostre playlist sono il risultato di un know-how acquisito in anni di passione, al di là dell’esperienza, con un desiderio costante di trasmettere una ricca cultura musicale e di invitare le persone a fare scoperte di qualità.