L’inaugurazione della 
Torre Generali

La produzione dell’evento di inaugurazione del più grande distretto urbano dedicato allo shopping in Italia, architettura d’eccellenza immersa in un’ampia area verde a Milano.

di Mike Clark

a 30112017 0117 AntinoriCityLife Shopping District, il più grande distretto urbano dedicato allo shopping in Italia, è immerso nel secondo parco pubblico della città di Milano ed è inserito nella grande architettura contemporanea delle Tre Torri firmate Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind.La galleria commerciale su due livelli, che ospita ottanta negozi, un supermercato, venti ristoranti e bar e sette sale cinema per un totale di 1200 posti, e la Torre Generali (soprannominata Lo Storto) sono entrambe state progettate dallo studio londinese Zaha Hadid Architects. Presente in oltre sessanta paesi, con settantaseimila dipendenti e cinquantacinque milioni di clienti, il Gruppo Generali è una delle principali realtà assicurative al mondo, la maggiore compagnia assicurativa italiana e il secondo gruppo assicurativo per raccolta premi complessiva in Germania. Generali Real Estate è una delle principali società di asset management immobiliare nel mondo con oltre 27 miliardi di Euro di attivi, oltre ad essere titolare al 100% di CityLife. La torre è destinata ad essere la sede principale del gruppo a Milano: una volta completata, l’area, in precedenza occupata dalla Fiera di Milano, ospiterà anche appartamenti, uffici e il primo campo pratica di golf d’Europa in un centro cittadino.

Per produrre l’evento d’inaugurazione ad alto profilo, Filippo Rocca (co-fondatore dell’agenzia milanese di comunicazione e progettazione eventi Parking Srl) ha contattato Jimmy Pallas, un viso molto noto sullo scenario italiano dei grandi eventi, responsabile anche dello spettacolo a Piazza del Popolo per celebrare i vent’anni di attività di Radio Capital con Nile Rogers e Chic, e Party Like a Deejay, la grande festa di Radio Deejay all’Unipol Arena di Bologna, con artisti come Ligabue ed Elisa. Dopo i suoi studi all’Accademia delle Belle Arti di Brera, Pallas ha iniziato la sua carriera da produttore di eventi, organizzatore, production manager e scenografo e, con la sua società (9PM con sede a Milano), oggi ha oltre 7500 spettacoli al suo attivo. A proposito dell’evento a CityLife, Pallas spiega: “Il concetto dello spettacolo e la direzione dell’evento sono miei, basati sull’idea di fondere insieme video, laser e audio; il progetto è stato definito insieme a Claudio Santucci di Giò Forma”.

Santucci continua: “Abbiamo contribuito al concetto del ‘lightscraper’, stabilendo l’impostazione generica delle luci e l’idea di usare la mappatura laser sugli infissi verticali delle vetrate, creando questi effetti di slancio verticale che esaltano le caratteristiche principali di torsione della torre”. 

 Essendo stato il primo a realizzare un progetto di questo tipo e di queste dimensioni, Pallas ha preferito tenere per sé alcune informazioni sulla soluzione dei problemi affrontati, ma ha ammesso: “Il lavoro più grosso è stato quello di stendere oltre quindici chilometri di fibra ed installare interruttori automatici su ognuno dei 44 piani dell’enorme edificio. Un altro problema consisteva nell’assicurare una fornitura sufficiente di energia elettrica, visto che la costruzione non era ancora connessa alla rete, e questo ci ha costretto a mettere in campo undici gruppi elettrogeni!”.

Per assicurare che la grande folla convenuta nella zona per l’evento potesse godere a pieno degli effetti dell’illuminazione e dei laser anche nel caso in cui la serata fosse stata limpida, la squadra di produzione ha schierato ben undici nebulizzatori industriali, che i tecnici hanno dovuto smontare, caricare sugli ascensori e poi ri-assemblare e posizionare sul tetto – senza poter contare sull’ausilio di un muletto! 

I totale sono stati necessari oltre settanta camion di apparecchiature da installare all’interno del grattacielo.

