alt-J con L-ISA a Forest Hills Stadium

Rat Sound ha utilizzato il sistema L-ISA di L-Acoustics per una innovativa performance nella famosa venue per il tennis e per i concerti di New York City.

 
Un dettaglio video dello spettacolo

Attualmente in tour mondiale in supporto al terzo disco in studio – Relaxer, del 2017 – la band inglese alt-J, il 15 giugno scorso è stata la prima rock band ad utilizzare la rivoluzionaria tecnologia L-ISA di L-Acoustics per avvolgere quasi 12.000 fan in un panorama sonoro a 360° a Forest Hills Stadium, nel quartiere Queens a New York.

“Ovunque ci si trovi in piedi tra il pubblico, si sarà in grado di sentire la musica proveniente da tutto intorno” ha affermato Gus Unger-Hamilton, il tastierista di alt-J, alla pubblicazione musicale britannica NME, prima dello spettacolo.

Lance Reynolds, fonico FoH di alt-J, utilizza sistemi L-Acoustics con la band dal 2015. Reynolds spiega che il manager della band, Stephen Taverner, era da tempo alla ricerca della tecnologia giusta per realizzare uno spettacolo in surround. Per questo Reynolds ha visitato la sede statunitense di L-Acoustics, a Westlake Village in California, per valutare personalmente L-ISA come potenziale opzione. “Non appena sono riuscito a metterci le mani, sono rimasto molto entusiasta e ho subito iniziato a pensare a cosa potevamo fare”, dice. Taverner e la band condividevano l’entusiasmo di Reynolds nel creare quello che sarebbe diventato uno degli spettacoli dal vivo più interessanti degli ultimi decenni.

Con tutti a bordo, Reynolds è tornato alla sede di L-Acoustics per familiarizzarsi con il mixaggio in L-ISA e, insieme ai tre membri di alt-J, per preparare un mix per lo spettacolo, incorporando elementi live e pre-registrati che potessero sfruttare le potenzialità surround di L-ISA.

“Fortunatamente, alt-J ha molte interessanti chicche sonore e diversi effetti interessanti”, dice Reynolds. “Questi elementi sono già presenti nel nostro normale spettacolo dal vivo, ma con L-ISA sono molto più evidenti. Ci sono moltissime cose che sono stato in grado di tirare fuori – mettendo in evidenza strumenti e suoni in punti specifici. Questo è veramente il concetto di questo mix a 360°: è un’estensione di quello che già facciamo, ma un’estensione davvero notevole. Di solito, non voglio che il pubblico si accorga del mio mix, di per sé. Idealmente, voglio che suoni bene pur mantenendo la concentrazione del pubblico sulla band. Ma usando L-ISA, per questo show, volevo che il pubblico notasse la differenza. La mia speranza era che i fan se ne andassero dicendo: ‘wow, ma l’hai sentito?’. Volevo che le teste si girassero e che il pubblico si sentisse completamente immerso nella musica di alt-J”.

Un altro obiettivo che Reynolds voleva raggiungere era quello di ampliare lo sweet spot dello show: ”Essendo in una posizione di mixaggio, generalmente ho il posto migliore in sala, sto creando quello che voglio sentire e spero che tutti gli altri stiano ascoltando, per lo più, lo stresso. Ma spostandosi di lato, andando verso la balconata, l’ascolto non può essere lo stesso che sento io. Questa tecnologia aiuta a rendere la percezione più uniforme: con L-ISA, è possibile vivere l’esperienza surround da qualunque punto della sala”.

Per creare una zona d’ascolto sufficientemente ampia, Rat Sound, il fornitore di produzione di lunga data della band, ha appeso tre array di 12 K2 ciascuno, equidistanti tra loro sopra il centro del palco, affiancati a destra e a sinistra da singoli array di 16 elementi Kara ciascuno. Due array di otto subwoofer KS28 ognuno sono stati sospesi dietro l’array centrale di K2. All’esterno di questi cinque array, a sinistra e a destra, il team ha sospeso ulteriori estensioni di 16 diffusori Kara ognuno, rivolti verso il centro. Un array di nove diffusori K2 su entrambi i lati forniva inoltre un out-fill per le persone sedute immediatamente accanto al palco. Tre coppie di Kara e una coppia di ARCS II assicuravano la copertura per le prime file.

