PFM canta De André - Anniversary - Sferisterio di Macerata
Non si ferma il tour della Premiata Forneria Marconi, in onore dell’album e della tournée che oltre quarant’anni fa segnarono un’epoca della musica italiana.

di Alfio Morelli
Trentuno date, un inverno del 1979, un palco che ha ospitato due mondi apparentemente distanti ma destinati a incontrarsi e a creare una magia senza precedenti: Fabrizio De André, con la sua chitarra e la voce inconfondibile, e la PFM, con il suo rock progressivo e i tour mondiali alle spalle. L’idea di unire il cantautore più famoso del paese e la band più in vista dell’epoca fu di Franz Di Cioccio, colui che nella band aveva assunto anche un ruolo organizzativo e, forse, lo sguardo più lucido: fu il primo a intuire che questa collaborazione avrebbe potuto segnare un’occasione irripetibile per fare la storia della musica. Le canzoni del cantautore genovese furono riarrangiate in chiave rock, con chitarre elettriche, synth Moog e Mellotron, con assoli e rincorse che, in alcuni casi, divennero versioni più famose degli stessi originali.
Quarantacinque anni dopo, la band prog più famosa d’Italia, e più longeva, ha toccato lo Sferisterio di Macerata in una nuova tappa del lunghissimo tour dell’anniversario, il 4 settembre. Dopo un tour invernale di sessanta date, la PFM ne ha collezionate altre trenta durante la stagione estiva. In questi mesi si sono alternate due tipologie di concerti: PFM canta De André, per celebrare il fortunato sodalizio di cui sopra, e PFM Live, per proporre il vastissimo repertorio progressive del gruppo.
Sul palco si è alternata una straordinaria formazione, con Franz Di Cioccio alla voce e alla batteria, Patrick Djivas al basso, Marco Sfogli alla chitarra elettrica, Alessandro Scaglione alle tastiere ed Eugenio Mori alla batteria. Come special guest il tour ha visto anche il ritorno di Flavio Premoli dietro alle tastiere, di Luca Zabbini alla voce e alle tastiere, e di Michele Ascolese, famoso chitarrista del cantautore. Ascoltiamo dunque le voci di chi ha portato avanti questa lunghissima Celebration per le venue di tutta la Penisola.
Anacleto Papa - Direttore di produzione in tour
Anacleto, quali sono stati i primi passi di questa tournée?
Il lavoro alla produzione di questo tour è partito nel 2018, con l’intenzione di iniziare il tour nel 2019 e fare giusto una decina di concerti. Ma è successo che da allora, a parte il periodo del Covid, non ci siamo più fermati e si è trasformata in una produzione infinita. L’agenzia D&D Concerti, di cui fa parte anche Franz di Cioccio, è un’agenzia abbastanza piccola ma molto attiva, che oltre alla PFM tratta diversi gruppi storici della vecchia generazione, quasi tutti appartenenti al genere Prog.
Tra produzione e crew ci muoviamo ora in sette elementi, ai quali vanno aggiunti gli otto elementi della band.
Secondo te, continuerete anche in inverno?
Al momento sono già previste una decina di date per l’inverno, ma penso che entro la fine dell’anno qualcosa si aggiungerà. Penso che poi la band vorrà fermarsi: anche loro hanno bisogno di riposo.
Da un po’ di tempo mi assilla una domanda: perché si fanno le mezze produzioni solo in estate, visto che tutto sommato i costi non si abbattono di molto?
