Display LED - seconda parte
Un’introduzione ai maxischermi componibili. Tipi di mattonelle LED: standard rental, mesh, trasparenti, Flex magnetici, rollable, foldable, LED creativi.
di Vittorio Dalerci
In questa puntata, elenchiamo sommariamente le più diffuse tipologie di ‘mattonelle’ LED, evidenziando le loro differenze nelle varie applicazioni.
Precisiamo da subito la terminologia da utilizzare, per evitare approssimazioni che in qualche caso possono generare incomprensioni anche tra operatori e centri di assistenza, con risvolti a volte comici: per ‘cabinet’ si intende una sezione completa di parte meccanica e moduli LED. Spesso in gergo viene usato il termine ‘mattonella LED’ per indicare l’intero cabinet, quando in realtà indica solo il modulo che contiene i LED e i circuiti necessari al loro pilotaggio.
Come già preannunciato nel precedente articolo, gli schermi LED sono principalmente divisi in cabinet per applicazioni indoor o outdoor, e in cabinet per installazioni rental o fisse.
Con questa classificazione in mente, vediamo in dettaglio le tipologie di cabinet LED più utilizzati:
Standard rental (sia indoor sia outdoor): cabinet 50 cm x 50 cm o 50 cm x 100 cm, generalmente con scocca in pressofusione. Esistono anche cabinet con formato 48 cm × 48 cm, e ora per i passi piccoli (fine pixel pitch) si utilizzano cabinet piccoli, essendo molto più delicati; sono cabinet generalmente configurati per realizzare display di dimensioni complessive 609 cm × 343 cm, in formato 16:9 (609 cm/16*9=343 cm).
Mesh (sia indoor sia outdoor): con questo termine si intende un cabinet con perimetro ben definito, all’interno del quale si trova una mesh (maglia) con una trama di LED che lascia abbastanza spazio da poter vedere attraverso. Un esempio di soluzione mesh è il modello Acronn Ultra Wave 8,92 mm che è stato utilizzato per costruire schermi di dimensioni importati (anche fino a 500 m2) per i concerti di Jovanotti e Ligabue: il modello è formato da cabinet di 50 cm x 100 cm (b × a), ed è dotato di uno slide che apre e chiude delle feritoie tra le righe dei LED, per far passare effetti luce o diminuire la resistenza al vento.
Curtain o trasparenti (sia indoor sia outdoor): con questo termine si intendono cabinet formati da tante bacchette che ricordano una ‘tenda’, con una percentuale di trasparenza molto più elevata rispetto alla soluzione ‘mesh’. Ad esempio, in un passo 10 mm ‘curtain’ si può raggiungere una trasparenza fino all’85%.
Flex magnetici (in genere soltanto indoor): sono mattonelline LED che sfruttano i circuiti stampati flessibili. I LED SMD sono montati su un lato del circuito stampato flessibile, mentre dall’altro lato sono montati i circuiti integrati dedicati al loro pilotaggio (detti lamp driver). I componenti LED sono protetti da una maschera di plastica nera, che li rende più resistenti agli urti e alle flessioni e contribuisce inoltre ad aumentare il contrasto nella riproduzione dei video. Non hanno viti di fissaggio, ma bottoni magnetici di diversa forza che garantiscono la tenuta dei moduli LED su telai metallici appositamente progettati. Per quanto riguarda i formati, i passi più utilizzati sono il FlexP5, FlexP4 e il FlexP2.5, dove i numeri finali delle sigle si riferiscono al passo (pixel pitch – cioè la distanza delle singole sorgenti LED tra loro, espressa in mm). In riferimento alla tipologia Flex magnetici preferiamo non parlare di cabinet, ma di ‘moduli LED’.
Rollable (arrotolabili, sia indoor sia outdoor): esistono varie soluzioni di LED display arrotolabili; sono facili da trasportare, leggeri e utilizzabili per composizioni curve o piane; si possono allestire in tempi molto ridotti rispetto ai cabinet rental standard, e costituiscono la soluzione ottimale per utilizzi scenografici a curve ampie orizzontali o verticali. Uno dei costruttori di riferimento è ROE Visual.
Foldable (ripiegabili, sia indoor sia outdoor): per LED ripiegabili si intendono dei particolari schermi a forma di ‘pacchetti’. Anche questi, pur più rigidi dei precedenti, consentono il montaggio di schermi LED display in tempi rapidi, incluse soluzioni di carattere molto ‘scenografico’. Si ripiegano a pacchetto e si ripongono rapidamente nei flight case, pronti per il successivo utilizzo.
Display LED creativi (generalmente indoor): più che di ‘cabinet’ già pronti per essere assemblati tra loro, parliamo di ‘moduli LED’ di forma particolare, che giustapposti creativamente consentono la realizzazione di effetti accattivanti. Parliamo quindi di moduli circolari, triangolari, trapezoidali. In questa categoria rientrano a pieno titolo anche i moduli LED Flex magnetici: una volta assemblati tra loro, secondo la soluzione creativa scelta, occorre cablarli tramite cavi per la trasmissione dei dati (in genere flat cable) e cavi di alimentazione, a differenza dei cabinet finiti già pre-cablati e contenenti tutto il necessario per funzionare in maniera modulare.
I cavi dati partono da una sending card opportunamente programmata per poter controllare il numero di moduli disponibili e la risoluzione adatta. In poche parole, va generato un file (in formato .rcfg o .rcfgx se si utilizza la piattaforma di controllo Novastar, .rcg se si utilizza la piattaforma LINSN, eccetera) che sarà opportunamente calibrato per la soluzione creativa del caso. In genere basta inviare il progetto, con i dati tecnici dei moduli utilizzati, all’azienda di riferimento per il protocollo utilizzato: il loro servizio tecnico fornirà il file necessario a pilotare il tutto e nel modo migliore.
Materiali impiegati nella costruzione dei cabinet
Indoor rental: inizialmente in barre di alluminio, fissate le une con le altre con semplici viti/bulloni; questa soluzione, seppur buona ed economica, non garantiva una precisione elevata nel formare pareti LEDwall dall’aspetto totalmente uniforme. Si è passati oggi a cabinet in alluminio in pressofusione, utilizzando delle matrici (o stampi) che garantiscono una struttura meccanica sempre identica.
Un ulteriore passaggio è avvenuto con l’utilizzo di leghe di magnesio e alluminio per la costruzione di cabinet, principalmente per alleggerirne ulteriormente il peso.
Indoor installazioni fisse: principalmente alluminio, laddove occorre non caricare di troppo peso la parete di supporto; talvolta anche ferro, nel caso l’ambiente non risulti critico (poca umidità) e occorra contenere i costi.
Outdoor rental: come per Indoor rental.
Outdoor installazioni fisse: alluminio, ferro con trattamento antiossidante, acciaio inossidabile.
Nel prossimo articolo parleremo delle varie tipologie di lampade LED.
Le puntate precedenti:
Le puntate seguenti: