Eagles a Lucca

Anche quest’anno siamo stati attratti dal programma del Summer Festival di Lucca, veramente interessante e sempre ben organizzato da D’Alessandro & Galli. Si comincia con gli Eagles, concerto a cui abbiamo assistito, seguito poi da I Prodigy, Elisa, Stevie Wonder, Tedeschi-Trucks Band, solo per citare alcuni nomi del cartellone sviluppato dal 2 al 26 luglio. Lo scorso anno avevamo assistito al meraviglioso concerto di Diana Krall, sound che si sposava perfettamente con una serata di mezza estate nella Piazza Napoleone di Lucca; stessa magia è avvenuta quest’anno con gli Eagles che, con i loro classici, ci hanno tenuti incollati con le orecchie e gli occhi per un’ora e quaranta minuti (minimo sindacale) al palco.
Nelle righe conclusive dell’articolo dello scorso anno, avevo azzardato una richiesta a D’Alessandro e Galli: portare all’edizione successiva, cioè quest’anno, Norah Jones o Susan Tedeschi, e guarda un po’ chi ritrovo in cartellone? Susan Tedeschi con la Trucks Band, per i più sconosciuta ma mia grandissima icona rock americana. Non voglio pensare che abbiano letto il mio articolo e abbiano voluto accontentarmi, ma se così fosse… per il prossimo anno posso sperare in Norah Jones?
Ma ritorniamo alla realtà. Quando sono arrivato, colpevolmente in ritardo, la piazza era davvero stipata di gente oltre ogni immaginazione, così non ho avuto la possibilità di fare le solite interviste; ho però preso qualche informazione da David Lapini di Amandla Productions, ormai un’istituzione a Lucca, che mi raccontato un curioso episodio: “Come da accordi con l’agenzia – spiega – avevamo montato tutto come da richiesta, luci audio e video, preparando tutto il set up per l’arrivo della mezza produzione degli Eagles. Martedì 1 luglio nel primo pomeriggio arrivano cinque bilici della loro produzione e il loro fonico ci anticipa che dobbiamo smontare il main PA, perché il gruppo suona solo col proprio impianto, anche se dalle parole del fonico capiamo che non ha niente contro quello che abbiamo montato noi, anzi... Quindi si inizia il lavoro di smontaggio e montaggio dei due impianti, ma nasce subito un problema: siccome la piazza è abbastanza larga, servono per forza dei side laterali, cosa che avevamo già previsto, considerate le esperienze degli anni passati, quindi si decide di montare il loro Clair come main e lasciare come side il nostro MLA”.
In effetti, si poteva notare una certa mancanza di omogeneità nella diffusione, come spesso succede in questi casi di “fritto misto”. Facendo un giro per la piazza durante la serata, ho ascoltato infatti un sound a macchia di leopardo: ai lati, serviti dall’MLA, c’era una timbrica abbastanza sbilanciata sulle note medio alte, con una certa assenza nella zona sotto i 100 Hz, poiché i sub del “nuovo” main erano stati pensati per coprire direttivamente la zona centrale, dove si ascoltava una timbrica più profonda e completa sulla gamma bassa, anzi anche con qualche dB in più che non guastava affatto. Ma queste sono pignolerie tecniche, perché si è trattato comunque di un bel concerto, con uno dei gruppi più blasonati del rock in grado di ipnotizzare il pubblico con un finale in cui ha potuto proporre di fila tre brani come Hotel California, Take it easy e Desperado che da soli valgono il biglietto della serata.
Mi sono piaciuti molto anche i contributi video sul grande schermo e le luci, mai invasive, bensì rivolte ad illuminare in modo quasi teatrale la band, usando solo colori senza movimenti: non servivano in effetti tanti aiutini esterni, lo spettacolo era la band e la sua musica.
Un unico piccolo appunto è però sulla durata del concerto: un’ora e quaranta minuti; se non sbaglio, bis compresi, hanno suonato 18 pezzi, sinceramente pochino, e, mi è parso, senza eccessivo entusiasmo. Sicuramente ha giocato il fatto che la serata di Lucca fosse l’ultima tappa del tour europeo e forse il gruppo non vedeva l’ora di tornare a casa dopo una tournée lunga un’ottantina di date!

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