Non ho una risposta precisa, ma cerco di risponderti con il mio punto di vista. Non penso che i tour si organizzino con le mezze produzioni per risparmiare denaro, anche se nell’economia generale sicuramente qualcosa si risparmia. È da circa una decina d’anni che si utilizza questo sistema, e penso che ogni attore ne abbia tratto una sua convenienza: penso in particolare ai piccoli service locali, che con questa modalità sono entrati a far parte di un circuito altrimenti inaccessibile, non avendo grandi strutture e organizzazioni importanti alle spalle; questo gli ha permesso di fare degli investimenti importanti sul materiale professionale, e di dare la possibilità a molti ragazzi di iniziare una carriera e fare della gavetta per una professionalità futura. Questo non ha aiutato solo il singolo, ma ha fatto crescere il sistema: pensa a che produzioni incontravi venti anni fa, quando hai iniziato a girare per concerti e a recensire il lavoro dei service, e pensa la differenza con quello che accade oggi, dove mediamente trovi del buon materiale e dei ragazzi altrettanto preparati. Specialmente nella stagione estiva, dove le date sono molto concentrate, in una situazione di produzione intera molti back-to-back non riusciresti a farli, metteresti tutta la produzione in condizioni di lavoro stressanti, mentre con la mezza produzione è tutto più semplice. Penso che tutto sia nato dai festival che si fanno nella stagione estiva, dove è richiesto solo questo tipo di produzione, se non solo l’artista.
Questa soluzione penalizza un po’ la qualità dello spettacolo?
Sicuramente va accettato qualche compromesso, se parliamo di effetti scenografici, ma neanche più di tanto. Se invece parliamo di risultati tecnici, il sistema di mezza produzione penso possa dare dei risultati migliori: prova a pensare a un impianto audio che è già montato per tutta la stagione dove, se è stata rispettata tutta la filiera tecnica, il risultato dovrebbe essere migliore rispetto al montare lo stesso sistema ogni data in una location diversa. Il pubblico viene per vedere e sentire il suo artista, poi se manca una luce o non è programmata bene lo può anche accettare. Ma vedendo i palchi di questa estate non penso che ci siano di questi problemi.
Tornando alla PFM, queste sono tutte cose che non ci riguardano molto: loro sono una band che fa musica, lo spettacolo sono loro, e le luci servono solo da cornice. Può succedere che ogni sera ci sia una cornice leggermente diversa, ma il quadro all’interno è sempre lo stesso. A tal proposito voglio citare Mariano De Tassis, che all’inizio ha fatto il disegno luci per uno spettacolo molto bello, tenendo anche conto che in ogni data potevamo trovare delle situazioni diverse, e garantendo un risultato finale sempre piacevole.
Marco “La Nonna” Posocco - Fonico FoH
Marco, sei il fonico storico della PFM. Ci racconti come hai affrontato questo show?
Nella data di oggi siamo in versione “PFM canta De André”, dove Franz Di Cioccio assume il ruolo di crooner e fa la parte di Faber, ripercorrendo la scaletta con gli stessi arrangiamenti del famoso tour del ‘79 con De André. La scaletta dell’altra versione della spettacolo, “PFM Live”, ha invece una verve molto più rock. Nella stagione estiva il tour è ormai diventato uno standard, viaggiamo in versione mezza produzione, ci portiamo dietro tutto il materiale da posizionare a terra: regie, monitoraggio e backline. Il materiale è stato fornito dal service Off Limits di Salerno, mentre tutto il resto lo troviamo sul posto.
Non mandiamo delle richieste specifiche, ma delle indicazioni di massima. Poi siamo noi, secondo il setup che troviamo, ad adattarci per ottenere sempre un buon risultato finale. Non succede praticamente più di trovare del materiale scadente o auto-costruito, il livello è buono. Poi devo riconoscere che sono un fonico estremamente fortunato, dato che nella squadra ho con me “Zeta”, ovvero Simone Saccomandi: lui è l’anello di collegamento tra noi e il service residente, conosce le nostre esigenze, gestisce tutte le questioni tecniche e riesce a rendere ottimale qualsiasi situazione, in modo da mettermi a disposizione un setup ottimale per il mio lavoro.
Che prodotti hai scelto per il tuo lavoro?
