KAPPA FuturFestival 2017

Il Kappa FuturFestival di Torino ha una storia piuttosto recente ma quasi folgorante.

4Z1A2384di Alfio Morelli

Kappa FuturFestival nasce a Torino nel 2008 come FuturFestival, dagli organizzatori del Capodanno al Lingotto. Prosegue poi come appuntamento fisso invernale e nel 2012 si trasforma, diventa un appuntamento estivo e si sposta all’aperto. Nel nome subentra il brand del principale sponsor e diventa Kappa FuturFestival, dal noto marchio di abbigliamento sportivo del Gruppo BasicNet, il cui presidente Marco Boglione suggerisce la straordinaria venue di Parco Dora, diventata poi sede stabile della kermesse.

Dal 2013 vengono proposti anche dei nuovi orari: si parte a mezzogiorno e si fa musica fino a mezzanotte, ma salvaguardando e rispettando anche il vicinato, visto che il Parco Dora è circondato da abitazioni. Viene segnalato dalle maggiori pubblicazioni di settore tra i migliori festival d’Europa, sia per la qualità dell’organizzazione sia per il rispetto dell’ambiente, ma anche per non gravare minimamente sulle risorse pubbliche. Nel 2016 riceve il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, prima volta in assoluto per una manifestazione del genere. 

È tra i primissimi festival in Europa ad adottate la tecnologia Cashless, utilizzando cioè una tessera per le transazioni economiche di beni e servizi all’interno del Festival, ricaricabile e con la possibilità di recuperare le somme residue.

Nel 2016 entra a far parte del progetto europeo Horizon 2020 MONICA, in cui figura per tre anni come sito pilota per la sperimentazione di tecnologie che migliorano l’impatto acustico e la sicurezza di grandi eventi.

A tutti gli effetti una manifestazione da seguire nella sua costante crescita di impegno sociale e di successo sui giovani. Organizzata dalla Movement Entertainment, a Torino l’8 e il 9 luglio, siamo andati ad immergerci in questa festa nella seconda giornata.

Ad attenderci c’era Alessio Dorini, quale direttore di produzione e stage designer, quindi la persona più indicata per raccontarci tutti gli aspetti tecnici e organizzativi del festival. 

Alessio inizia il racconto facendoci notare che la location in cui si svolge l’evento, il Parco Dora, è un luogo riqualificato dal Comune di Torino, fatto diventare parco e messo a disposizione dei cittadini torinesi. Era un vecchio sito di produzione, prima di Fiat, poi di Pirelli, uno spazio ideale per questo tipo di evento. Sebbene sia in mezzo alle abitazioni, con i comitati di quartiere si è trovato un equilibrio di reciproco rispetto: la musica inizia da mezzogiorno e si spegne tutto entro mezzanotte, dando così la possibilità anche ai non amanti della musica elettronica di dormire tranquilli.

“Ci tengo comunque a sottolineare – ci dice Alessio – che comunque negli orari del festival siamo abbondantemente entro i 75 dB presso le prime abitazioni che costeggiano il parco, limite che ci è stato prescritto. L’organizzazione è molto attenta alla vivibilità del festival, non è raro trovare anche famiglie intere che per due giorni decidono di fare un week end a Torino sia per lo spettacolo che proponiamo sia per visitare la città”. 

Quest’anno che restrizioni avete avuto riguardo la sicurezza?

Sembra che inizi sempre tutto a Torino: nell’83 c’è stato l’incendio del cinema Statuto che ha dato il via a tutta la normativa sui locali pubblici, quest’anno i fatti di Piazza San Carlo, in occasione della finale di Champions della Juventus, hanno dato vita alla circolare Gabrielli. Così abbiamo attrezzato gli ingressi con metal detector e all’interno operano oltre 180 addetti alla pubblica sicurezza, tra Polizia, Antiterrorismo, Finanza, con tanto di cani anti-droga, e Carabinieri, oltre naturalmente a tutto il nostro personale di sicurezza privata: insomma un bell’impegno, ma fortunatamente tutto si è sempre svolto per il meglio.

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Marcantonio Barbieri, e Gozzilla,
hospitality.
 
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Alessio Dorini, direttore di produzione
tecnica/lighting&stage design.

 

Come avete organizzato la parte tecnica?

Ho seguito personalmente tutta l’organizzazione tecnica, disegnando i palchi e contattando tutti fornitori. I palchi sono tre: il main è posizionato in cima alla copertura, che deve servire alla maggior parte del pubblico, mentre gli altri due palchi, il Dora e il Burn, sono stati posizionati fuori, nella parte scoperta, in modo che non si diano fastidio l’uno con l’altro, dando così la possibilità ad ognuno degli spettatori di cercarsi il palco o la musica che preferiscono. Audio, luci e video del palco main e del palco Dora sono stati forniti e messi in opera da Dada service, mentre per il terzo palco, il Burn, gli impianti sono stati forniti e gestiti da Engovers, service emergente dell’interland torinese. I palchi, le strutture e la logistica sono stati affidati alla ditta Pieffe, mentre per i container e i generatori sono intervenute CGT, Caterpillar e tantissime altre aziende per completare i vari aspetti delle forniture. Sono molto soddisfatto del risultato finale, specialmente dalla collaborazione che ho avuto dalle aziende luci, in particolare da Marco Castellazzi di Molpass che è riuscito a farmi avere i magnifici Ayrton MagicBurst, un bel prodotto, a cavallo tra effetto luce e video. In egual misura devo ringraziare Marco Bartolini di RM Multimedia per il supporto dei prodotti Robe, con i suoi straordinari BMFL.