Domenico Carnuccio, ingegnere del suono per MMS (Milano Music Service, una delle realtà leader nel settore audio ed illuminotecnica) continua: “Per le performance dei vari artisti, che comprendevano Ornella Vanoni (accompagnata da un’orchestra di trentatré elementi), Simona Molinari e Saturnino, abbiamo messo in campo due cluster di nove L-Acoustics KARA, sei sub KS28 e sei 8XT come front-fill. I finali erano tutti LA12X e i monitor X15 HiQ. Come console, abbiamo utilizzato una coppia di Digidesign Venue Profile”.

All’esterno, invece, c’era un unico cluster Electro-Voice, con quattordici XLC127+ e sedici X-SUB, adibito a coprire la piazza antistante al grattacielo. La colonna sonora dello spettacolo è stata mandata in onda con un sistema multitraccia e tenuta in perfetta sincronia con le luci e i laser tramite una traccia SMPTE.

Pallas ha aggiunto: “Lo spettacolo è riuscito in pieno anche grazie al lavoro del lighting designer e di Ryan Hagan di ER Productions”. Il lighting designer in questione è Marco “Made” De Nardi, un professionista con quasi trent’anni di esperienza professionale al suo attivo, qui coadiuvato da Lorenzo Bassano per la programmazione della console GrandMA2. De Nardi commenta: “Abbiamo strutturato la torre in questa maniera: su ogni piano sono stati installati due Claypaky Sharpy e due A.leda B•Eye K20 in prossimità delle vetrate. Sul terrazzo dell’ultimo piano, abbiamo montato quattro teste mobili Novalight High Ground da 2 kW.  “La difficolta è stata il lavorare in un cantiere work-in-progress, quindi con tanta polvere, e la necessità di utilizzare dei cablaggi lunghissimi”. 

Oltre a colorare i piani del grattacielo, sono stati utilizzati anche i raggi bianchi dei proiettori Claypaky per creare straordinari effetti a “ventaglio” che uscivano dall’angolo della torre e, nonostante la quantità sorprendentemente ridotta di prodotti su ogni piano, gli effetti ottenuti erano veramente di altissimo impatto visivo, grazie ad un lavoro di posizionamento molto accurato.

Ryan Hagan, co-fondatore di ER Productions, società britannica pluripremiata per i suoi spettacoli laser (con artisti del calibro di Kylie Minogue, Robbie Williams e Muse, e ultimamente in Italia con il tour di Lorenzo), spiega: “Anche se in passato avevamo già mappato laser su strutture architettoniche, la mappatura di un grattacielo è stata un ‘first’ per noi – la Torre Generali (alta 185 metri) è stata la struttura più alta sulla quale avessimo lavorato fino a quel momento”. La squadra di ER a Milano comprendeva Hagan (progettazione e programmazione del sistema laser) e Rupert Morse (programmatore capo e tecnico laser) nella postazione N.1/regia FoH, fuori dal mall, ed i tecnici laser Miles Baldwin e Liam Luckhurst in altre due postazioni all’interno di condomini adiacenti ancora vuoti. “Abbiamo impiegato – spiega Hagan – ventiquattro dei nostri Laser RGBY Phaenon Pro 30000 da 30 W, divisi in tre siti di proiezione, interconnessi da 1200 m di fibra con la regia FoH. Il fatto che la Torre, con i suoi quarantaquattro piani, si ‘torce’ mentre sale verso il cielo ha richiesto un’attenzione particolare nella fase di pianificazione e progettazione”. Sulle due facciate maggiori dell’edificio, ER ha impiegato dodici teste Pheanon per lato e ha mappato ventiquattro raggi verticali larghi dieci centimetri. Novantasei zone di proiezione sono state usate (48 per lato) per creare con i contenuti (compresi i video) un’unica superficie di proiezione che seguiva le curve dell’edificio; la programmazione è stata molto facilitata dall’utilizzo del software Beyond di Pangolin. Dalla postazione FoH, dodici unità hanno mappato le strutture lineari in acciaio dell’esterno del grattacielo: sei posizionate sulla sezione curva più in basso e sei sulla parte più alta, formando un’unica grande superficie di proiezione. Hagan ha concluso: “Ringraziamo Claudio Santucci and Jimmy Pallas di 9PM per averci coinvolto in un progetto così mozzafiato!”.

 
Da sx: Alberto Molinari (CityLife), Filippo Rocca (Parking), Jimmy Pallas, Michele Miaolo (Radio DeeJay).

 

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