Gigi D'Alessio - Ora Tour 2014

Il cantante napoletano ritorna in scena con una produzione essenziale ma ben costruita, capace di adattarsi ai teatri come alle venue più importanti senza mai snaturarsi.

di Giancarlo Messina

 

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Porta il titolo di “lorenziana memoria” ORA il nuovo singolo di Gigi D’Alessio, così come il nuovo tour.

Prodotto con la consueta professionalità dall’azienda di riferimento dell’artista, la GGD, e distribuito da Live Nation Italia, il tour ha toccato venue molto differenti, passando dai palazzetti ai teatri. Una produzione molto snella ma al contempo con un paio di idee piuttosto furbe che valorizzano il materiale a disposizione.
Fra queste abbiamo apprezzato una sorta di effetto 3D realizzato facendo interagire i video del fondale a LED con delle immagini frontali, poste davanti l’artista, proiettate su un telo trasparente di tripolina: niente di stravolgente ma certamente un ottimo special per arricchire lo spettacolo. Belle anche le luci, curate da Massimo Tomasino come il resto del visual, mai eccessive anche nei momenti più intensi e sempre ben calibrate.

Nulla da eccepire alla diffusione audio, immediatamente perfetta già nei primi pezzi, cosa piuttosto strana, semmai leggermente peggiorata col successivo aumento di volume, ma parliamo di inezie. Roberto Rosu, insieme al PA engineer Luigi Giandonato, ha svolto come sempre un ottimo lavoro, con una voce sempre intelligibile ed un mix equilibrato e gradevole, forse più complesso di quello che si possa immaginare.

Insomma uno show gradevole che ha coinvolto il pubblico, non troppo numeroso, a dire il vero, nella data riminese, sebbene il tour arrivasse da diversi importanti sold out.

D’Alessio, dal canto suo, è sempre il professionista che conosciamo, preparato musicalmente e vocalmente, in grado di risparmiarsi con mestiere, senza mai togliere emozione allo show.

Abbiamo chiesto agli amici in tour di spiegare ai nostri lettori i dettagli della produzione.

Sandro Frascogna, Direttore di produzione

“Lavoro con Gigi per la prima volta – ci dice Sandro – e la cosa più sorprendente è la sua semplicità! Gli artisti devono dare l’esempio, soprattutto in periodi come questo. Basti pensare che ieri, a Firenze, Gigi è arrivato in taxi ed è andato via con l’auto del runner! Anche in tour non ha pretese particolari, è davvero un professionista con cui fa piacere lavorare. La produzione è di GGD, ed è molto semplice: due bilici, con audio e luci, tutto materiale fornito dall’azienda Lombardi Service. Queste dimensioni sono ottimali per il nostro lavoro: veniamo qui a Rimini da un back-to-back, ma alle 13.00 eravamo già pronti, perché è una produzione giusta, partita per fare i teatri, anche se in effetti abbiamo fatto più palazzetti che teatri, senza alcun problema.
“Il palco lo prendiamo sul posto, un normale 16 x 14 metri, abbiamo solo un rigger nostro, Marco ‘Bomber’ Marini, che arriva alle sette del mattino con me ed il responsabile luci, Emiliano. Così, quando i tecnici arrivano, trovano tutti i punti pronti, alle 13 è l’ora dei backliner che arrivano e montano tutto: alle 16 siamo pronti per le prove.
“Abbiamo quattro americane più due, più leggere, sulle quali attacchiamo la tripolina che usiamo come schermo per alcune proiezioni. Abbiamo anche un bel fondale LED, e forse ci sono fin troppe luci, tanto che in alcune location stiamo stretti. Arriviamo da Napoli, Roma Acireale, Firenze con i teatri pienissimi. Qui a Rimini è una data atipica, abbiamo pure un problema alla console che però risolveremo sicuramente.
“A seguire il tour con me per Live Nation – continua Sandro – ci sono due professionisti di altissima caratura, due veri ‘carri armati’: Laura Palestri e Riccardo Genovese. Direi che forse siamo anche in troppi!”.

