Davide Lombardi - Fonico FoH
Il trentennale della carriera di Andrea Bocelli tra le meravigliose colline di Lajatico.
Dal 15 fino al 19 luglio si è tenuta un’edizione speciale del Teatro del Silenzio, la diciannovesima: ospiti internazionali e grandi professionisti sono atterrati in Toscana per festeggiare il trentennale della carriera di Andrea Bocelli. Siamo partiti dal backstage per intervistarli tutti.
Usciti dall’ufficio di produzione, ci dirigiamo verso la regia audio: qui incontriamo Davide Lombardi, un altro personaggio che ammiriamo per il suo percorso professionale.
Davide, l’ultima volta ci siamo visti a Roma con i Simply Red, e adesso ti trovo con Bocelli.
Si, sono sempre più coinvolto nei tour con Andrea. Gli impegni sono tanti, e per riuscire a coprire tutti gli eventi in cui il maestro è coinvolto, ho creato una squadra di tecnici altamente specializzata che mi segue in ogni lavoro, per poi appoggiarci ai service audio locali. Qui a Lajatico, oltre a Stefano e Filippo, ci sono anche Mario Bianchi, stage artist coordinator, e Alessandro Cestaro che mi ha supportato nel sound design e ha qui il ruolo di system engineer.
Qual è il tuo ruolo?
Oltre al mix, sono il responsabile audio dell'evento, che significa creare il sound design, pianificare il sistema di monitoraggio, interagire con l'orchestra, la house band, il direttore d’orchestra ed essere il riferimento audio per ogni ospite che si è esibito. In eventi filmati di questa portata in cui la priorità è data alle luci e telecamere, la richiesta più importante è stata quella di mantenere un’alta qualità audio, mettendo d’accordo anche il broadcast, il regista e gli show designer. Il service Agorà, oltre al materiale di prima qualità, ci ha messo a disposizione dei ragazzi veramente fantastici, con i quali è stato un vero piacere lavorare, capitanati da Filippo Panella.
Cosa puoi dirci riguardo alle tue scelte tecniche?
Nelle regie audio abbiamo usato DiGiCo, in regia FoH ci sono due console SD7 uguali, e in regia monitor altre due SD7. Come succede di frequente negli show di questa importanza, si è deciso di usare due mixer per dedicarne uno esclusivamente all’artista principale, cioè Bocelli e i suoi ospiti, mentre l’altro è dedicato all’orchestra; una scelta che è stata fatta sia in regia di sala sia in regia monitor. Per microfonare Andrea la scelta è ricaduta su un microfono ad archetto: per esigenze di scena doveva continuamente spostarsi. Dopo diverse prove abbiamo optato per un archetto con capsula DPA 6066, che abbiamo collegato direttamente in digitale a 32 bit al DiGiCo SD-Rack e che arriva, sempre nel dominio digitale, direttamente ai nostri mixer. Sul microfono di Bocelli non faccio tante modifiche: il segnale entra abbastanza pulito nel canale, aggiungo solo un pò di riverbero con un Bricasti; quando arriva un segnale di qualità c’è poco da aggiungere.
I tre cluster del PA.
L’obiettivo del fonico é restituire al pubblico ciò che riceve dal palco nel modo più trasparente possibile. Qui in sala facciamo anche una registrazione multicanale di backup, mentre il broadcast riceve i segnali direttamente dagli SD-Rack via MADI, che poi tratterà in post-produzione.
Puoi dirci qualcosa dell’impianto audio?
L’impianto è composto da tre torri per lato, due leggermente più piccole sul palco, formate da 8 L-Acoustics K2 più 2 Kara, con dei sub nascosti; la scelta deriva non solo dalle possibilità limitate di costruzione intorno a quei punti – dovuta ad una collina non uniforme – ma anche per motivi di scena. Mentre sulla prima torre delay ho potuto osare di più, e così ho montato 8 L-Acoustics K1, 2 L-Acoustics K2 e 8 subwoofer L-Acoustics SB18 sospesi in versione cardioide. Sulla terza torre, ho osato ancora di più, dato che dovevo servire tutta la tribuna in fondo: ho montato 10 L-Acoustics K1, 2 K2 e 8 sub KS28 appesi sempre in configurazione cardioide. Infine sul palco ho posizionato dei sistemi Syva con relativi bassi, mentre sul fronte palco ho dovuto mimetizzare degli altoparlanti Kara, sempre per esigenze di ripresa.
Per finire la chiacchierata vorrei dire due parole nei confronti del mio predecessore: con onore ho raccolto l’eredità di Andrea Taglia, a cui vorrei dire grazie per gli insegnamenti che mi ha trasmesso. Da lui ho appreso molto e nei suoi confronti nutro grande stima e rispetto.