Come ti sei interfacciato con le richieste degli artisti?

Nessun tipo di problema, ormai è diventato uno standard: o si usa L-Acoustics o d&b; noi avevamo tutto l’audio d&b Serie J, quindi nessuno ha avuto alcunché da obbiettare. Quest’anno, per la prima volta, tutti i lettori CD e i mixer audio erano sponsorizzati da Pioneer, quindi tutto liscio come l’olio.

Il responsabile dell’ospitalità per gli artisti è Marcantonio Barbieri, detto Mark. Ci spiega che il cartellone prevede una trentina di artisti, insieme ai quali viaggia altra gente che fa parte della loro organizzazione; a queste persone vanno aggiunti i giornalisti dei media internazionali e nazionali, quindi si tratta di gestire un centinaio di persone, tutte con esigenze diverse. C’è chi arriva a Malpensa, chi a Caselle, chi arriva e deve ripartire con un volo di linea, chi arriva con il jet privato, fa lo spettacolo e poi di corsa deve essere riaccompagnato in aeroporto per ripartire per una seconda data nella stessa giornata. Anche le richieste delle camere sono piuttosto diversificate, insomma occorre seguire esigenze e richieste molto varie e non sempre semplici.

Far sentire gli artisti a proprio agio durante il festival è invece compito di Marco Mortarino, da tutti conosciuto come Godzilla, storico responsabile dei camerini di Vasco Rossi.

Qual è il tuo ruolo in questo festival?

Già da qualche anno Mark (Barbieri), il responsabile dell’ospitalità, mi ha chiesto di dargli una mano portando un po’ della mia esperienza proveniente dal mondo rock. 

Che caratteristiche deve avere lo spazio di accoglienza nel backstage di un festival del genere?

Tutto sommato è abbastanza simile ad un festival di musica rock; il mio compito è sempre quello di fare trovare a loro agio tutti gli artisti con i loro accompagnatori e i loro ospiti, nonché gli “influencer”. Devo creare una specie di lounge, simile a quella che si trova nei grandi aeroporti, dove ci si può rilassare, mangiare o bere e intrattenersi con amici e colleghi. Occorre quindi avere la marca di beverage del momento, dei bravi barman in grado di soddisfare le esigenze più strane, dei cuochi esperti nelle diverse cucine, far trovare perfino le barrette energetiche vegane. L’artista in questo spazio passa i momenti precedenti e successivi alla sua esibizione, mentre, durante il suo show, dobbiamo creargli una situazione attorno alla consolle, un Open Bar, con bevande e stuzzichini, dove lui può invitare i suoi amici e le ragazze immagine, per creare un suo show ed intrattenersi con loro, brindando tra un mix e l’altro. Insomma bisogna essere pronti a tutto, perché se l’artista si trova bene, al prossimo invito preferirà noi ad altri festival.

Chi sono gli influencer?

Sono quei personaggi, molto seguiti sui social, che influenzano le masse. Per esempio, se vuoi un consiglio su una vettura, chi meglio di un taxista te lo può dare? Se vuoi un giudizio su un festival, chi meglio di un musicista o un DJ ti può consigliare? Così nei social sono molto ricercati questi personaggi che possono fare la differenza, ed alcuni di loro li puoi incontrare nei nostri privée.

Possiamo dire che questi festival sono l’evoluzione della vecchia discoteca?

Secondo me no, li vedo più simili ad un rave, ripulito ed organizzato, però ognuno è libero di interpretarli a proprio piacimento. Il festival è un nuovo modo di socializzare, ascoltando e ballando musica che piace, non lo paragonerei alla discoteca del sabato sera. In un festival come il K, si possono rincontrare persone già incontrate ad un festival a Berlino o ad Amsterdam. Oggi i giovani, con i voli low cost, si spostano più facilmente, infatti sembra che in questa edizione oltre il 30% dei biglietti sia stato venduto all’estero.

“Ti voglio raccontare un aneddoto curioso – conclude Godzilla –. La settimana scorsa, come tu sai, ero impegnato a Modena Park con Vasco; a darmi una mano avevo due giovani stagiste sotto i venticinque anni che quando hanno saputo che sarei venuto a lavorare al K Festival sono diventate subito mie fan! Per loro era come se mi dovessi occupare del camerino di Bono degli U2!”.

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PERSONALE E AZIENDE
Dir. di prod./resp. Movement srl Elena Capocefalo
Dir. di prod. logistica venue Davide Paludetto
Dir. di prod. tecnica/lighting&stage design Alessio Dorini
Assistenti di produzione Andrea Moi
  Marzia Dho
  Rudi DiMonte
  Paolo “Chaka”
Op. luci Main stage Gianluca Brunelli
Op. luci Burn stage Martino Cerati
Op. luci Dora stage Gustavo Boetti
Op. video Main Stefano Cazzulo
Op. video Burn Francesco Taddeucci
Strutture e allestimenti Pieffe
Titolare Fabio Chiesa
Service audio/luci/video Main e Dora Dada Servizi Musicali srl
Titolare Pino LaRosa
Service audio/luci/video Burn Engovers snc
Titolare Leandro Frencia
Gruppi elettrogeni CGT Caterpillar
Allacci e assistenza elettrica Prolux
Resp. Prolux  Alessandro Corrò
Hospitality Mark Barbieri

 

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