Davide Pedrotti - Lighting e set designer
Ascoltiamo le voci dei protagonisti del nuovo tour di Salmo: il FLOP Tour 2022.
Ancora una volta, il rapper Salmo riesce a stupire anche noi veterani del live. Il suo tour è partito il 17 novembre da Firenze, per poi toccare i palazzetti di tutta Italia. Andiamo ad ascoltare uno dei professionisti che ha permesso la creazione e la messa in campo di questo tour.
Davide, quest’anno ci siamo visti a San Siro da Ultimo, in una situazione molto più intima, con atmosfere particolari. Sbaglio o qui hai cambiato filosofia?
Per prima cosa, bisogna dire che Salmo è un artista molto diverso e l’impatto doveva essere allo stesso modo diverso. In secondo luogo, qui ricopro un ruolo più completo: ho la possibilità di lavorare su tutto il palco, non solo come light designer ma anche come set designer. Ho progettato tutta la scenografia e, di conseguenza, anche tutto il processo del montaggio video che andava mandato sullo schermo. Il lavoro sul video è stato fatto a tre mani, assieme ad Andrea Folino di REEF Studio, che ha creato tutti i contenuti, e a Paolo Quintozzi di ROOF Videodesign, che gestisce la messa in onda. Con questo trio abbiamo creato tutto quello che vedrai durante il concerto, dalle luci ai bellissimi contributi video.
Il concerto si basa su tre momenti ben distinti tra di loro. Durante la prima ora l’artista è sul palco con la band, e la scaletta prevede i suoi brani più famosi. È il momento più d’impatto del concerto, in cui abbiamo concentrato tutti gli sforzi creativi sia nelle luci sia nei contenuti. I video vengono sapientemente mixati da Paolo e mandati sugli schermi semitrasparenti, che permettono di creare una serie di situazioni in cui l’artista si muove davanti oppure dietro lo schermo. La stessa cosa avviene per le luci, molte delle quali sono davanti lo schermo, ma molte sono anche dietro, per creare ambientazioni ed effetti diversi.
La seconda parte si tiene su un piccolo stage, in mezzo al pubblico, e prevede una parentesi acustica, molto più d’atmosfera, quasi all’opposto del primo tempo. In questa fase ho solo usato due fari, che dal palco lavorano come occhio di bue e illuminano l’artista. Attorno al palco piccolo ho poi utilizzato delle lampade d’arredamento a LED bianchi, per illuminare il resto della band e creare un’ambientazione molto raccolta. Infine, con il ritorno sul palco e il DJ set, abbiamo di nuovo giocato sia con le luci sia con il video per creare un vero e proprio evento EDM.
Che materiali hai scelto?
Niente di sofisticato, tutto materiale standard ma di grande potenza. I wash sono dei Claypaky B-EYE K25, gli spot sono dei Robe Forte, le strobo sono GLP JDC1. Il tutto controllato con dei banchi grandMA.
Questo GLP si comincia a vedere spesso sui palchi.
Penso sia un prodotto ben riuscito, che permette di avere una potenza molto alta. Si può usare sia come strobo, sia come wash, sia come effetto, e in tutti e tre i casi è un faro che si nota. Noi qui ne abbiamo parecchi, e infatti si notano parecchio!
Cosa ci puoi dire dello schermo video?
Sicuramente, dopo l’artista, il video è la parte predominante del concerto. Non è stato semplice arrivare a questo risultato, è stato un vero work-in-progress: abbiamo fatto tante riunioni, ne sono scaturite tante idee, e poi grazie al lavoro e all’esperienza che abbiamo raccolto siamo arrivati a questo risultato. Intanto, abbiamo optato per uno schermo semitrasparente. Inizialmente avevamo previsto solo un rettangolo centrale, poi abbiamo aggiunto due ali laterali con un angolo di qualche grado. Questa forma dello schermo ci ha dato la possibilità, usando un certo tipo di immagini, di creare degli effetti tridimensionali, a volte con delle profondità e a volte con dei rilievi. Questa situazione svantaggia gli spettatori posizionati molto lateralmente, che si perdono una parte dell’effetto. Ma lascio i dettagli ad Andrea e Paolo.