Simone Squillario - Fonico FOH
Siamo andati a Rimini per incrociare l’ultima fase del tour di Ligabue: intervistiamo i protagonisti.
Il lungo tour è iniziato nel 2022, con il compleanno dei trent’anni presso l’RCF Arena; poi è proseguito con sette date all’Arena di Verona a ottobre, due date negli stadi di Milano e Roma nell’estate 2023, e altre due date in Arena; ultimo ma non ultimo, il tour indoor di una trentina di date. Il 30 ottobre siamo andati a Rimini per intervistare le professionalità che hanno ideato e messo in campo il progetto.
Simone, ci siamo già visti al concerto di Salmo, ma in questa famiglia sei una new entry. Intanto, complimenti per essere arrivato in “serie A” così in fretta.
Grazie! Io sono arrivato da Ligabue l’anno scorso, con i sette concerti all’Arena. In quell’occasione mi ero portato in eredità un banco SSL, che mi sono goduto appieno per il suo suono incredibile. Per questo tour, data la situazione più impegnativa, oltre a una precisa scelta artistica, abbiamo scelto diversamente: qui ogni sera cambia la scaletta, e serviva un mixer dove uno snapshot del pezzo, con tutte le memorie e i settaggi, potesse essere richiamato in un battibaleno. Con l’SSL sarebbe stato un po’ più laborioso. Quindi eccomi qui tornato al mio mixer preferito, Avid. In questa situazione non uso outboard esterni: sono collegato con un server Waves, dove ho praticamente tutto quello che mi serve. Non sono collegato nemmeno al timecode, preferisco fare tutto manualmente, dato che si tratta di un concerto molto suonato.
È la prima volta che lavori con l’impianto RCF?
È la prima volta che lo uso in una situazione indoor, perché l’ho già sperimentato sia in Arena, sia negli stadi. Devo dire che è un prodotto di alto livello, che fornisce un’ottima riserva di potenza sulla parte bassa e un’ottima chiarezza sulla parte media.