Roberto Rosu – Sound engineer

“La band – spiega Roberto – è quella di sempre: lavoro con Gigi dal ’99, anche in studio, ed i suoi dischi sono quelli con i quali mi diverto di più, perché ha sempre preso musicisti di primissimo livello, senza badare a spese, inoltre è prodotto dal bravissimo Pennino, ed il suo sound è sempre stato un marchio di fabbrica. Nel nuovo disco c’è forse una maggiore maturità nella scrittura, ma il sound è sempre quello che caratterizza la sua musica da anni, ed è il motivo per cui io seguo anche dal vivo, proprio per cercare di riprodure le sue sonorità durante i concerti.
“È uno show molto suonato – continua Roberto – infatti abbiamo un sistema Pro Tools che però è usato per registrare tutte le date e per il virtual soundcheck; le poche sequenze hanno quasi solo cori e orchestre, cioè le parti impossibili da riprodurre sul palco, e sono mandate tramite un Logic dal pianista Roberto Della Vecchia: 12 linee con il time code per sincronizzare i video.
“In regia uso un Profile con due Stagerack, plug-in della Waves, il C1 come de-esser sulle basse, poi SSL sulla ritmica, transient designer e vari riverberi: tutto interno al mixer, senza outboard.
“Alla fine – spiega Sandro – mixo un’ottantina di canali; infatti sul palco ci sono parecchi microfoni: Beyer Dynamic Opus sui tom, AKG C414 per gli overhead, Shure SM57 ed AKG C451B per snare up ed SM57 snare down, C451B per hi-hat; sulle percussioni uso un misto di Opus, C451 ed SM57. L’unica percussione elettronica è un pad della Korg, molto bello, che ha diverse zone sensibili in base alle quali cambia il suono, ed ha sonorità molto interessanti. Anche le chitarre hanno un bel sistema: alla fine a me arrivano in DI, stereo, già con i propri effetti. Lavoro spesso in studio con il grande Michael Thompson, uno dei session-man più conosciuti negli Stati Uniti, con il quale un giorno ci siamo messi a provare le differenze fra questo sistema ed i microfoni sui coni degli amplificatori; ci siamo accorti che su alcuni suoni lo speaker simulator addirittura dà un attacco maggiore, che in alcune tessiture pop ad incastro conferisce quella chiarezza che migliora il mix e lo rende più facile. Dal vivo c’è anche un problema in meno da gestire, anche perché i due chitarristi hanno scelto dei suoni complementari che distinguono timbricamente le due chitarre.
“Capitolo ‘voce di Gigi’: alla fine sono tornato al classico SM58 radio, perché è quello con cui riesco a trovare meglio il posizionamento nel mix e a correggere subito qualsiasi problema di innesco. Poi ho due C1, uno per togliere l’effetto prossimità e l’altro usato come de-esser (campana larga sui 6000 Hz), dopo channel strip SSL, per fare il suono della voce in termini di EQ e limiting, poi un 1176 molto morbido e molto lento in attacco e rilascio; finisco con varie mandate su cui ho ad esempio dei delay, ed emulazioni del System 6000 TC.
“Per la diffusione – conclude Roberto – nelle prime file usiamo dei front-fill con un mix diverso, ad esempio con la voce più alta, perché batteria e percussioni arrivano già dal palco. Così ho usato dei gruppi, uno con batteria e percussioni, uno basso e cassa, uno con rullante, uno con le armonie, uno con ambienti, uno con la voce di Gigi ed uno con le chitarre, proprio per fare il mix diverso per i frontifill o il cluster centrale, lavorando molto in sinergia con Chucky, il PA engineer”.

Luigi Giandonato – PA engineer

“Abbiamo un doppio impianto – spiega Luigi – che adoperiamo in base alle venue: 32 sistemi di Adamson Y10 per i palazzetti e poi delle Spektrix che in casi come questi (105 Stadium Rimini – ndr.) uso come front-fill. A Napoli abbiamo usato il 15” ‘Energia’, per richiesta della produzione che voleva qualcosa in più su quella piazza molto importante.
“Uso di solito 12 teste, al massimo ne ho montate 28 (14 x 2). Generalmente mando a Luca Guidolin, che segue il rigging plot, lo screen shot del software con il numero dei sistemi e i pesi, anteriori e posteriori. Come sub usiamo i doppi 21”, accoppiati con le Y10, ne ho otto in LCR. Con le Spektrix uso i sub dedicati con i doppi 18” per la parte medio bassa, crossoverati leggermente più alti e tagliati un po’ prima, mentre per l’infra uso il 21”: alla fine viene fuori un cinque-vie.
“Qui – continua Luigi – ho un’altra via dedicata ai front-fill: ho un matrix mixer in cui confluiscono i gruppi del banco, sistema più facile da gestire. In questo gruppo la batteria sta a ‑8 dB, gli altri gruppi a ‑2 dB, mentre la voce di Gigi è a 0 dB, perché la parte strumentale tende ad uscire di più. Ovviamente il sistema è ritardato di circa 9 millisecondi, circa tre metri, rispetto alla batteria, anche se poi la rifinitura la faccio ad orecchio, così come l’EQ.
“Poi ci sono da fare le correzioni durante il concerto, che io eseguo dal terzo brano per consentire alla band di scaldarsi e capire come suonerà tutto lo show.
“Sulle basse – racconta Luigi – calcolo il delay e vedo cosa cambia nell’allineamento rispetto alle alte: di solito c’è da correggere circa 1 ms a causa del calore dell’aria che cambia con la presenza del pubblico. Dipende poi molto dal posto.
“Per il crossover utilizzo il Lake, che ha dei filtri come nessuna altra macchina, molto più morbidi della concorrenza, poi ho Smaart7, una scheda Motu ed un sistema Electrosonic per la sonda wireless, testato per fare le misure. Abbiamo inoltre sei microfoni d’ambiente, che usiamo per dare alle televisioni il program più l’ambiente.
“La matrice – aggiunge Luigi – è invece realizzata con Galileo”.

