Daniele Pavan - Operatore luci
L’artista festeggia trent’anni sulle scene con una squadra tecnica ormai più che rodata.
Siamo ritornati a vedere Max a fine marzo, a Bologna. Abbiamo trovato un palasport pienissimo e un artista che sta vivendo una nuova giovinezza. Andiamo dunque a vedere cos’è successo dietro le quinte di questa produzione targata Vivo Concerti e coordinata sul campo da LemonandPepper.
Daniele Pavan, spiegaci questo disegno luci.
Il disegno luci è stato curato dalla Blearred. È una ripresa, opportunamente aggiornata, del disegno che avevamo portato negli stadi durante la scorsa stagione. A dicembre avevamo curato anche le due date a Roma e le tre a Milano, mentre adesso lavoreremo in molti palasport fino a maggio.
Ho visto diversi spettacoli curati da Blearred, e ho notato che si passa da disegni delicati, come per Ultimo, a disegni di grande impatto, come per i Måneskin. Max dove lo posizioniamo?
Questo è un concerto dove le luci e i video si bilanciano durante tutto lo show. L’artista stesso lo definisce uno spettacolo “tamarro”!
Il concerto è una festa continua, con una scaletta composta dai maggiori successi di Max Pezzali. Il pubblico canta e balla continuamente, e quindi anche con il disegno luci abbiamo seguito il trend. Il disegno è abbastanza lineare, con cinque americane dritte su cui abbiamo montato Claypaky Mythos come spot, Claypaky K20 come wash, e in fondo una batteria di 30 Ayrton MagicPanel. Il tutto è condito da SGM Q7, da GLP X4 e da qualche proiettore Vari-Lite.
Un nuovo trend delle luci è usare le BAT Truss con i fari dentro le americane…
Noi usiamo il metodo tradizionale, alla vecchia: montiamo e smontiamo a ogni spettacolo. Entriamo alle otto del mattino e per pranzo è tutto montato. Le BAT Truss hanno dei vantaggi e degli svantaggi: è vero che ti fanno risparmiare tempo nel montaggio e nello smontaggio, ma di contro necessitano di più spazio nel trasporto. Nel nostro caso, il gioco non valeva la candela.