Luca Morson - Fonico di palco
Giovedì 21 settembre Claudio Baglioni è tornato a Roma con un Rock-Opera Show mozzafiato: intervistiamo i professionisti in tour.
Claudio Baglioni ci ha abituato a degli standard molto alti: quando siamo entrati nello stadio del tennis del Foro Italico di Roma, al primo colpo d’occhio abbiamo colto subito l’originalità del palco e della struttura. Andiamo dunque a indagare l’ideazione e la messa in opera di questo piccolo grande evento, dalla produzione, all’audio, all’impatto visivo, con i professionisti in tour.
Luca, tu sei il nostro friulano DOC. Cosa combini da Baglioni?
Il mio lavoro ormai da tempo è quello del fonico di palco. In questa produzione mi hanno posizionato dietro i video LED, in alto dietro il palco, ma a parte questa stranezza sto svolgendo il solito lavoro di fonico dei monitor. A parte il posto con la visuale del palco coperta, per cui sono costretto a seguire lo spettacolo tramite monitor, ho uno spazio abbastanza confortevole e fuori dalla confusione dei cambi palco. Per sopperire alla limitazione della visuale abbiamo posizionato a bordo palco e nei passaggi principali una quantità importante di talkback, che possono collegarsi con me per eventuali comunicazioni. Al momento è andato tutto in maniera tranquilla, e abbiamo usato questo sistema molto di più durante le prove.
Il banco apparecchiato degli archetti per i coristi.
Hai tanti musicisti da tenere sotto controllo.
Io sotto la mia giurisdizione ho due batterie, basso, due chitarre, quattro fiati, quattro archi, tre tastieristi, cinque coriste e, per non farci mancare niente, anche un coro gospel di ventotto persone. Fuori dal mio controllo ci sono inoltre cinquantadue performer e naturalmente Claudio Baglioni.
Come hai organizzato il setup ?
Abbiamo usato cinque rack o splitter DiGiCo: uno per la regia FOH, uno per la regia monitor, uno per lo stage left e uno per lo stage right, più un quinto per la postazione sequenze. Tutti questi rack sono interconnessi tra loro tramite rete in fibra. Tutti i musicisti sono serviti tramite un loro personal mixer o direttamente con in-ear e cuffie. Per Claudio e le coriste ovviamente tramite in-ear personali.
Per il resto, ho coperto tutto il palco con diffusori a uso dei performer, in cui mandare il totale del programma. Molto importante è la postazione delle sequenze, gestita da Alessandro Roseo, stage manager che lavora da sempre con Claudio. Lui deve avere sempre tutto sotto controllo, dato che praticamente ha in mano lo show: dalle sequenze parte anche una traccia SMPTE timecode. Alessandro deve seguire tutti i movimenti di Claudio, perché è lui che decide quando dare lo start e lo stop.