Enrico Romanelli - Monitor engineer

“Ho fatto l’allestimento – Racconta Enrico – insieme al fonico di palco storico di Gigi che è Marco Della Torre, impegnato in un altro lavoro, poi ho preso in mano da solo la situazione per questo tour.
“La console è una Yamaha PM1D, e il monitoraggio misto prevede wedge e IEM, perché Gigi ha voluto di nuovo un po’ di volume sul palco. Al posto dei side abbiamo però preferito dei wedge. Il resto della band usa amplicuffie a cavo o IEM ew300 G3 Sennheiser. I sistemi radio sono invece Shure UHF‑R. Il batterista ed il percussionista hanno un mixerino con mix separati e creano da soli il loro ascolto preferito.
In uscita ho tutto pieno, perché ho almeno una quarantina di out. Gigi vuole un mix molto equilibrato, senza nemmeno troppa voce, mentre gli altri musicisti richiedono un mix più scarno ma sbilanciato sul loro strumento.
“Non uso outboard – continua Enrico – tutto è interno a questo banco, che trovo ancora uno strumento valido, forse con l’unica pecca dell’ingombro fisico. Tutto è compresso, ma in maniera molto leggera. Ho una snapshot per ogni brano e tutto è in total recall, compresa la voce; una scelta di Marco, anche se io di solito preferisco tenerla in safe, per evitare di smanettare durante il concerto, anche se in effetti fin adesso non mi è capitato spesso.
“Io seguo il monitoraggio IEM quasi sempre concentrato sul mix di Gigi, anche perché gli altri musicisti mi richiedono pochissime modifiche. Anche i tre backliner usano IEM per le comunicazioni nostre e con la sala: sono Riccardo Marinelli, Massimo Pucacco e Federico Maracaglia.
“Dai cluster rientra poco, dipende dalle venue, ma in qualche modo il rientro non dà fastidio, anzi aiuta cassa e basso.
“Interessante da segnalare l’uso di uno scanner RF Explorer da 120 dollari, che va benissimo! Hanno fatto anche un software da 300 dollari che individua le frequenze libere e calcola l’intermodulazione. Si collega in USB al PC e funziona davvero bene, facendo risparmiare migliaia di dollari, visto che la macchina di riferimento costa circa 7.000 euro!”.

