MSC Seaview - Tecnologie da crociera

A bordo della nuova super-nave di MSC quasi pronta per il suo viaggio inaugurale.

di Alfio Morelli

a msc super fincantieri 1400x600Il mercato delle navi da crociera è per noi dello show business uno dei più importanti, capace di assorbire non solo grandi quantità di materiali tecnologici, ma anche di dare lavoro stabile a molti tecnici ed artisti, poiché ogni crociera prevede spettacoli diversi ogni sera, di norma tutti di ottimo livello, ed intrattenitori fissi per tutto il viaggio distribuiti nelle varie venue.
Chi non l’ha mai vista da vicino, o non è mai entrato dentro una nave di questo genere, forse non si rende conto pienamente dell’impressionante imponenza di queste città galleggianti. Nel caso della Seaview, ultima arrivata in casa della svizzera MSC dopo la gemella Seaside, parliamo di una stazza lorda di 154.000 tsl (la portaerei più grande nel mondo, la G.H.W. Bush, per capirci, ha un dislocamento di “solo” 103.600!) per 323 metri di lunghezza, cioè come tre campi di calcio. È in grado di dare alloggio a 5119 ospiti, distribuiti fra i 18 ponti e le 2066 cabine, ai quali si aggiungono i 1413 membri dell’equipaggio. Questa enorme città solca i mari alla velocità di ben 22 nodi, a cominciare dal 2 giugno di quest’anno, quando è stata consegnata, armata di tutto punto, ed ha iniziato a percorrere la sua rotta nel Mediterraneo occidentale.

