K-array – Capture-KMC20
La tecnologia line-array applicata al microfono di K-array.
di Michele Viola
K-array ha senz’altro una notevole esperienza nella tecnologia line-array ‘pura’. Da quando ha lanciato il suo primo diffusore a colonna sottile, nel 2007, ha continuato a perfezionare i suoi line-array composti da sorgenti sonore full-range ravvicinate utilizzando una tecnologia che il marketing aziendale ha denominato PAT – Pure Array Technology.
Adesso la stessa tecnologia è applicata anche ai microfoni, recente novità nel catalogo K-array.
Capture-KMC20 contiene otto capsule cardioidi da 4 mm, condensatori electret, allineate, appunto, in configurazione line-array. Pur così sottile, KMC20 offre tutti i vantaggi della tecnologia line-array. In particolare, la polare di direttività praticamente cilindrica implica una diminuzione di sensibilità di soli 3 dB con il raddoppio della distanza, invece dei 6 dB tipici dei trasduttori puntiformi.
La vera sfida da affrontare in sede di progettazione e di ingegnerizzazione del prodotto è stata rappresentata dalle dimensioni, particolarmente contenute, oltre all’estetica ricercata e meno impattante possibile.
La miniaturizzazione porta con sé, ovviamente, difficoltà dal punto di vista meccanico ed elettronico; tutti problemi che K-array ha già affrontato con successo nei suoi diffusori slim da installazione. Basti pensare, ad esempio, al diffusore K-array Vyper-KV52, composto proprio da otto altoparlanti da 1" in linea, oppure il minuscolo K-array Lyzard-KZ14, contenente un array di quattro driver a lunga escursione da 0,5" alloggiati in un’elegante cassa costruita intorno a uno chassis particolarmente resistente.
Capture-KMC20
Il microfono è formato da un sottile stilo, contenente il dispositivo di ripresa vero e proprio, fissato su un’elegante base cilindrica.
La base, formata di un blocco di ottone fresato e tornito, ha la forma di tre cilindri concentrici posti uno sopra l’altro ed è rifinita con una deposizione galvanica in rutenio sabbiato e con il logo K di K-array inciso al laser.
L’inclinazione del microfono rispetto al piano superiore della base di supporto può variare tra 90° e 145°, in ogni direzione.
Un pad anti-vibrante in silicone spesso 4,75 mm fissato sotto la base garantisce una trasmissione di rumore trascurabile dalla superficie di appoggio alle capsule che compongono l’array.
Il microfono Capture-KMC20 è disponibile in due versioni: KMC20V è pensato per essere utilizzato in posizione verticale, mentre KMC20H è progettato per essere utilizzato in orizzontale, nel qual caso può diventare praticamente invisibile. Ciò che differenzia le due versioni è sostanzialmente l’angolo di troncamento della base e alcune rifiniture conseguenti. La base per la versione verticale è troncata con un’inclinazione di 62° rispetto all’asse del cilindro; il sottile telaio del microfono è fissato alla base attraverso una sfera di ottone tramite la quale è possibile regolarne l’inclinazione e l’orientamento. Stringendo l’anello superiore, è possibile bloccare il connettore sferico e fissare di conseguenza il microfono nella posizione desiderata. La base per la versione orizzontale è invece troncata con un’inclinazione di 40° rispetto all’asse del cilindro; all’interno del connettore cilindrico, due O-ring agevolano l’ancoraggio del microfono in una posizione perfettamente orizzontale. Una piccola vite (M3 × 3) nella parte bassa della base ha la funzione di bloccare il microfono una volta orientato nella posizione desiderata.