In questo ultimo periodo, il service mi ha fatto contento e mi ha fornito un Midas Heritage D96, al posto del vecchio Pro. È rimasta comunque invariata la stage box Midas DL251, a cui siamo collegati io e la regia di palco. Come effettistica uso quasi tutto interno al banco, tranne un rack esterno con un riverbero Lexicon PCM91, due multi effetto Yamaha SPX2000, un distressor su Franz Di Cioccio e un compressore Universal Audio oltre a un dbx 160 sul basso di Djivas.
Ci tengo a sottolineare che la PFM è una band “sequenze-free”.
Simone “Zeta” Saccomandi - Reponsabile Audio e PA Man
Simone, qual è il tuo ruolo in tour?
Il mio ruolo è iniziato in fase di pre-produzione, quando ho studiato il setup audio e quello che dovevamo portarci dietro, tenendo conto delle situazioni che avremmo potuto trovare, per ottenere il miglior compromesso di qualità e di sistema di lavoro. In prossimità della data mi interfaccio poi con il responsabile audio in loco, per preparare al meglio il nostro arrivo e lo svolgimento del montaggio e della serata. Una volta sul posto, assieme a La Nonna, a secondo della location, decidiamo la postazione della regia audio, e insieme ai tecnici residenti facciamo tutti i collegamenti e io comincio ad allineare l’impianto, cercando di preparare un sistema ottimale, con il vantaggio di conoscere il lavoro del fonico.
Questa location non è una delle più facili…
Lo Sferisterio è un teatro che ha uno sviluppo in larghezza, ed è anche abbastanza alto e poco profondo. Insomma, una venue un po’ difficile. Noi abbiamo trovato un service residente che ha fatto un buon lavoro e ci ha messo a disposizione un ottimo impianto, distribuito bene, in modo da renderci il lavoro più facile.
Chi fa parte della produzione, e chi invece dipende dal service?
Siamo una squadra ibrida, ma ben affiatata. Il direttore di produzione e il fonico fanno parte della produzione, mentre noialtri facciamo parte del service che fornisce il materiale in tour, Off Limits.
Gianmaria Spina - Regia monitor
Gianmaria, ci racconti il setup del palco?
Il setup del palco della PFM è prevalentemente servito da monitor wedge sparsi nelle varie postazioni. Poi Franz Di Cioccio e Marco Sfogli usano anche gli in-ear, perché hanno l’esigenza di spostarsi e di essere sempre monitorati alla stessa maniera. Tutto il materiale è di Off Limits, compreso quella della regia: io lavoro con un banco Midas PRO2, collegato alla stage box Midas DL251. I monitor sono in gran parte Electro-Voice da 12”, poi sul fronte palco tre gruppi da due monitor da 15” in stereo, per il cantante, il bassista e il chitarrista. Alla batteria abbiamo collegato un sistema Electro-Voice composto da un sub da 18” e una testa da 15”. Infine come sidefill a bordo palco abbiamo sistemato due diffusori a due vie full range con due 15” e una tromba con un 2”, per restituire una diffusione più omogenea.
Raffaele Onorato - Operatore luci
Raffaele, qual è il disegno luci messo in campo per la PFM?
Il disegno luci nativo è di Mariano De Tassis, io sono entrato come operatore luci in tour. Devo riconoscere che è stato fatto un eccellente lavoro, che ci ha dato la possibilità, con tutto quello che si trova nelle varie situazioni, di ottenere quasi sempre lo stesso risultato finale. Noi chiediamo 18 wash, 12 spot, 8 beam più qualche blinder, che di solito troviamo già montati all’arrivo. La PFM, almeno nello spettacolo di De André, non ha bisogno di tanti effetti, il disegno luci è abbastanza teatrale con pochissimi movimenti; la versione PFM Live è invece più rock e mi permette di sbizzarrirmi con qualche movimento in più. In regia lavoro con una console ChamSys.