b IMG 9405Prima di tale data, ci è stato possibile recarci presso la Fincantieri di Monfalcone, proprio dove si stava completando l’allestimento di questa meraviglia della tecnica.
Arrivati nel paese friulano, si ha subito l’impressione che esso viva e lavori intorno ai cantieri navali. Adriano Sansone, come convenuto, ci aspetta proprio all’ingresso e, dopo aver espletato le operazioni di registrazione, ci avviamo verso la nave.
Attraversando il cantiere, si incontrano migliaia di lavoratori provenienti da ogni parte del mondo, si ha l’impressione di essere in una moderna Babele. Dopo aver percorso diversi corridoi, scale, aver scansato un’infinità di lavoratori, ciascuno intento alle proprie mansioni, arriviamo al teatro della nave, ma siamo certi che senza una guida ci saremmo sicuramente persi. Il teatro è già tecnicamente completato, tanto che sono già attesi, fra meno di 24 ore, i primi artisti, per iniziare le prove degli spettacoli. Dopo un breve tour nel backstage, troviamo uno spazio per la nostra intervista. “La mia figura in questo percorso – ci spiega Adriano – è quella di Show Technology Manager, e lavoro per Lady Bug Production, un’azienda di produzione con sede a Lugano con diverse succursali, a Londra e a Barcellona. Si occupa di fornire ai clienti, quali villaggi vacanze, catene di hotel di lusso, ed in questo caso di compagnie o navi da crociera, spettacoli su misura.“Con MSC, nostro committente, abbiamo un accordo secondo il quale noi forniamo e gestiamo il teatro principale della nave, in cui si svolgono gli spettacoli più importanti. Ci occupiamo della realizzazione e della produzione di tutti gli spettacoli che si svolgono durate le varie crociere. Questo teatro, rispetto ad altre navi simili, è stato realizzato con una capienza minore, circa 900 posti, per un’ottimizzazione degli spazi e delle risorse. Ogni giorno si fanno tre repliche dello stesso spettacolo ma ogni giorno lo spettacolo cambia: un giorno c’è uno spettacolo classico, il giorno dopo uno spettacolo pop, il giorno seguente un balletto o uno spettacolo di prestigio e così via. “Con questo sistema – continua Adriano – riusciamo ad accontentare in modo più omogeneo i 5000 passeggeri di questa nave. Per quanto detto, siamo stati ovviamente coinvolti anche nella scelta tecnica dei materiali; infatti una dotazione di base standard è fornita da MSC, ma viene poi completata dalle nostre richieste specifiche. Il nostro è un lavoro lungo e dettagliato, che inizia due anni prima del varo, quando la compagnia ci dà l’incarico. Iniziamo a lavorare collaborando con l’ufficio MSC di Londra che coordina tutti i lavori e le varie aziende impegnate nell’allestimento della nave. In questo caso troviamo fra i fornitori l’azienda CM, con Claudio Mazzucchelli come consulente tecnico, Videlio-HMS, Tait e Stage Technologies, che realizzano il palcoscenico e tutte le sue parti in movimento, e noi di Lady Bug Production che ci occupiamo della parte tecnico-artistica finale. Tutte queste aziende, assieme all’armatore, realizzano il progetto finale. Nel caso di Seaview, l’indicazione dell’armatore era chiara: tutte le tecnologie, per quanto riguarda l’illuminazione, dovevano essere green, quindi senza alcuna lampada tradizionale. 
Possiamo paragonare Lady Bug Production ad un’agenzia di spettacolo che cura anche la produzione tecnica di un tour o di uno show?
Esattamente: all’inizio del contratto viene stabilito un budget che comprende l’ideazione di tutti gli spettacoli, la ricerca degli artisti, la realizzazione finale della parte tecnica, la realizzazione e la gestione durante la crociera di tutti gli spettacoli. In una crociera, l’intrattenimento è una voce fondamentale dell’organizzazione: visto che i croceristi passano la maggior parte del loro tempo sulla nave, bisogna fare il possibile per non farli annoiare e dar loro il maggior comfort possibile. La volontà dell’armatore è stata subito chiara: tutte le tecnologie a bordo devono essere le più evolute e le più affidabili possibili. Infatti un’altra voce fondamentale nella ricerca dei materiali è l’affidabilità dei prodotti, perché quando una nave parte non si ferma più: da quando si avvia la prima volta, il motore di un’imbarcazione da crociera non viene più spento per tutta la vita della nave. Per questo sulla nave viene attrezzato un laboratorio in grado di fare le riparazioni di prima necessità; noi in magazzino abbiamo del materiale di scorta per qualsiasi esigenza ed i nostri fornitori devono essere in grado in tempi brevissimi di farci trovare il pezzo di ricambio o il tecnico al primo porto di attracco utile in qualsiasi parte del mondo.
Puoi descriverci le tecnologie installate in questo teatro? 
Partendo dall’impianto audio, tutti i mixer della nave sono Yamaha, collegati con protocollo Dante; tutti i collegamenti passano attraverso un DSP Biamp Tesira, con la quale gestiamo qualsiasi connessione o collegamento. Il materiale di diffusione, sia nel teatro che in tutta la nave, è realizzato con materiale del marchio tedesco Fohhn. Va sottolineato che il teatro, oltre ai normali spettacoli di intrattenimento serali, durante il giorno viene utilizzato per altre mille esigenze. Come sugli aerei, ad ogni salita dei croceristi bisogna fare un briefing per la sicurezza, poi ci sono le presentazioni delle escursioni, si fanno dei giochi, quindi il teatro è sempre in funzione. Le tecnologie devono rispettare tutte queste esigenze.La parte video è composta dal grande schermo LED che fa da fondale, ma anche le quinte laterali mobili sono ricoperte da video LED; in aggiunta a questi schermi sono stati montati diversi videoproiettori con relativi schermi mobili, che vengono usati sia in abbinamento agli schermi LED per effetti particolari o da soli per uso di servizio.Anche con l’impianto audio, pur seguendo standard classici, abbiamo realizzato una diffusione in grado di soddisfare tutte le nostre esigenze. La diffusione principale è stata realizzata con due cluster laterali sospesi, ognuno con quattro sezioni di medio-alti e due bassi a terra; sopra a questi bassi sono stati appoggiati due diffusori a larga banda, usati solo per esigenze di servizio, riunioni per la sicurezza, presentazioni delle escursioni, riunioni interne o piccole esigenze interne. Sotto il palco, per un ulteriore rinforzo delle basse frequenze, sono stati installati quattro sub, mentre nel soffitto, a metà teatro, è stata collocata una serie di diffusori come linea di ritardo, con sei speaker accompagnati da dodici sub a soffitto.Oltre a questi diffusori principali, abbiamo montato una serie di diffusori di servizio: il monitoraggio sul palco, sia da soffitto che in floor, e i diffusori per le prime file. Tutto questo