Il microfono
Il telaio di sostegno del microfono, decisamente sottile, è costituito da una barra in ottone di forma parallelepipeda a sezione quadrata di 6 mm di lato. Il corpo di ripresa è costituito da otto capsule cilindriche di diametro 4 mm e spessore 2 mm, assemblate su una scheda elettronica di 0,6 mm di spessore. Nel telaio sono poi incise due sottili feritoie, nelle quali vengono inserite due griglie in acciaio di 0,3 mm di spessore, fissate tramite due piccole piastre metalliche avvitate l’una sull’altra. L’insieme viene poi sabbiato, per ottenere una finitura opaca omogenea, e impreziosito da un bagno galvanico in rutenio.
Lo spessore così sottile rende Capture-KMC20 particolarmente discreto, adatto ad una varietà di applicazioni in cui l’estetica va curata con attenzione, come gli studi televisivi o le migliori sale per convention, congressi e riunioni.
La tecnologia PAT
PAT, come già scritto sopra, è un acronimo per Pure Array Technology, la tecnologia utilizzata dall’azienda toscana per i suoi array. Come si può forse intuire dal nome, PAT non è altro che l’applicazione consapevole di un principio fisico in sé piuttosto semplice, nonché ovviamente ben noto al costruttore fiorentino, ovvero il controllo della direttività tramite la disposizione di diversi trasduttori in array. Non c’è alcuna particolare elaborazione elettronica all’interno del microfono, se non un semplice preamplificatore/sommatore, alimentato via phantom; le caratteristiche provengono dalla configurazione fisica e, ovviamente, dall’attenta selezione dei componenti, e delle capsule in particolare.
Nel dettaglio, le caratteristiche salienti dei microfoni che utilizzano la tecnologia PAT sono la minima variazione di sensibilità al variare della distanza tra il microfono e la sorgente e il diagramma polare particolarmente stretto, ovvero una direttività particolarmente spinta, nel piano contenente l’asse dell’array. La direttività sul piano perpendicolare all’asse dell’array coincide con la direttività di ciascuna delle singole capsule e rimane quindi relativamente ampia.
Quando è montato in posizione verticale, il microfono non solo non raccoglie i suoni provenienti dalla parte posteriore, grazie alla caratteristica polare cardioide delle capsule utilizzate, ma è anche insensibile ai suoni e ai rumori provenienti da sopra e da sotto, riducendo drasticamente la ripresa del rumore ambientale. D’altra parte, l’ampiezza della caratteristica polare sul piano orizzontale e la bassa sensibilità rispetto alla distanza tra il microfono e la sorgente permettono all’oratore una sorprendente libertà di movimento, senza influire in maniera significativa sul livello sonoro o sulla qualità del segnale audio. L’ampia polare sul piano orizzontale può permettere anche di riprendere più oratori con un unico microfono.
Quando Capture-KMC20 è montato in orizzontale, d’altra parte, la ripresa risulterà particolarmente ampia sul piano verticale e molto stretta sul piano orizzontale, e questo consentirà di riprendere solamente la persona davanti al microfono eliminando i contributi che provengono dalle direzioni laterali; l’oratore potrà eventualmente muoversi in verticale, ad esempio sedersi o alzarsi in piedi, senza influire in maniera significativa sulla qualità sonora o sul livello.
Il know-how progettuale e produttivo di K-array è stato premiato dall’Osservatorio Permanente del Design ADI con la selezione del prodotto Capture-KMC20 per il prestigioso volume ADI Design Index 2018, che raccoglie annualmente il meglio del design italiano e che terminerà con l’assegnazione del premio Compasso d’Oro 2020.
Specifiche tecniche
Trasduttori | 8 × 4 mm condensatore electret |
Banda passante | 80 Hz - 15 kHz |
SPL max | 105 dB SPL (@ 1 kHz & 1 Pa; THD < 10%) |
Sensibilità | –37 dBV (@ 1 kHz) |
SNR | 55 dB (@ 1 kHz & 1 Pa; pesato A) |
Assorbimento elettrico | 7 mA |
Connettore | XLR maschio 3 poli |
Dimensioni | 6 mm × 6 mm × 226 mm |
Peso | 32 g |
Contatti: Exhibo