Massimo Tomasino - Lighting designer

“Avevo già lavorato con Gigi – ci racconta Massimo – l’ultimo tour era stato quello del 2005, con il grande concerto di Piazza del Plebiscito a Napoli, ma dal 2012 il nostro rapporto professionale è ricominciato. Ovviamente in questi anni c’è stato un cambiamento nella musica di Gigi, soprattutto con i nuovi brani, così anch’io ho cercato di seguirlo nel design del palco.
“Per questo tour – spiega Massimo – ho immaginato un palco che, da teatrale e semplice, potesse trasformarsi in pop/rock. Quindi è nata l’idea della tripolina su binari nel back truss che nasconde uno schermo LED da 8 m x 3,6 m e, a due metri dal boccascena, un altro sipario di tripolina impiegato per proiettare immagini dalla sala, in modo da giocare sulla trasparenza. Così, accendendo lo schermo LED in fondo palco e proiettando frontalmente sul sipario di tripolina chiuso, si ottiene un effetto tridimensionale.
“Su certi brani Gigi è al piano, con i sipari di tripolina chiusi: usando le proiezioni insieme al LED, si ha l’impressione di vederlo vivere all’interno di un’immagine 3D. Inoltre, quando canta davanti al primo sipario tra proiezione frontale e LED, sembra immerso nelle grafiche o nei filmati. Inoltre, per aver ancor più profondità, davanti alle pedane dei musicisti, alte 60 cm, ho inserito i pannelli LED a continuare il disegno in altezza dello schermo posteriore, formando un unico schermo.
“Ho insomma cercato di ottimizzare soprattutto gli spazi ed i bilici, mantenendo comunque un certo impatto scenografico. Sia la progettazione della scenografia sia le luci sono un mio lavoro, ma per le grafiche mi sono avvalso di un mio prezioso collaboratore, Danilo La Rosa, che le ha gestite dal montaggio alla programmazione. In genere io vedo il video nel live come un’integrazione delle luci; non mi piace avere dei video clip o dei video veri e propri. Anche Gigi è stato d’accordo con questa scelta, salvo per il video di un brano, Chiaro, che a lui piace molto e, in effetti, ha un videoclip molto bello.
“Tecnicamente – spiega Massimo – le cue per le riproduzione dei contributi video vengono lanciate dalla mia console, una grandMA Full Size collegata al mediaserver, ma in effetti lo show ha solo due momenti in time code per i video: l’inizio, con la proiezione del racconto della carriera di Gigi fino ad oggi, e proprio Chiaro, il videoclip scelto da Gigi.
“Il materiale utilizzato è vario ed interessante: gli Halupix li ho voluti fortemente ed infatti li uso su tutti i miei tour (Venditti, Noemi e Gigi). Inoltre ho avuto modo di provare gli Unico con George Benson l’estate scorsa e la ProLights ci teneva che li provassi alla data di Gigi il 3 gennaio. Dopo queste prove li ho voluti in tour. Credo che ProLights stia veramente prendendo campo in Italia, anche perché in continuazione ci chiede pareri e consigli per il miglioramento dei prodotti, cercando di capire quali siano le vere esigenze e gli aspetti da perfezionare.“Fra gli altri materiali – conclude Massimo – uso 12 XL1200 Spot e sei XL1500 Profile della PR Lighting, grazie ad una collaborazione con la LA Technologies di Roberto Saltelli”.

 

Approfondiamo l’interessante gestione delle chitarre facendoci spiegare il sistema da Federico Maracaglia, uno dei backliner

“Per le chitarre usiamo un sistema che elimina l’altoparlante ma consente di avere comunque il suono valvolare e l’uso dei pedali. Il segnale della chitarra entra dentro la pedaliera, con alcuni pedali sganciati dal sistema, poi esce e va ad uno switching system Masotti; qui incontra otto pedali che vengono controllati in remoto tramite MIDI, a questo punto della catena c’è un controllo del volume gestito dalla pedaliera; poi il segnale va al Radial VT, uno switch per le testate preferite del chitarrista, da qui al Palmer e poi al Masotti MXM, un mix in parallelo per modulazioni, delay, riverberi, etc. Alla fine abbiamo un’uscita stereo che passa tramite DI e va diretta al mix di sala con tutti i suoni giusti, scelti dal chitarrista.
“Tutto è controllato via MIDI tramite il Voodoo Lab Ground Control Pro. Grazie a questo sistema, il segnale rimane totalmente analogico fino alla fine, e si ha anche un controllo ulteriore sul livello degli effetti”.

 

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Scheda Personale  
La band  
Batteria Carmine Napolitano
Tastiere Francesco D’Alessio
Chitarre Maurizio Fiordiliso
  Pippo Seno
Basso Roberto D’Aquino
Piano Roberto Della Vecchia
Percussioni Arnaldo Vacca
GGD Srl  
Management Giampiero Tramice
Produttore discografico Pierluigi Germini
Procuratore generale Mario Calabrese
Gestione ufficio/logistica Paola Specchio
Direttore di produzione Sandro Frascogna
Assistente di produzione Jacopo Priori
Cine operatore Luca Fordellone
Live Nation Italia  
Promoter Roberto De Luca
Production Manager Riccardo Genovese
Tour Accountant Laura Palestri
Ufficio Stampa Goigest
Responsabile Dalia Gaberscik
Coordinatrice Giulia Trippa
Service Lombardi Service
Responsabile Pasquale Lombardi
Coordinatore Emilio Lombardi
Audio  
Fonico F.o.H. Roberto Rosu
Fonico di palco Enrico Romanelli
P.A. Man Luigi Giandonato
Backliner Francesco Riversi
  Massimo Pucacco
  Federico Maracaglia
  Riccardo Marinelli
Luci - Video - Set  
Lighting Show Designer Massimo Tomasino
Tecnici luci Arturo Emiliano Tramontano
  Gianpaolo Rizzo
Dimmerista Gino Cioffi
Strutture e scenografia Giuseppe Coppola
Scenografie Biagio D Abbraccio
Tecnico video Fabio Paulillo
Autisti Maurizio Orlandi
  Primiano Radica
Merchandising Fansmania
Responsabile Angelo Esposito

 

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