può sembrare esagerato, ma in reltà non lo è, anche perché il teatro è abbastanza grande, con una profondità di 38 metri. Tecnicamente sarebbe bastata la potenza dell’impianto principale, ma si è preferito avere una diffusione in sala più lineare e più morbida per poter offrire una qualità maggiore allo spettatore. Per la parte microfonica abbiamo usato un sistema radio Shure ULXD4D con trasmettitori ULX-D2 e capsule KSM9 per tutti gli spettacoli in cui si possono usare microfoni palmari, mentre per gli spettacoli recitati usiamo degli headset Countryman. Per il monitoraggio in scena usiamo un sistema in-ear monitor Shure, con auricolari della serie SE625.Passando alla parte luci, il soffitto è purtroppo piuttosto basso per un teatro, con un’altezza di soli 5 metri, ma in una nave bisogna accontentarsi; sopperisco però a questa mancanza con una bella lista di materiale: circa 200 pezzi, con i quali ho costruito un bel set-up che soddisfa tutte le esigenze degli spettacoli in cartellone su questa nave. A parte dieci Robe MegaPointe, montati su un elemento circolare centrale Litec, tutti gli altri prodotti montati sono a LED: Claypaky SharBar e A.leda K20, Robe Spikie e Spiider, Elation Color 5 e 30 Ayrton Ghibli dei quali sono innamorato e non dimenticherei che il parco luci è gestito dalla grandMA2 full-size, come backup una MA command Wing ed un MA VPU per il video / pixel mapping.
Mi racconti qualcosa in più su questo innamoramento?
È un proiettore con una potenza luminosa importante ed una versatilità ineguagliabile. Lo uso in modalità beam, spot, profile e wash. Al contrario di altri prodotti che realizzano tutte queste funzioni non senza compromessi, Ghibli ha un’ottima resa su ogni applicazione. Sulla funzione profile, che noi usiamo tantissimo, usa due tipologie di alette sagomatrici, una più netta sulla versione spot ed una più sfumata sulla versione wash. Con i trenta pezzi montati facciamo il 50% dello spettacolo. Altra chicca che ci ha proposto Molpass è la macchina del fumo MDG con CO2: dopo una trafila non proprio semplice per avere tutti i permessi per l’uso della CO2 su una nave, finalmente abbiamo il risultato che cercavamo. Visto che il teatro della nave è uno spazio ermetico, e l’aria viene continuamente immessa e riestratta nell’ambiente con un sistema meccanico, con le macchine del fumo tradizionali si creavano delle nuvole in scena, brutte da vedere, mentre con questo sistema riusciamo a creare una nebbia uniforme e trasparente in assenza di luce concentrata, ma appena viene usato un fascio di luce concentrata, questo viene disegnato in aria così bene da sembrare quasi su uno schermo.
Quanti spettacoli avete in cartellone?
Noi facciamo sette spettacoli diversi ogni settimana, ed ogni spettacolo viene replicato tre volte al giorno. Spaziamo tra spettacoli classici, moderni, rock, pop ecc. Per il fabbisogno della settimana ci portiamo dietro 1600 costumi, e solo per adattarli uno per uno ad ogni artista ci sono settimane di lavoro.
Come fate a gestire tutti gli imprevisti del caso?
Per quanto riguarda la parte tecnica, come dicevo siamo organizzati con un centro assistenza interno alla nave, detto LES (Local Entertainment System) che nel più breve tempo possibile risolve il problema o sostituisce il pezzo. Abbiamo tanto materiale al seguito che potremmo soddisfare le esigenze di diverse tournée! Ma se c’è un imprevisto che coinvolge le persone la faccenda diventa più complicata. Se si deve sostituire un artista per il canto o la recitazione, non è un grosso problema, tutti i ragazzi sono intercambiabili come personaggi; inoltre per ogni artista ed ogni spettacolo abbiamo le parti di tutti registrate su un multitraccia, e all’occorrenza possiamo utilizzarle per lo show. Diventa invece più difficile se succede qualcosa ad un artista acrobata, un trapezista o un giocoliere ecc. Sulla nave ci sono anche due regie broadcast, una per ricevere news e sport da tutto il mondo in sei lingue diverse: ci sono più o meno una quarantina di decoder satellitari con relativi abbonamenti per ricevere canali via satellite e trasmetterli alle cabine e ai monitor nei luoghi comuni, ed una seconda che trasmette solo avvenimenti interni o comunicazioni di servizio. Ogni giorno si svolge il bingo, un gioco con premi favolosi: l’evento si svolge nel teatro, da dove si può partecipare, ma in diretta viene trasmesso anche in piscina al maxi schermo LED posto dall’altra parte della nave, a circa trecento metri e 10 ponti più in alto. Questa trasmissione deve essere trasmessa live streaming in modo bidirezionale in diretta perché i due punti devono comunicare in tempo reale. Tutti questi collegamenti sono realizzati in fibra ottica e tutti i punti sono interconnessi tra loro tramite due grandi nodi a stella che permettono di connettersi da qualunque luogo ad un qualsiasi altro punto della nave. Altra voce molto sentita in teatro è la sicurezza degli artisti: Tait e Stage Technologies ha sviluppato un sistema tra i più evoluti al mondo, sia per la movimentazione dei pannelli LED sia, in particolar modo, il sistema winch, cioè il sistema di sospensione per gli acrobati. Lavora e controlla tutti i movimenti in 3D, visto che non solo gli acrobati vengono sollevati verticalmente, ma questo sistema deve tenere conto anche del movimento della nave quando è in navigazione.
Come si diventa fornitori di MSC?
Non è una cosa semplice: prima di tutto occorre essere un’azienda affidabile, con un background consolidato, avere prodotti innovativi, affidabili e conosciuti sul mercato, avere una buona reputazione nell’assistenza prevendita e nel post-vendita, assicurare assistenza su tutte le rotte della nave, assicurare un continuo aggiornamento ai tecnici che usano il materiale e, non ultimo, essere concorrenziali con i prezzi. Entrare nella cerchia dei fornitori della MSC è un buon investimento per il futuro: l’armatore, come strategia, cerca di standardizzare il più possibile tutte le apparecchiature tecniche, per avere un’ottimizzazione dei prodotti molto elevata ed un’intercambiabilità del personale viaggiante, senza che sia necessario un corso di aggiornamento continuo da una nave all’altra. Come vedi è un mondo abbastanza complicato ed abbiamo parlato di un solo ambiente, neanche tanto grande, della nave: prova a pensare alla complessità della sala macchine o alle cucine che devono dare da mangiare tutti i giorni ad oltre seimila persone. 

Ringraziamo Adriano e ripercorriamo la strada a ritroso. Salutiamo la maestosa Seaview, che ci guarda dall’alto, con la promessa che il saluto sia un arrivederci, magari in navigazione, con un drink in mano al posto del registratore! 

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