Flavia Chianese - Executive Manager
Abbiamo assistito alla data anconetana di Queen at the opera, lo show rock-sinfonico basato sulle musiche dei Queen.
Abbiamo assistito alla data anconetana di Queen at the opera, lo show rock-sinfonico basato sulle musiche dei Queen. Ascoltiamo dalle voci dei protagonisti la nascita e il successo di questo show così inusuale.
Flavia, ci racconti i primi passi di questa produzione?
Queen at the Opera nasce da un’idea di Simone Scorcelletti, CEO e fondatore di Duncan Eventi, agenzia che gestisce il progetto. Si tratta di un’agenzia giovane, che sta lavorando al massimo per far crescere le sue produzioni e per portare in Italia i migliori spettacoli internazionali. Per dirne una, abbiamo da poco concluso un piccolo tour di cinque date con The Duke Ellington Orchestra, l’orchestra originale americana, che riporteremo sicuramente più avanti.
La produzione di Queen at the Opera nasce proprio da un’idea originale di Simone, che è sempre stato un amante della band, già da ragazzo.
Girate con una produzione tecnica non grandissima, ma molto dignitosa, vi portate dietro una quarantina di persone, le location sono prestigiose, l'ufficio stampa è quello dei grandi nomi… Insomma qual è il vostro segreto? Molte tribute band fanno fatica a trovare date negli oratori.
Sicuramente noi non lavoriamo come una tribute band. La nostra idea è quella di proporre uno spettacolo musicale che sia improntato sulle musiche dei Queen, e che si configuri come un omaggio alla band.
La scaletta non è composta solo dalle hit dei Queen: siamo andati alla ricerca delle più belle composizione di Freddie Mercury e Montserrat Caballé, che è probabilmente una delle più grandi soprano del mondo. E c’è un’altra differenza con il mondo delle tribute: non tutte le canzoni di Freddie vengono interpretate da cantanti uomini, molte canzoni vengono piuttosto interpretate da voci femminili.
Per quanto riguarda la nostra crescita, dipende forse dal fatto che abbiamo pensato ed elaborato un progetto credibile, con delle idee molto chiare sull’obbiettivo. Abbiamo lavorato sull’immagine, sulla comunicazione e sulla promozione, e grazie a Parole & Dintorni ci siamo guadagnati la credibilità dei promoter. Molti hanno creduto in noi e ci hanno dato la possibilità di calcare location importanti e prestigiose.
Un altro punto a nostro favore è il fatto che siamo una piccola agenzia, e che gestiamo tutto all’interno: produzione, booking, rapporti con gli artisti, presumendo che è quello che sappiamo fare meglio. Non ti nascondo che nei due anni di pandemia abbiamo sofferto molto, ma fortunatamente siamo riusciti a oltrepassare il guado.