Clay Paky al 63° Festival di Sanremo

Clay paky protagonista della kermesse musicale più amata, più chiacchierata e più seguita d’Italia.

sanremoL’edizione 2013 del Festival di Sanremo, condotto da Fabio Fazio in collaborazione con Luciana Littizzetto, ha introdotto molte novità nella kermesse musicale più amata, più chiacchierata e più seguita d’Italia. Per esempio, per la prima volta nella storia del Festival, ogni ospite ha presentato due pezzi musicali, che il pubblico da casa poteva scegliere sulla base del televoto.
Per sottolineare l’idea di una “svolta”, anche le scelte di scena si sono adeguate. “Si è deciso di andare in netta controtendenza rispetto agli anni passati con un minore utilizzo dei LEDwall, a vantaggio dell’impiego delle luci, quasi tutte Clay Paky, tra cui gli ultimissimi nati Sharpy Wash 330,” confida il direttore della fotografia Ivan Pierri.


“Più volte con Duccio Forzano, regista del festival, ci siamo trovati a pensare che forse c’era un abuso del LEDwall in ogni concerto e spettacolo televisivo che vedevamo. Così si è voltato decisamente pagina, recuperando quella ‘matericitá’ nella scena che ormai si era quasi perduta. In questo modo le luci ritornano ad essere il principale elemento espressivo variabile per restituire delle sensazioni al pubblico a casa”.


L’ossatura dell’impianto luminoso era composto da Clay Paky Alpha Profile 1500, Sharpy e Sharpy Wash 330.
Con questo nuovo concept luci, in qualche modo aumentano anche le responsabilità, come sottolinea ancora Ivan Pierri: “Personalmente sarebbe stato difficile migliorarsi rispetto agli scorsi anni, dove avevamo prodotto i massimi sforzi per armonizzare con eleganza imponenti strutture di luci e LED. È stato giusto tentare una nuova via espressiva per superare i nostri limiti. In questa edizione, c’è un grande lavoro di squadra per cercare di dare un senso alle posizione delle luci”.


sanremoL’impressione che si ricava è di pulizia e “ordine”, ogni luce o batteria di luci è indirizzata in modo molto preciso e specifico sui vari punti della scena e del palco, e costruita “su misura” per ognuno dei pezzi musicali. Ci dice Pierri: “Un raggio di luce è un elemento di fuga prospettica e come tale, direttamente o indirettamente, crea un centro d’attenzione: non va assolutamente sprecato! Quasi sempre ad ogni canzone tento di cucire un vestito su misura che potrebbe essere solo quello è nessun altro, perché le canzoni ti proiettano in un mondo in cui c’è un solo abito che ti fa sentire a tuo agio”.
Da un punto di vista tecnico, Pierri ci spiega che la verticalità e la mobilità della scenografia, opera di Francesca Montanaro, hanno impedito la costruzione di strutture di sostegno particolari. L’impianto luci ha quindi dovuto adattarsi ad essere il più funzionale possibile all’interno degli spazi consentiti. Era costituito da cinque americane parallele al boccascena, con circa 70 Sharpy Wash 330 e 60 Alpha Profile 1500, distribuiti per tutta la profondità del palco, 36 Sharpy lungo il profilo sopra l’orchestra e quattro strutture verticali di LED scenografici mobili, ancorate dietro ai totem, con circa 11 Sharpy ognuna.


Novità assoluta in campo internazionale, gli Sharpy Wash sono washlight molto compatti e leggeri, con lampada da 330 Watt, ma con resa luminosa e prestazioni grafiche e ottiche tipiche di un proiettore da 1200 Watt. Silenziosi e veloci, sono dotati di color mixing CMY, colori speciali, beam shaper rotante, dimmer meccanico e top-hat motorizzato. Il sistema ottico è molto versatile, con un’escursione dello zoom da 6,5° (angolo “narrow” che lo rende quasi simile a un beam moving light come lo Sharpy) a un’apertura di 48°, perfetta per gli ambienti teatrali e televisivi.


“Sono particolarmente contento di essere tra i primi, se non il primo in assoluto, ad avere usufruito degli Sharpy Wash – ci dice Pierri –. È un washlight innovativo e di nuova concezione: mi ha sorpreso in particolare la grande resa luminosa in relazione al consumo, la sua velocità e la resa dei colori, anche e soprattutto nelle tonalità calde. Penso che questo prodotto avrà un grande futuro, anche negli ambienti televisivi”.
DB Technology è stata service luci dell’edizione 2013 del festival di Sanremo. Operatori alla consolle Quintino Caci e Fabio Gallotta; Roberto Corona alle consolle per le luci bianche; Maurizio Ranaldi e Alessandro Fedele al Catalyst; Riccardo Coi capo squadra elettricista.

GALLERIA FOTOGRAFICA
gall icon

contatti: CLAY PAKY

Clicca qui per accedere alla galleria fotografica
(8 Foto)