Di solito arrivo la mattina dello show day con i colleghi, prendo il possesso della postazione, faccio i vari collegamenti, e nel pomeriggio comincio a verificare i puntamenti – per quello che si può fare alla luce del sole – e se tutto torna. Per quanto riguarda le dati invernali, quando giriamo con tutta la produzione, il lavoro viene svolto in modo completamente diverso.
Gabriele Rocchi - Responsabile audio DDM Eventi
È doveroso fare due chiacchiere anche con il service residente, che qui ha fornito il materiale necessario all’evento.
Noi facciamo parte di DDM Eventi, che allo Sferisterio fornisce materiale audio, luci e strutture per una decina di concerti, che si svolgono tutti dalla seconda metà di agosto fino a metà settembre. Oltre alle tecnologie, rimaniamo a disposizione delle produzioni che arrivano per dare il nostro supporto alla riuscita dell’evento. Lo Sferisterio è una location un po’ anomala, sono diversi anni che facciamo la fornitura di materiale a questo teatro per la stagione estiva, e abbiamo raccolto molta esperienza nel risolvere i problemi di diffusione di questa venue. Quest’anno abbiamo montato un PA tutto Meyer Sound, dotato di un main da due cluster, sospesi ai lati della struttura, composti ognuno da 10 cabinet Meyer Sound M’elodie, più due sistemi da 6 MICA appoggiati a terra, ai lati del palco, come side, sopra due sub Meyer Sound 700-HP in configurazione End-Fire. Per gli altri sub abbiamo adottato invece una soluzione mista: posizionarli nella buca dell’orchestra non era la soluzione ottimale, ma per problemi logistici avevamo solo quella opzione; allora abbiamo un gruppo di due 700-HP in configurazione End-Fire e due gruppi di tre Meyer Sound 650-HP in configurazione cardioide. Infine per coprire le prime file abbiamo usato 8 moduli RCF HDL 20-A sparsi davanti al palco. Dalle esperienze raccolte negli anni, ci è sembrato il compromesso migliore per coprire al meglio tutti i 2500 spettatori distribuiti nel teatro.
Silvio Padova - Responsabile luci DDM Eventi
Silvio, ti occupi delle luci per conto del service residente. Ci racconti il tuo lavoro nel dettaglio?
Mi occupo di tutto quello che riguarda le luci e le alimentazioni. Ho un ruolo di interfaccia tra lo Sferisterio e la produzione che arriva. Di solito vengo contattato in anticipo, ricevo le richieste con le esigenze della produzione, sia per quanto riguarda l’effettistica sia per le alimentazioni. Nel limite del possibile cerco di accontentare tutti e fare in modo che al loro arrivo sia tutto pronto.
Qui abbiamo una configurazione abbastanza standard, che riesce a soddisfare quasi tutte le esigenze; poi in alcune produzioni c’è anche qualche pezzo per integrare le luci. Il materiale che mettiamo a disposizione è prevalentemente materiale Robe, con una serie di spot, wach, ribalte strobo e accecatori, il tutto collegato con nodi Luminex.
PFM
Franz Di Cioccio Voce e Batteria
Patrick Djivas Basso
Lucio Fabbri Violino
Eugenio Mori 2° Batteria
Alessandro Scaglione Piano e Tastiere e Moog
Marco Sfogli Chitarre
Michele Ascolese Chitarra Classica
Luca Zabbini Tastiere Chitarra e Voce
MANAGEMENT E PRODUZIONE D&D CONCERTI
Iaia De Capitani Management e Booking
CREW
Anacleto Papa Production Manager on tour
Francesco Pucci Assistant Band
Mariano De Tassis Lighting Designer
Marco Posocco Fonico Sala
Luigi Mandìa Rep. Tecnico
Simone Zeta Saccomandi Rep. Audio P.A. Man
Gianmaria Spina Fonico Palco
Francesco Gatti Backliner
Fabrizio Riello Backliner
Raffaele Onorato Lighting Operator
Giuseppe Biondo Truck Driver
Giuseppe Sciabola Truck Driver