 
Una vista parziale degli array K2, Kara e KS28 dei sistemi di scena e di estensione. Foto di Drew Gurian.

Tom Worley (KSE) di Rat Sound ha ideato e messo in opera un sistema di montaggio per i 16 diffusori surround Syva, fissando dei pali dietro i corrimano sul perimetro superiore della sala e fissando ad essi i diffusori. Spesso utilizzato per installazioni permanenti e applicazioni per eventi corporate o privati, il versatile modulo Syva era, secondo Worley, anche la soluzione perfetta per Forest Hills: “Sono potenti, leggeri e hanno la giusta dispersione. Anche senza utilizzare un sub, inoltre, scendono abbastanza in basso per rendere la cosa sensata”. Il software L-ISA Controller è stato utilizzato per posizionare gli oggetti sonori, con il L-ISA Processor dedicato all’elaborazione spaziale dell’audio. Per quanto riguarda l’amplificazione e il controllo DSP, l’intero sistema è stato pilotato tramite una combinazione di 15 LA12X e 31 LA8.

La console scelta da Reynolds, una Avid S6L, gestiva 32 uscite verso L-ISA, che può accettarne fino a 96. “Sarebbe possibile inviare al sistema di diffusione i canali individuali, uno a uno, ma ho preferito usare degli stem”, afferma, sottolineando, ad esempio, che è stato più semplice mettere insieme entrambi i microfoni per la grancassa in un singolo canale. “Inoltre, avevo bisogno di alcuni canali addizionali per comporre alcuni submix, in modo di accoppiare sorgenti e diffusori in maniera coerente”, aggiunge.

Con i più lontani diffusori Syva situati a 75 metri dal palco, il segnale necessiterebbe di un notevole ritardo nei diffusori surround, per evitare che le porzioni di pubblico più arretrate lo percepiscano prima del segnale proveniente dal PA principale. D’altra parte, il segnale ritardato nei diffusori surround posteriori arriverebbe agli ascoltatori più vicini al palco con un ritardo eccessivo. “Regolare i livelli del segnale posteriore in modo che, se lo si sente, non interferisca con ciò che proviene dal palco è stata la sfida più grande, ma è stata una sfida che siamo riusciti a superare in modo creativo” dice Reynolds.

Il mix L-ISA si è integrato perfettamente nel flusso di lavoro di Reynolds a Forest Hills. ”Dalla console inviavo semplicemente i mix a L-ISA mentre tutti i movimenti erano realizzati tramite l’automazione degli snapshot nel controller L-ISA”, dice, “a sua volta azionato dal timecode che gestiva anche l’automazione del controllo luci e altri elementi di produzione”.

Effetti surround durante lo spettacolo – tra cui un sorvolo di elicottero, inquietanti ululati e, durante la canzone Pleader, un coro di bambini che ha avvolto il pubblico – hanno generato brividi e applausi dalla folla. Reynolds era preoccupato che il battito cardiaco sincopato e costante che inizia Hunger of the Pine, quasi come un click track, potesse non riuscire altrettanto bene. “Abbiamo capito che non era troppo invadente farlo manualmente per le prime otto battute, prima che accadesse qualcos’altro nella canzone”, dice, aggiungendo che l’ingegnere californiano dei laboratori L-ISA Labs, Carlos Mosquera, ha ruotato dinamicamente il battito cardiaco intorno al locale. “Usando un controller su un iPad, Carlos ha fatto volare il suono in giro molto precisamente con il tocco del dito, il che è stato davvero divertente”.

Alla fine dello show, Reynolds era davvero entusiasta del risultato ottenuto con L-ISA. “Durante la preparazione dello spettacolo,il giorno prima e persino la mattina stessa dello show, non ero ancora del tutto preparato su quello che sarebbe successo e su come si sarebbe sentito. Con tutti i diffusori surround, ci sono stati momenti in cui si è riempito assolutamente lo stadio e l’effetto era veramente incredibile. Ho camminato avanti e indietro, da sinistra a destra, attraversando la platea principale dello stadio, e si poteva ascoltare sostanzialmente lo stesso mix in tutta la struttura. La zona di immersione comprendeva l’intero stadio”.

contatti: Sisme

 

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